Società di Mutuo Soccorso d’ambo i sessi “Edmondo De Amicis”, nata nel 1908 alla Barriera di Casale di Torino

La SOMS ”Edmondo De Amicis” si impegna, dal 1908, a sviluppare e promuovere i valori di fratellanza, solidarietà, mutualità e cooperazione che caratterizzarono la nascita (ben due secoli fa!) di questo tipo di associazioni

A Torino, sabato 26 settembre, in occasione della “Vijà” in ricordo di Vittorio Fenocchio, noto come Tòjo Fnoj, cultore della lingua e della cultura piemontese, ho ritrovato l’antico collega Giorgio Viarengo, in veste di Presidente della Società di Mutuo Soccorso “Edmondo De Amicis”, sita in corso Casale n. 134, dove si è tenuta la “Vijà”.

La location così suggestiva della commemorazione di Tòjo Fnoj mi ha indotto a soffermarmi su questa particolare realtà dell’associazionismo torinese.

Storica sede di aggregazione popolare, la Società di Mutuo Soccorso d’ambo i sessi “Edmondo De Amicis” nasce e si sviluppa nella barriera di Casale, al confine con la zona nota come Madonna del Pilone.

È il 1908, e il gruppo di persone che lavora alla costituzione di questa nuova SOMS, non esita ad intitolarla a Edmondo De Amicis, morto nella primavera di quell’anno.

De Amicis, “torinese di Oneglia”, scrittore-testimone dei suoi tempi, assai noto per il libro “Cuore”, era stato un esponente di rilievo di quel socialismo, tra ‘800 e ‘900, detto “dei professori”. Si era dimostrato attento ai bisogni e alle sofferenze del popolo torinese che, in numero straordinario, nella primavera del 1908, aveva partecipato con commozione ai suoi funerali.

La SOMS “De Amicis” diventa così un riferimento sicuro e determinante per tante famiglie e tanti uomini e donne del quartiere: contadini, operaie, allevatori, tramvieri, panificatori e lavandaie, impegnati per sostenere tutti insieme, una “casa propria” a Torino, in corso Casale, dove si trova ancor oggi.

La vita nella SOMS si caratterizzava per l’aggregazione, la tutela ed il sostegno reciproci. Ci si associava con una quota mensile di poche lire, che garantiva per il futuro e la salute, propria e di tutte e tutti gli altri e le altre, per l’opportunità di una emancipazione culturale e professionale.

Ci si associava per essere più forti ma anche per potersi divertire col ballo sotto la “tòpia” (pergolato) e giocando alle bocce. Grande importanza era attribuita alla bevanda del tempo, il vino, che veniva scelto con la massima cura dai soci e dal buffettista.

Se poi fuori i tempi cambiavano anche drammaticamente, la “De Amicis” rispondeva resistendo alle avversità economico-sociali, al fascismo, testimoniando l’attaccamento alle proprie bandiere e ai valori di laicità e impegno collettivo, di partecipazione e solidarietà.

Nel tempo la SOMS ha superato anche qualche vicissitudine gestionale, nel momento in cui era diventata “cooperativa di consumo”, ma è poi ritornata all’originale (e centenaria!) ragione sociale di Società di Mutuo Soccorso.

Oggi, che può nuovamente disporre dei propri storici locali, ha ripreso con lena... d’altri tempi il proprio impegno in campo culturale e divulgativo (in omaggio alla tradizione del “socialismo del professor De Amicis”, con presentazione di libri e di autori, attività di ricerca e di divulgazione scientifica, esposizioni, concerti, corsi di formazione…), ricreativo e conviviale (con pranzi, merende sinòire, degustazioni…), mutualistico e assistenziale, con la prospettiva di diventare un punto di incontro e confronto per i soci e le socie, ma non solo, per non rinunciare ad una vocazione di apertura al territorio ed alla cittadinanza.

Ringrazio l’amico Sergio Donna che mi ha fornito molte foto di questo articolo.

 

Società di Mutuo Soccorso “Edmondo De Amicis”

Torino, Corso Casale n° 134 - Info: 348.2628957

soms.deamicisstorino@gmailicom - www.lasomsdeamicis.altervista.org

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Articolo pubblicato il 05/10/2015