“Non c’è pace per la Terra Santa senza giustizia, non c’è accordo senza rispetto reciproco”

Messaggio di Sua Beatitudine il Patriarca Latino di Gerusalemme Fouad Twal

  In sintesi questo è stato il messaggio, ricevuto dalla folta platea presente sabato scorso nella tenuta di Fontanafredda di Serralunga D’Alba (CN), di Sua Beatitudine il Patriarca Latino di Gerusalemme, ospite d’onore dell’incontro e confronto per la pace in Medio Oriente organizzato dal Rotary.

L’evento si è svolto nella splendida cornice delle langhe cuneesi, una bellissima location, tra vigneti e boschi secolari, che ha fatto da forte contrasto con la cruda realtà rappresentata dai racconti di prima mano del Patriarca, che hanno caratterizzato una serata all'insegna della ricerca della pace per la martoriata terra di Palestina, catalizzando fortemente l’attenzione di tutti i presenti.

Sua Beatitudine monsignor Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme ha tenuto, dopo l'introduzione degli ospiti rotariani che hanno organizzato l’evento, un intervento a braccio con un accorato entusiasmo e pragmatico realismo, ribadendo ancora una volta che se le parole del Patriarcato danno fastidio a qualcuno che questo qualcuno se ne facesse una ragione e si rendesse invece partecipe fattivo del processo di pace per la Terra Santa.

Questo molto sinteticamente e liberamente è il sunto del discorso del Patriarca all’interno di una sala gremita da membri del Rotary e numerose delegazioni dei cavalieri dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, di cui la più numerosa è risultata quella di Cuneo.

Oltre ciò Sua Beatitudine ha illustrato vivamente, dati e statistica alla mano,  quella che è ad oggi la situazione cristiana, umana e politica del territorio mediorientale, ma soprattutto la condizione minimale e drammatica che tutta la popolazione palestinese e della città di Gerusalemme vive in queste convulse ore di scontri a Gerusalemme e in tutta la Palestina.

Altrettanti forti sono state le conclusioni di Sua Beatitudine che ha voluto portare un messaggio di speranza e di indirizzo ormai assodato in tutta la comunità internazionale e cioè quello che non vi sarà pace senza giustizia, non vi sarà accordo se le parti principali (soprattutto Israele e il suo partner politico, gli USA) non collaborano fattivamente e convintamente alla ricerca della pace.

Non ci potrà essere sicurezza per Gerusalemme se la stessa non verrà dissociata dallo scontro politico tra Israele e lo Stato di Palestina ed affidata al buon senso delle parti e di tutti gli uomini di buona fede, non ci sarà coscienza e accettazione dell’altro, del “diverso”, se non si condanna ogni forma di terrorismo e violenza.

Moltissime le domande e gli interventi dei partecipanti sia della platea che del consesso organizzativo dell’evento, a cui il Patriarca ha, con pacatezza e cognizione diretta dei fatti, risposto esaurientemente citando eventi, situazioni e contesti del tutto sconosciuti ai media ed alle persone comuni, dando uno spaccato a volte poco conosciuto o anche colposamente dimenticato.

Il Patriarca ha fatto anche riferimento, nel suo intervento, alla recente visita in terra Santa del 2014 di papa Francesco e quella precedente di papa Giovanni Paolo II e di quanto essi hanno fatto e il Santo Padre ancora in quest'ore di grande tensione e pericolo sta facendo per raggiungere una pace in quei martoriati paesi, tra cui la Siria.

Proprio la Siria è il paese che è in questi giorni assiduamente nei pensieri di Sua Santità, come ha riportato,ai partecipanti al convegno, Sua Beatitudine.

Proprio durante il Sinodo dei Vescovi, che si è tenuto a Roma in questi giorni, il Santo Padre, secondo quanto riferito dal Patriarca, ha preceduto un suo accorato appello e dei Patriarchi Cattolici di tutta Gerusalemme, che avrebbero voluto, in quella sede privilegiata, sottoporre la questione siriana al Santo Padre per un messaggio forte sulla situazione drammatica di quella nazione ed una parola di speranza ai cristiani di quelle terre.

Al termine dell'incontro è seguita un conviviale a cui il Patriarca ha partecipato incontrando ognuno dei presenti e portando una parola di pace e speranza per tutte le famiglie e la società intera.

Domenica mattina Sua Beatitudine è stato presente a Cuneo per officiare la Santa Messa unitamente alla delegazione cuneese dei cavalieri e dame dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e la comunità di fedeli di Cuneo, incontrando persone e famiglie e benedicendo tutti i cavalieri e dame dell’Ordine, di cui peraltro è Gran Priore.

Bisogna ricordare che proprio in relazione all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, il Patriarca riveste una figura di primo piano e tra le cui prerogative, rispettate nei secoli, vi è ancora la possibilità di creare cavalieri e dame direttamente e concedere la distinzione onorifica della Conchiglia del Pellegrino.

 

                                                                                      Dottor Carmelo Cataldi 

 

 

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Articolo pubblicato il 13/10/2015