#RITMIKA si conclude con TORMENTO!

Massimiliano Cellamaro, meglio conosciuto come Tormento, è un artista con un lungo ed importante curriculum musicale alle spalle, a partire dai Sottotono, dal 1994 al 2002, per proseguire con una entusiasmante carriera solista, che vanta tra l’altro partnership artistiche di altissimo livello e collaborazioni con cantanti extra “area rap” del calibro di Mietta e Giorgia.


Il rapper di origine calabrese è stato ospite del Festival Rap che ha chiuso #RITMIKA 2015 e l’occasione per incontrarlo era davvero troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

Tutta la crew del rap è sotto il palco e quando i primi beat annunciano l'uscita di Tormento, è un boato. L'esperienza e la classe di Tormento non si fanno aspettare e il concerto è un vero delirio.

Testi, musica e parole fanno rabbirividire anche me, vecchio rocker poco rapper. Spettacolo davvero coinvolgente e dalla grande maturità artistica.

Prima dello show, Tormento si è concesso ai nostri microfoni: è stata una chiacchierata davvero interessante, una persona squisita e molto disponibile che si è raccontato con semplicità e tanta, tanta umiltà, pregio che lo distingue da sempre.

 

Tormento...una leggenda...

Dai...non esageriamo...(ride, ndr).


Cominciamo parlando di “Dentro e fuori”, il tuo ultimo disco.

E’ un disco con dei contenuti abbastanza importanti, visto il momento che stiamo vivendo. Sono contento del fatto che abbia attirato l’attenzione, non solo tra gli addetti ai lavori più stretti, quelli che mi vedevano un po troppo underground. Sono contento di aver dimostrato che posso avere uno spessore musicale, al di la dell’hip hop, che a volte, anzi spesso, non riesce ad entrare dove ci si aspetta un po più di contenuti.

E ti posso dire che i Sottotono erano già proprio così...anche se sembra un po “vecchia scuola” parlare di questo...

 

Grande...continuiamo così...

...tornando al disco, già la grafica della copertina spiega quello che è il mood dell’album. Sospesi in una stanza da mettere in ordine. “Cortocircuito” parla proprio  di tutto questo: siamo in over, in cortocircuito, vogliamo e spendiamo più di quello che possiamo avere, facciamo rate, mutui e c’è il rischio di andare proprio...over...invece dovremmo cominciare col mettere in ordine la nostra cemera, i nostri pensieri, vivere nel modo che ci appartiene veramente e non per sentito dire o per imitare gli altri. Essere più centrati su se stessi. Secondo me, manca la voglia di coesione, perchè si scappa, si fugge, non si sa più come stare insieme. Negli anni ’80, ’90 non era così, si vivevano i grandi eventi, i grandi concerti, adesso non si fa più così: si sta a casa, connessi alla rete. Bisogna riscoprire i vecchi valori. “Dentro e fuori” la title track, parla di me che mi vedo allo specchio e mi racconto un po, parlo dei miei conflitti interiori. La voglia era proprio quella di scavare in fondo all’anima e perchè no, parlare anche d’amore, in chiave adulta.

Infatti, nel brano “Fragile”, cerchi di incoraggiare questa “lei” a  tener duro...guarda...sono le parole che io vorrei dire alla mia “lei”...

...grande...si è proprio così...quello che volevo fare...un pezzo quasi sospirato all’orecchio della mia donna...ne abbiamo superate già tante, quindi invece di focalizzarci su quelli che sono i problemi, pensiamo a quello che vogliamo fare. Affrontiamo i problemi quotidiani, ma sempre pensando in positivo, una caratteristica di noi italiani, una sensibilità, che secondo me stiamo perdendo.Per questo motivo a volte risulto impopolare, perchè tratto degli argomenti tosti, forti.

Mi rendo conto che questo disco fa pensare, fa riflettere, che è poi quello che volevo.

Come è nato, fisicamente “Dentro e fuori”.

Ho lavorato per un anno a questo disco (ride, ndr). A differenza degli altri, nati in studio, questo l’ho scritto nei boschi. Alle quattro del mattino mi svegliavo e andavo nei boschi, cercando di pescare idee da quel serbatoio incredibile che è la natura. Guarda, quando abbiamo bisogno dell’Universo e della sua grandezza, lui risponde. Noi, io per primo, siamo incasinatissimi, ma mettendo un po di ordine, come dico all’inizio dell’album, tutto cambia.

Parlami della tua collaborazione coi Thaitanium.

E’ stata una figata incredibile (sorride, ndr). In realtà sono andato in Thailandia per fare un video con un ragazzo italiano. Lui è un fan scatenato dei Thaitanium, li ha contattati e loro si sono detti subito entusiasti di conoscermi. Credimi, loro sono delle vere superstar, ma con me non si sono comportati come tali. Ci siamo visti nel pomeriggio per un drink e siamo andati subito in studio, dove abbiamo fatto il pezzo e poi subito dopo il video. Ho suonato con loro davanti a settemila persone. Pensa che nel pomeriggio erano nell’arena a firmare autografi, a fare foto con i fans...in Italia questo non lo vedi mai. Ripeto sono delle vere superstar, ma umilissime. E’ stato bello vedere che siamo cresciuti con gli stessi riferimenti, con la stessa musica. E’ stata una cosa mega, entusiasmante.

Grazie della disponibilità, arrivederci presto.

Dai...davvero...grazie a te!

Ringrazio David Drama e Lorenzo Sidera per la preziosa collaborazione on site.

Ringrazio Alessio Sciurpa, Fabio Boasi e Christian Torelli dell’agenzia REVERSE, che anche per questa edizione di #RITMIKA mi hanno permesso, con la loro disponibilità, di svolgere al meglio il mio lavoro.

Ringrazio Sidera Lawrence per le bellissime foto.

Appuntamento all’anno prossimo.

Stay always tuned !!!

 

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Articolo pubblicato il 15/10/2015