Le 10 nazioni più innovative del pianeta

Una classifica che fa riflettere su quanto in Italia dovremmo fare in futuro

Nella classifica delle dieci nazioni più innovative a livello mondiale non compare l' Italia, che naviga nelle posizioni di rincalzo, sempre all' inseguimento di obbiettivi non condivisi da tutte le forze politiche poco attente a ciò che fa grande un Paese, ma piuttosto impegnate a litigare tra di loro.

 

La classifica, che cita i dati del Global Competitiveness Report per World Economic Forum, non riserva quindi sorprese per noi, che abbiamo un' industria molto radicata soprattutto nel Nord, ma spezzettata in centinaia di migliaia di aziendine che stentano a fare gruppo ed a investire in ricerca & sviluppo i fondi necessari per garantirsi un futuro competitivo nell' economia globalizzata.

 

Infatti l' Italia è il Paese delle piccole medie imprese ( PMI) che costituiscono il 95 % di tutte le aziende produttive (e non solo ) sul proprio territorio, mentre in altri Paesi come la Germania le grandi e grandissime aziende dominano la scena, potendosi permettere grandi investimenti in R & D . E malgrado ciò, la prima industria mondiale produttrice di mezzi di trasporto con circa 10 milioni di unità all' anno come la Wolkswagen può precipitare nell' illegalità solo perchè non ha investito 100 Euro per macchina in modo da ingrandire i serbatoi delle vetture diesel, preferendo truccare i dati delle centraline di rilevamento smog, con grandissimo danno economico e perdita di immagine nel mondo.

 

La Finlandia emerge come il Paese più innovativo del mondo, con la Svizzera a ruota al secondo. Tre altre nazioni europee sono nella top 10 Germania, Svezia e Paesi Bassi. Nazioni asiatiche sono anche ai primi posti, con il Giappone, Singapore e Taiwan che seguono le nazioni più virtuose per innovazione. Israele e Stati Uniti completano la top 10 delle nazioni più innovative a livello mondiale

 

L'innovazione tecnologica è la chiave per un'economia competitiva e crescente, attraverso una maggiore produttività e consentendo alle aziende di spostarsi verso attività a valore aggiunto più elevato. Il World Economic Forum annuale Global Competitiveness Report valuta 144 di economie mondiali su diverse misure di innovazione – tra cui la qualità delle istituzioni di ricerca scientifica e la spesa su R & D – per produrre un risultato globale.

 

Ovviamente l'organizzazione statale del Paese che ospita le industrie, la ricerca ed i servizi fa la sua parte, manifestandosi attraverso la sua burocrazia, che certo non facilita l' avanzamento in questa classifica dell' Italia che ne ha una farraginosa, e per la sua maggiore o minore propensione a “ fare sistema” tra il mondo privato e quello pubblico, tema questo in cui siamo tuttora deficitari rispetto agli altri che favoriscono le industrie e la ricerca, e non vessano con tasse da noi diventate insostenibili, specialmente rispetto ai servizi che ricevono in cambio da uno Stato che sembra non intendere l' importanza di rendere sempre più forti le attività che producono ricchezza.

 

Invece aziende pubbliche come, ad esempio, le municipalizzate, reggono imperterrite al vento di sempre maggiore competitività che spira nel mondo,  come purtroppo si verifica emblematicamente nella capitale d' Italia riguardo all' ATAC, Azienda dei trasporti di Roma, che ha circa 800 dirigenti pagati profumatamente e con il loro bell' ufficio duplicato con tanti altri solo per avere uno staff di amici e parenti di sostegno all' AD, mentre molti mezzi di trasporto sono fermi per guasti prolungati e mancanza di fondi per farli viaggiare.

 

Ma questa è l' Italia, e se qualcuno non la cambia in meglio il futuro nostro e dei nostri figli è compromesso irrimediabilmente. La Wolkswagen pagherà decine di miliardi per tutti gli errori commessi, ma nel giro di un anno o due si risolleverà più forte di prima. Da noi chi licenzia i dirigenti inutili invece?

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Articolo pubblicato il 04/10/2015