I 60 anni del Teatro Stabile di Torino, da questo anno Nazionale per il triennio 2015-2017

Uno Stabile sempre più vivo come risulta dall’audizione del presidente Lamberto Vallarino Gancia e del direttore Mario Martone da parte della V Commissione Cultura del Comune

Il Teatro Stabile di Torino nasce nella notte tra venerdì 27 e sabato 28 maggio 1955, nella Sala Rossa del Consiglio Comunale, con il nome di Piccolo Teatro della Città di Torino.

Ai primi spettacoli il pubblico torinese è cauto, si lascerà conquistare solo nel gennaio del 1957 da un travolgente Liolà di Luigi Pirandello messo in scena da Gianfranco De Bosio, giovane regista veneto che guiderà il teatro sino al 1968 imponendo lo Stabile torinese ai vertici del panorama nazionale. Dal 1968 si susseguono diversi direttori tra i quali, Maro Missiroli, Luca ronconi, Guido Davico Bonino e Gabriele Lavia  sino a Mario Martone, direttore dal 2007 al 2015 e da oggi Direttore artistico.

La recente nomina a Teatro Nazionale (10 in tutta Italia), i traguardi conseguiti in termini di numero di abbonati e pubblico nelle sale teatrali e in tournée, gli sforzi produttivi, formativi e di ricerca testimoniati dai numerosi spettacoli di successo ma soprattutto dalla spinta innovativa messa in campo dallo Stabile anche a livello internazionale, vengono oggi sanciti da un sigillo che pochi teatri possono vantare: L’emissione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico di un francobollo dedicato nell’esclusiva tematica “Il Patrimonio Artistico e Culturale italiano”.

L’immagine raffigurata sul valore bollato è quella del Teatro Carignano, i cui sontuosi interni riconsegnati allo splendore originario dal recente restauro, rappresentano nell’immaginario collettivo il cuore della vita culturale di Torino.

Un Teatro Stabile Nazionale ma anche sempre più internazionale, infatti anche in questa stagione 2015-2016 si distingue chiaramente un percorso specificamente ideato per sviluppare il processo di internazionalizzazione che ha preso le mosse da giugno con l’esportazione della “Carmen” di Martone al Festivalul International de Teatru de la Sibiu in Romania, uno dei più importanti in Europa, e prosegue nel mese di ottobre con “L’Avaro”, firmato da Ferrini, al Wuzhen Theatre Festival presso Shanghai, il più vivace della scena teatrale cinese.

Per quanto riguarda gli eventi importanti segnaliamo una avvincente e tecnologica versione dark del “Lago dei cigni” ideata dal Coreografo svedese Fredrik Rydman che andrà in scena tra Natale e Capodanno al Teatro Carignano, ma sono molti i vari spettacoli presentati  dalla Germania, Francia, Gran Bretagna, Israele e Palestina e Svizzera, ai quali si aggiungeranno quelli del Festival Torinodanza che aggiungono all’elenco gli USA, Belgio, Olanda e Argentina.

Le produzioni di questa stagione suddivise tra il Teatro Carignano, il Teatro Gobetti e le Limone Fonderie Teatrali sono innumerevoli: da “L’Avaro” di Molière alla “Carmen”, dalla “Vita di galileo” di Brecht a “La morte di Danton”.

Anche in merito ai dati economici ci sono buone notizie: Nel 2014 i contributi delle pubbliche amministrazioni, sono stati inferiori rispetto alle altre fonti di finanziamento: bigliettazione, fatturato, contributi privati, sponsorizzazioni, erogazioni liberali e Fondo Sociale Europeo.

Il raffronto fra il 2007 e il 2014 è confortante per la finanza pubblica; infatti nel 2007 il contributo della Pubblica Amministrazione arrivava al 70% per € 14.031.530, mentre nel 2014 era sceso al 48% per € 6.924.586.

Per quanto riguarda le prestazioni è un continuo crescendo dal 2007 per i ricavi propri, le recite in sede e fuori sede, i biglietti venduti, gli spettatori e gli abbonati che oggi sono oltre 18.000. La composizione vede i giovani 18/35 in testa con il 42%, a seguire gli adulti over 35 con il 39% e gli over 65 con il 6%, il restante 13% on altre formule (Torinodanza ecc.).

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Articolo pubblicato il 23/09/2015