Continua ad essere precluso nascere in val di Susa?

Nostra intervista a Stefania Batzella, consigliere regionale del M5S

Con un’interpretazione strettamente letterale delle norme ministeriali, il cui testo è già stata oggetto di articolate interpretazioni, l’assessore Saitta ha disposto la chiusura dei Centri nascite in molti presidi ospedalieri del Piemonte, tra cui Susa.

La Consigliere Stefania Batzella del M5S, nonostante fosse portatrice di  numerose firme a sostegno della continuità di assistenza, nettamente in contrasto con le decisioni della Giunta Regionale, non è riuscita ad ottenere neppur una  dilazione o eccezione da parte dell’inflessibile Assessore Saitta.

Non si è però data per vinta e, in analogia ad iniziative già sorte in altre regioni d’Italia, con il sostegno dei rispettivi assessorati regionali, ha studiato a fondo il problema e proposto la creazione di Centri specializzati per il parto naturale fisiologico, nelle zone ove i punti nascita sono in via di soppressione su disposizione dell’assessorato Regionale.

 

Infatti, mercoledì 16 settembre, all’ordine del giorno della commissione Sanità del consiglio regionale era previsto l’Esame della mozione n. 145 recante “Proposta di conversione dei punti nascite con numero parti esigui in

centri specializzati per il parto naturale”, presentata dalla Consigliera regionale Batzella ed altri consiglieri del M5S.

 

- Consigliera Batzella, la riunione c’è stata, ma poi cosa è successo?

“ Che l’Assessore ha respinto ogni richiesta e non si è potuto procedere ad esaminare l’articolato, Mi sono sentita  rinfacciare che i Cinquestelle vogliono sempre sopperire alle “chiusure” di qualche cosa con l’apertura di un’alternativa. Sono orgogliosa di questo perché noi ci preoccupiamo del benessere dei cittadini. Solo pochi mesi fa, Saitta si era dichiarato disponibile a dialogare, ma oggi ha chiuso la porta ad ogni prospettiva di questo tipo. In questo modo le donne di Susa e dintorni, territorio montano e disagiato, non avranno alcuna libertà di scelta e dovranno percorrere decine di chilometri per partorire.”

 

- Perché Saitta è così accanito, anzi, se mi permette ideologicamente contrario ad ogni vostra proposta?

“Saitta è nervoso perché sta per passare alla fase attuativa del suo Piano di riordino dell’attività ospedaliera. Si smembrano Ospedali fondamentali e all’avanguardia a livello nazionale, come l’Oftalmico, il Maria Adelaide e l’Amedeo di Savoia. Si tagliano drasticamente le strutture complesse, presentando la decisione in modo riduttivo, consistente nell’esclusiva eliminazioni dei primariati, ritenuti da loro superflui, ma contestualmente si penalizzano servizi di qualità a danno ei cittadini.

Le proteste stanno estendendosi a livello politico e sul territorio. Le nostre posizioni sono forse considerate come punta dell’iceberg che rischia di aprire falle ai disegni della Giunta”.

 

- Descriva ai nostri lettori, nei dettagli quali finalità si propone e con quali mezzi e procedure intenderebbe fornire un’alternativa al parto assistito alle future mamme?

“Esistono altre realtà in Italia dove è da anni in atto un percorso di specializzazione nell'individuazione della "gravidanza fisiologica" e nel successivo parto naturale. Tale sistema permette di mantenere un elevato standard di sicurezza riducendo la proporzione di parti cesarei su quelli totali alla soglia ottimale definita al 15%.

Centri specializzati per il parto naturale con sale per il parto in acqua, porterebbero i vantaggi di un maggiore rilassamento durante il travaglio, la libertà di movimento e una bassa incidenza di lesioni perineali; tali centri potrebbero inoltre diventare un'attrattiva per le partorienti di tutto il Piemonte sgravando gli ospedali Hub e Spoke di tutti quei parti che non necessitano assistenza medica ma solo di quella ostetrica.

Proponiamo di effettuare una  sperimentazione per la conversione dei punti nascite di prossima chiusura in centri specializzati per l'individuazione ed effettuazione del parto naturale fino a futura valutazione “.

 

- Ci saranno passi successivi in Regione?

“Certamente. La mozione dovrebbe prossimamente approdare il Consiglio Regionale. Faremo un appello a tutti i Consiglieri, soprattutto alle colleghe, sperando che considerino la situazione dei territori sguarniti di servizi essenziali, dopo il cataclisma Saitta e, nel nostro caso, dei Punti nascite.”

- Al di fuori del Consiglio, quali iniziative intende promuovere?

“La sera stessa, della presa di posizione arrogante di Saitta, c’è stata una manifestazione spontanea a Susa, un sit in che ha bloccato corso Inghilterra, con convinta e rappresentativa partecipazione di mamme, prossime mamme e bambini.

Non dimentichiamo che al posto del Punto nascite di Susa, dal 2016 non resterà nulla. Questa è la sconcertante strategia di Saitta.

Sabato scorso, dopo la diffusione della notizia, ampiamente ripresa dagli organi di stampa locale, era in programma un’altra manifestazione dinanzi all’ospedale di Susa, con corteo.

La partecipazione convinta di alcune centinaia di mamme e famiglie,  sta attestando l’utilità della proposta. Le strampalate spiegazioni di Saitta sulla presunta mancanza di sicurezza del punto nascite di Susa hanno le gambe corte.

Nel centro è sempre stata garantita adeguata sicurezza ed il calo dei parti è attribuibile solo alle politiche di smantellamento dei servizi attuate da questa maggioranza e dalla volontà aziendale che hanno portato ad una riduzione del 70% dei parti. Le strumentalizzazioni politiche non sono certo di chi ascolta le legittime richieste delle donne di questo territorio ma di chi si ostina a ignorarle.

Saitta non può continuare ad ignorare queste richieste, riveda quantomeno la decisione di bocciare il Centro specializzato per il parto naturale avviando un confronto partecipato con il territorio e le opposizioni”.

 

Staremo a vedere e seguiremo gli sviluppi. Grazie consigliera Stefania Batzella.

Intanto anche altre realtà interessate da riduzioni, a titolo diverso dei servizi sanitari per il cittadino, si stanno organizzando. Da notizie forniteci, tra fine settembre ai primi di Ottobre, sono in programma iniziative, aperte alla cittadinanza di Torino, contro lo smantellamento dell’Oftalmico e anche in realtà periferiche del Piemonte si stanno organizzando mobilitazioni che coinvolgono i cittadini.

Civico20 cercherà di farsi portavoce delle istanze dei cittadini.

Con la salute non si scherza!

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Articolo pubblicato il 21/09/2015