Villar Pellice (TO) - Sessanta migranti ospitati in locali non a norma

I Consiglieri Vignale e Marrone visitano la sistemazione "trovata" dalla Regione Piemonte

I consiglieri regionali Gian Luca Vignale (FI) e Maurizio Marrone (FDI/AN) hanno visitato il “Villaggio Crumiere” di Villar Pellice di proprietà della Regione Piemonte che la stessa ha consegnato alla Commissione sinodale valdese nel mese di agosto e in cui oggi sono ospitati 60 migranti. 

Nel Verbale sottoscritto da Regione e Diaconia valdese vi sono una serie di impegni reciproci uno dei quali essenziali: il rispetto delle norme. Si legge infatti nel verbale: compete in particolare alla commissione Sinodale l’adeguamento, la gestione e la conduzione dell’impiantistica elettrica e termoidraulica del complesso in adempimento delle norme di sicurezza e antincendio in relazione all’attività svolta, dando copia delle certificazioni acquisite alla regione Piemonte”.

“Aldilà del fatto - ci hanno dichiarato Vignale e Marrone -  che quando siamo arrivati nel complesso non v’era neppure un operatore presente, non è concepibile che nella nostra Regione vi siano cittadini o soggetti di serie A che sono al di sopra delle leggi ed altri, la stragrande maggioranza che invece sono tenuti al rispetto delle norme o –se le violano- a salate sanzioni".

I due Consiglieri regionali insistono ricordando che a loro precisa domanda relativamente al possesso dei certificati prevsiti da legge per gestire una struttura è stato risposto loro che si stanno facendo le pratiche per ottenere le certificazioni:

“E’ un po’ come se un’attività commerciale, artigiana, agricola - hanno chiosato Vignale e Marrone - iniziasse la propria attività non in regola affermando che dopo l’apertura provvederà a mettersi in regola. Immaginate a quali sanzioni un cittadino, un imprenditore andrebbe incontro? Elevatissime con relativa sospensione o chiusura dell’attività fino a certificati ottenuti”.

 Ma Vignale e Marrone vanno oltre accusando la complicità della Regione la quale, non avendo ottenuto copia dei certificato, ma ben sapendo che da quasi due mesi sono presenti decine di migranti, ha deciso di chiudere gli occhi di fronte al rispetto delle norme.

"Se in questa regione “la legge è uguale per tutti” - proseguono - si deve immediatamente procedere ad elevare le doverose sanzioni e conseguentemente chiudere il “Villaggio Crumire” fintantoché non sarà a norma".

Va altresì ricordato che chiunque ospiti soggetti a qualunque titolo è soggetto alla normativa regionale 14 del 1995 che prevede la richiesta di SCIA al SUAP.

L’esercizio dell’attività alberghiera prevede che in assenza di SCIA vengano elevate le sanzioni previste dall’Art. 13 della legge 3 del 2015 e la cessazione dell’attività medesima.

 

 

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Articolo pubblicato il 15/10/2015