"SUICIDOL TOUR" passa per #RITMIKA

NITRO si racconta a CIVICO20 NEWS

La diciannovesima edizione di #RITMIKA ha riscosso un clamoroso successo di pubblico, superando di gran lunga le 50.000 presenze, a partire dai Negrita, che hanno aperto il Festival nell’area del 45° Nord, per finire con Bombino, che ha chiuso gli eventi live nell’ex Foro Boario di Moncalieri.

Una settimana di “pausa” ed è stato nuovamente tempo di musica, con un grande Festival rap, tenutosi in Piazza Di Vittorio a Nichelino.

Un vero e proprio combattimento a base di rime, di beat e di scratch, che ha visto protagonisti performers di nuova generazione, ma soprattutto due grandi big dell’hip hop italiano e non solo: Nitro Wilson e Tormento.

Ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con il giovane rapper vicentino, già protagonista del talent MTV Split, che vanta nel proprio palmares collaborazioni di assoluto spessore, nonchè abituale ospite del canale You Tube con i suoi video, prima della trascinante performance, che ha letteralmente infiammato il pubblico presente in piazza.

Nitro, cominciamo parlando di “Rotten”, brano tratto dal tuo ultimo disco “Suicidol”, che tra l’altro da il titolo al tour che si conclude stasera.

Guarda, “Rotten” si può considerare il classico pezzo rap che faccio io, metricamente intricato, con un messaggio ironico e una bella dose di black humor. Un pezzo schietto. Pensa che l’ho scritto in un’ora.

Interessante...vorrei che mi parlassi del tuo ruolo in studio di registrazione.

Accompagno tutto il mio staff dall’inizio alla fine del processo. Non è che registro, vado a casa e lascio fare a loro. Sono uno molto fanatico soprattutto dell’arrangiamento, quindi se mi viene in mente qualcosa, tipo modificare o spostare un rullante, ad esempio, sto in studio a farlo col produttore.

Quale sound vuoi trasmettere alle nuove generazioni di rapper e non solo.

Dagli anni novanta l’hip hop si è evoluto alla grande, i beat di allora erano molto monotoni, e chiaramente andavano bene per quell’epoca, diciamo che le basi di allora andavano bene per allora, adesso siamo nel 2015, quelle cose sono già state fatte, molto bene per altro, ma è ora di proporre qualcosa di nuovo, di musicalmente voluto.

Personalmente non voglio trasmettere un sound nel senso stretto della parola. Sostanzialmente faccio quello che piace a me, senza limitazioni sonore. Una questione di apertura mentale verso la musica in se.

Il beat che preferisco si riferisce al movimento west coast del 2000 o New York dal 1998 al 2005, Busta Rhymes o Dr. Dre, quello che ti fa muovere la testa, ma sono aperto a qualsiasi sonorità. Basta non fare il pagliaccio, rimanendo se stessi.

Come ti muovi dopo stasera.

Guarda, io mi muovo a seconda di come l’album muove. Sicuramente continuerò l’attività live, che è quella che mi rende più felice. Per il prossimo disco, cercherò di andare ancora più avanti, di evolvermi ancora di più, rispetto a “Suicidol”. La mia filosofia riguardo ai dischi è che in quello che pubblichi per ultimo, devi mettere qualcosa del precedente e qualcosa del successivo. Devi far capire da dove arrivi e dove stai andando: ad esempio proprio in “Suicidol” c’è qualcosa che rimanda a “Danger” e qualcosa che non c’entra proprio un cazzo...ed è lì dove sto andando...un percorso evolutivo.

Bene, sono curioso di vedere questa nuova destinazione...alla prossima...grazie e buon lavoro.

Te lo farò sapere...grazie a te.

Ringrazio per la preziosa collaborazione David Drama e Lorenzo Sidera.

Appuntamento alla prossima puntata, quindi...

Stay always tuned !!!

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Articolo pubblicato il 14/10/2015