“A Torino la Sinistra ha dato il peggio di sé”

Salvini conclude la Festa nazionale della Lega Nord

 E’ un fiume in piena Matteo Salvini, a Torino, domenica sera per concludere l Festa nazionale del Piemonte al Parco della Tesoriera.

Oltre ai temi di carattere nazionale punta l’attenzione sulla Torino amministrata da ben 24 anni dalla sinistra che ha dato “il peggio di sé”.

Il suo messaggio é arrivato al cuore delle centinaia di persone, non solo militanti, che occupano tutti gli spazi del Parco della Tesoriera, elencando i gravi problemi irrisolti delle città, dimostrando che è documentato e ci tiene che a Torino la scia del malgoverno arrivi al capolinea.

Punta sulla sicurezza della nostra città e ricorda che anche la Lega, per l’azione metodica di disturbo messa in opera negli ultimi anni, é minacciata da centri sociali e rom.

 Perciò, ogni volta che torna a Torino, è costretto a parlare in luoghi presidiati dalle forze dell’ordine, e ciò non è normale, in una città che in passato vantava livelli di civiltà, invidiati non solo in Italia.

 Qui il cittadino onesto che vive e lavora, non è più libero di manifestare e di circolare in condizioni di libertà e sicurezza, in molti quartieri ove vivere è difficile. Questa situazione non può continuare e promette che ciò potrà avvenire sino a quando la Lega, con un sindaco proprio o di riferimento, non prenderà il potere a Torino.

 Salvini mette poi il dito sui centri di potere gravitanti sul PD, sull’affidamento del lavori pubblici, sulle cooperative che oltretutto bloccano ad oltranza le poche opere in appalto. Queste complicità omertose andrebbero in frantumi se cambiasse la mappa del potere.

 In settimana, annuncia che incontrerà Berlusconi per definire un percorso che non porti a disperdere i voti del centro destra, per Torino, Milano e altre centri interessati, nella prossima primavera al rinnovo delle amministrazioni cittadine.

 Questa volta, a Torino, complici i mal di pancia avversi a Fassino che stanno organizzandosi nell’estrema sinistra per creare liste alternative, le speranze della rimonta non devono restare vane.

 Il pezzo forte Salvini lo riserva ovviamente ai temi nazionali, racchiudendo la sua proposta con uno slogan “Vorremo attuare la rivoluzione della Normalità” .

 Si depreca il disprezzo di Renzi per i giovani, gli anziani e tutti coloro che, con politiche accorte potrebbero migliorare la loro situazione, mentre si sprecano miliardi per gestire male il flusso migratorio, con le ricadute sulle popolazione più inerme,l’ironia amara dell’Europa e le rampogne dei Vescovi.

 Il segretario federale non perde occasione per deprecare la sudditanza del Governo all’Europa, la miopia di Renzi adagiato tra il matrimonio omosessuale e l’abolizione del Senato, mentre non si favorisce lo sviluppo economico, facendo tornare la fiducia nei cittadini .

E’ inoltre indispensabile riscrivere radicalmente la politica fiscale ed il rapporto con il cittadino contribuente.

Salvini termina il suo intervento tra le ovazioni partecipate dei militanti e del folto pubblico, attorniato dallo Stato maggiore del Partito. Prima di lui, tra gli interventi dei massimi esponenti regionali del partito, gli appelli un pò coloriti e spontanei degli europarlamentari Mario Borghezio e Gianluca Buonanno, avevano scaldato l’uditorio, poi particolarmente attento alle proposte di Salvini.

Al di sotto del palco, i volti di coloro che per anni, pur in posizioni minoritarie, si sono battuti per la crescita e la presenza della Lega sul territorio sono galvanizzati.

  C’è l’entusiasmo dei ventenni nello sguardo degli esponenti storici del Carroccio. La voglia di contarsi e di contare. Non saranno forse i puledri, alcuni dei quali già azzoppati, a tirare la volata auspicata da Renzi, ma i riservisti della prima ora!

Stanno emergendo, in vitalità coloro che fino ad oggi hanno vissuto in posizioni forzatamente  defilate, a causa di storiche fazioni.

I maggiorenti promettono impegni unitari. Forse non sarà così, ma l’aria della mobilitazione, la voglia di battersi ed impegnarsi da protagonisti attivi e fattivi, è visibilmente palpabile.

 Si prospettano le scadenza autunnali del movimento. L’elezione del segretario cittadino di Torino e di quello nazionale. I tempi potranno forse slittare, perché per l’8 novembre Salvini ha indetto una manifestazione nazionale a Bologna, città ove è nato il potere rosso, perché l’Italia che si ribella a logiche spartitorie e di malgoverno,” possa contarsi”.

Non c’è rassegnazione e questa sfida per fare crescere  la Lega e coinvolgere ampi strati di cittadinanza, dovrebbe impensierire gli avversari storici, anche perché, non solo all’interno del centro destra, si definisce ora Torino, città contendibile.

Domenica pomeriggio si è tenuto un primo confronto ufficiale tra gli attuali capigruppo di Lega Nord, Forza itliaa e Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, in vista delle Elezioni amministrative. Sul nome del Sindaco non sono stati formulati ancora nomi ed i criteri e le priorità indicate, risentono ovviamente di personali punti di vista. E’ stato sancito però,  il principio dell’unità d’intenti per percorre insieme questo percorso, rendendolo meno tortuoso.

L’autunno, da queste parti, si preannuncia denso di novità, ma con una carica d’entusiasmo che, a prescindere dalle punture di spillo per il buffet non all’altezza della situazione o la scarsa collaborazione di qualcuno per l’allestimento degli stand espositivi,  non si vedeva da molte stagioni.

 

 

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Articolo pubblicato il 22/09/2015