La donna tentatrice

Un nuovo indirizzo della Chiesa?

Pochi giorni fa ho scritto su questa rivista una breve nota sul libro postumo di Sebastiano Vassalli  “Io, Partenope”.

In tale nota ponevo in rilievo il pensiero dello scrittore, peraltro non nuovo, sull’atteggiamento tenuto dalla Chiesa cattolica nel corso dei secoli nei confronti della donna in quanto ritenuta un  severo ostacolo  all’attuazione del suo fine fondamentale di condurre l’umanità fin sulle soglie del Paradiso.

In sostanza, la femminilità, oggetto del desiderio maschile, veniva considerata  la tentatrice per eccellenza dell’uomo tanto da indurlo comunque al peccato. Non per nulla la prima tentatrice in assoluto è stata considerata dai teologi la figura di Eva, subdola ammaliatrice del povero Adamo !

Quasi contemporaneamente alla nota alla quale faccio riferimento ma, per la verità, qualche giorno innanzi, è stata data notizia che nell’udienza generale di piazza San Pietro il Papa ha sottolineato la disparità tuttora in atto fra l’uomo e la donna non soltanto sul piano sociale ma anche e soprattutto sul piano economico ed in particolare su quello delle retribuzioni. Ma per quanto qui interessa va ricordato che Papa Francesco si è posto, fra l’altro, una domanda, alla quale è seguita la risposta immediata, del seguente tenore: la donna è “tentatrice che ispira al male ? No. Questo è solo un luogo comune offensivo”.

La frase integrale e più significativa è stata: “Esistono molti luoghi comuni, a volte persino offensivi, sulla donna tentatrice che ispira al male. C’è spazio per una teologia della donna che sia all’altezza di questa benedizione di Dio per lei e per la generazione !”

Proseguendo sul tema Bergoglio ha ancora sottolineato l’eguaglianza fra l’uomo e la donna come dono discendente direttamente da Dio.

Siamo dunque di fronte ad una nuova presa di posizione della Chiesa cattolica nei confronti  di quello che il Papa stesso definisce “un luogo comune” ?

C’è una reale volontà della Chiesa di fare ammenda dei tragici errori commessi nel corso dei secoli nei confronti della donna o siamo soltanto davanti ad una timida presa di coscienza del problema ?

Ed infine questo Papa ha veramente l’autorità per imporre il suo pensiero al clero nelle sue varie ramificazioni e nazionalità ma, soprattutto, il suo pensiero verrà attentamente esaminato e accolto dai teologi ?

Vogliamo sperare che sia così già nell’immediato futuro e ci vorrà poco per comprendere se sul doloroso tema della donna ritenuta la “tentatrice” per eccellenza (nel suo significato teologico), con le nefande conseguenze che ne sono derivate, vi sarà veramente un nuovo indirizzo della Chiesa e di quale portata esso sarà.


Un’ottima occasione potrebbe esservi già nel congresso sulla famiglia che si terrà sabato prossimo a Filadelfia in occasione del viaggio di Papa Bergoglio in U.S.A.

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Articolo pubblicato il 23/09/2015