“Festa ‘d Turin 2015”, organizzata dal “Centro Studi Cultura e Società” in collaborazione con “Monginevro Cultura”

Sabato 26 settembre una “Vijà” in ricordo dello scomparso Vittorio Fenocchio, noto come Tòjo Fnoj, appassionato cultore della lingua e della cultura piemontese

A Torino, sabato 26 settembre, nell’ambito delle celebrazioni della “Festa ‘d Turin”, organizzata dal “Centro Studi Cultura e Società” in collaborazione con l’Associazione “Monginevro Cultura”, si è tenuta una “Vijà” in ricordo di Vittorio Fenocchio, noto come Tòjo Fnoj, appassionato cultore della lingua e della cultura piemontese, prematuramente scomparso nel dicembre 2014.

L’incontro, aperto da una breve introduzione di Ernesto Vidotto, coordinatore Centro Studi Cultura e Società, ha visto nella prima parte una serie di ricordi vissuti del personaggio Tòjo Fnoj, esposte dai tanti amici che lo avevano conosciuto, che avevano a vario titolo collaborato con lui e che hanno voluto attestare il suo rilevante contributo alla cultura piemontese.

Tòjo Fnoj è stato uno degli esponenti della prestigiosa “Companìa dij Brandé” e insigne componente del “Centro Studi Piemontesi” e dell’Associazione “Gorisa” di Pianezza. Ha fondato la Festa dël Piemont, ha organizzato moltissimi incontri e manifestazioni culturali ed ha curato molte altre iniziative, sempre tese alla valorizzazione e alla promozione della storia e delle tradizioni piemontesi.

Oltre che affabulatore eccezionale, Tòjo Fnoj è stato scrittore, giornalista, esperto gourmet ed appassionato enologo.

Per anni ha impersonato, in modo veramente brillante, Gianduja, la maschera che simboleggia il Piemonte. Di Gianduja, Tòjo Fnoj condivideva la simpatia spontanea e la coinvolgente cordialità, e questo ruolo appariva veramente appropriato alla sua personalità.

La scomparsa di Tòjo Fnoj, nel dicembre 2014, è stata una perdita veramente rilevante come hanno voluto attestare, nella “Vijà” di sabato 26 settembre, molti amici, cultori della lingua piemontese e studiosi della storia e delle tradizioni del Piemonte.

Hanno preso la parola per ricordare Tòjo Fnoj nelle molteplici sfaccettature della sua attività, Sergio Donna, presidente dell’Associazione “Monginevro Cultura”, Albina Malerba, Direttore del Centro Studi Piemontesi, Michele Bonavero, collaboratore di diverse pubblicazioni lingua piemontese e considerato “figlio adottivo” di Tòjo Fnoj, Sergio Notario, docente di cultura piemontese presso le Unitre di Moncalieri, Torino, Vinovo e, infine,

Giuseppe Pignochino, presidente dell’Associazione “Gorisa” e Virgilio Virano, vice sindaco di Pianezza.

Nella seconda parte dell’incontro, numerosi esponenti della cultura piemontese - di diverse province della nostra regione - hanno portato, con i loro componimenti poetici, una testimonianza di stima e di affetto: Michele Bonavero, Giovanni Battista Costamagna, Tiziana Delsale, Sergio Donna, Nicola Duberti, Piero Ferrarotti, Pier Franco Franciscone, Bruno Giovetti, Vincenzo Minichelli, gabriella Moccafico, Sergio Notario, Marisa Sacco, Beppe Sinchetto, Giuseppina Valla, Gioacchino Lingua.

Ha ricordato lo suocero anche Gianni, il marito di Fulvia Fenocchio, figlia di Tòjo, che ha partecipato all’incontro.

Nel corso della “Vijà”, il cantautore Beppe Novajra ha proposto diverse canzoni della tradizione popolare e del suo repertorio personale, quelle più amate e richieste da Tòjo Fnoj in occasione di varie manifestazioni, canzoni che si sono piacevolmente alternate alle testimonianze e alla declamazione delle poesie.

La “Vijà” si è tenuta presso una significativa location, la Società di Mutuo Soccorso “Edmondo De Amicis”, nata nel 1908 nella Barriera di Casale.

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Articolo pubblicato il 28/09/2015