Ultime giornate per una mostra di un grande Maestro.

Ezio Gribaudo Grandi Formati: interessantissima personale alla fondazione Giorgio Amendola

La fondazione Giorgio Amendola Prospero Cerabona è uno di quei luoghi sorprendenti che talvolta si nascondono nelle periferie urbane. Scoprire i suoi ampi spazi espositivi e la sua ricca biblioteca è stata una piacevole sorpresa. Scoprirlo in occasione di una grande mostra personale dedicata a uno dei più significativi artisti torinesi, protagonista del mondo artistico internazionale da oltre sessant’anni, è stato ancor più piacevole.

La mostra è dedicata al percorso creativo di Ezio Gribaudo partendo dalle prime opere degli anni 50 fino a giungere all'esplosiva produzione del 2015.

Le opere, per lo più di grandi dimensioni, ripercorrono l'evoluzione e la crescita creativa di un personaggio che ha accompagnato la storia dell'arte dal dopoguerra, sia come collezionista, sia come editore di pregiate monografie, sia come artista di fama internazionale.

Soffermandosi di fronte alle opere, passeggiando tra gli ampi e luminosi spazi della fondazione, l'occhio coglie il percorso dell'artista. Opere nate da un'esperienza grafica, arricchite da un'incredibile serie di incontri con i più grandi maestri dell'arte contemporanea, e sempre contrassegnate da una originalità espressiva ironica quanto attenta all'andare delle cose nel mondo.

Difficile inquadrare l'arte di Ezio Gribaudo in una corrente specifica. Aggirandosi di fronte a mappamondi e piramidi, a quadri dalle misure importanti, nudi e farfalle, ripercorrendo i tempi di un astrattismo pizzicato tra metafisica e un simbolismo dalla struttura originale, si percorre un'evoluzione tra ricorrenti metafore dove oggetti, figure umane, cavalli e dinosauri, si reinventano celati tra i colori come una firma nascosta.  

Un messaggio da sviscerare nella sua giocosa essenza, così come la personalità dell'autore, sempre brillante affabulatore custode di una inestimabile memoria storica e artistica.

È un muoversi tra opere che chiedono di soffermarsi, di lasciarsi scoprire senza per forza dover richiamare immagini mnemoniche, permettendo all'animo dell'autore di dialogare senza fretta con lo sguardo del visitatore.

È una mostra vasta, ricca e variegata, occasione da non perdere. Parere di un modesto amante dell'arte contemporanea che non smette di sorprendersi di fronte a una vena creativa che, nel suo rinnovarsi sembra ancora tutta da divenire.

Da segnalare l'appuntamento di lunedì 28 settembre alle ore 21 con la presenza dell'artista ed eminenti critici d'arte, e quello del 12 ottobre, dove il sindaco Fassino renderà omaggio al vernissage con un dibattito sull'arte e sulle periferie.

La fondazione è in via Tollegno 52, parallela di via Bologna, dove è semplice parcheggiare e altrettanto comodo è l'accesso, anche agibile per persone in carrozzina.

L'orario della mostra che rimarrà aperta fino al 15 ottobre è: da lunedì a venerdì mattino 10-12 / pomeriggio 15.30-19.30. Telefono 011 2482970. INGRESSO LIBERO 

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Articolo pubblicato il 27/09/2015