A Torino il 3° World Forum of Local Economic Development. 13-16 Ottobre 2015 a Palazzo Reale

I temi della economia mondiale e locale, con il sindaco Fassino che farà da anfitrione nella speranza di un nuovo incarico internazionale

Questo è l’ultimo disperato tentativo di Piero Fassino per trovare una via di uscita da Palazzo Civico “.

 

Così viene interpretata da molti osservatori della scena pubblica italiana la vocazione del sindaco della città metropolitana di Torino  a trovare un incarico internazionale, invece di una nuova rielezione come sindaco, che in questo convegno ha l' occasione di mettersi in primo piano con uomini influenti delle organizzazioni internazionali come  quando, alla fine del Forum, interverrà Ban Ki-moon, il numero uno dell' ONU. In piemontese c'è una simpatica locuzione che troviamo appropriata nel caso del sindaco di Torino sempre in fibrillazione :  "pitost che gnente, a l'è mej pitost" . " Piuttosto di niente è meglio piuttosto".

 

Piero Fassino sarà il grande mattatore del 3° World Forum of Local economic development, appuntamento internazionale patrocinato dall'Onu, attraverso l'Organizzazione internazionale del lavoro, per la prima volta a Torino dal 13 al 16 ottobre.

 

Parteciperanno relatori da tutto il pianeta: la città in vetrina, sullo sfondo la fitta rete di relazioni in mezzo mondo di un sindaco che forse non ne può più di indossare la fascia di primo cittadino e sogna un prestigioso incarico internazionale ( Non gli dispiacerebbe un incarico all' ONU, che ha sede a New York: va spesso  con la moglie in questa città perchè appassionato dei " Musical" di Broadway).

 

Ad aprire il forum l’ex presidente del Brasile Lula e il presidente del Senato Pietro Grasso, seconda carica dello Stato. La chiusura è affidata, invece, al numero uno dell’Onu Ban Ki-moon, a Torino per la quarta volta in questo suo incarico. Per l' importanza dell' evento verrà messo a disposizione dell’organizzazione Palazzo Reale.

 

L’anno scorso in Brasile, due anni fa a Siviglia, il forum dello sviluppo economico locale ha visto nelle edizioni passate la partecipazione di rappresentanti governativi provenienti da tutto il mondo: Argentina, Marocco, Spagna, Libano, Paraguay, ministri e ambasciatori, accademici e agenzie economiche, fondazioni e imprenditori.  

 

Il  World Forum of Local economic development  è una succosa occasione per Fassino – in piemontese detto “ Filura” per la sua magrezza - di mettersi in mostra a livello internazionale, ed ha rimandato a ottobre, forse addirittura a dopo, l’annuncio di una eventuale ricandidatura alla guida della città di Torino. Ma per le questioni politiche rimettiamo ad altri questo compito ingrato, molte volte costruito in Italia quale vera e propria “macchina del fango”, ormai da tempo sport nazionale.

 

Noi, come cronisti, ci limitiamo ad osservare ciò che succede in Italia e nel mondo, senza parteggiare né per l' uno né per l' altro, né per una fazione né per l' altra, ed ad informare i gentili lettori di quello che è evidente sia nell' interesse di tutti : l' agognato benessere nazionale, la sicurezza sul territorio, le positività delle realizzazioni delle nostre industrie e delle maestranze impiegate, la salvaguardia e la valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti tipici, tutti temi che rientrano, direttamente od indirettamente, nelle tematiche sviluppate nel World Forum of local economic development.

La mafia, la corruzione ed il lavoro in nero sono le vere piaghe della nostra società, tra le quali purtoppo rientra una buona parte del comportamento della classe politica, e sono questi i temi più rilevanti che dovremmo porre in primo piano.


La questione migranti è importantissima, ma se si facesse un “battage” così pressante e continuativo come è stato fatto per i migranti negli ultimi mesi anche riguardo alla lotta contro la mafia ed alla corruzione, avremmo fatto qualche passo in più sulla strada del progresso civile e del nostro benessere. Ma questi ultimi sono temi attinenti alla giustizia e non all' economia, e perciò dovremo cavarcela da soli con i nostri soliti politici in tutt' altre faccende affaccendati, confidando che ci sia qualche uomo di stato  il quale possa svolgere azioni  coraggiose per una lotta più serrata ai mali endemici italiani.

 

Limitarsi però a criticare i nostri politici è molto riduttivo, anche perchè i mali della società italiana sono così arcinoti che è diventato perfino inutile parlarne, tenendo conto del fatto che si è visto in molte occasioni ( come EXPO 2015 ed il Mose ) che le malversazioni avvengono paritariamente sia nella Destra che nella Sinistra e, come no, nel Centro. I temi dell' economia rivestono attualmente molta più importanza e rilevanza della pochezza delle argomentazioni dei vari politici nostrani, troppe volte improvvisati  e poco esperti di tutto, in quanto la maggior parte di loro non ha nessuna esperienza in qualche attività che deve produrre risultati, e non possono insegnarci nulla come presuntuosamente vogliono fare non appena davanti ad una telecamera, attraverso la spettacolarizzazione ad ogni costo di ogni loro intervento. Questo il modesto parere di chi scrive di economia e non di politica come il sottoscritto.

 

Viene voglia di mutuare  un noto refrain di un cantante scomparso recentemente che alludeva,  nella sfera privata ,  all' " amore" o " sesso" in una canzoncina.  Il motivetto del " Califfo " potrebbe essere applicato anche nella  sfera pubblica dove  lo sport nazionale  è quello  della politica ( ovviamente insieme al calcio), spettacolo degradato  al quale assistiamo quotidianamente sui media con urli, strilli e sovrapposizione di voci di arrabbiatissimi politici e dei cosiddetti “ moderatori” che sono diventati “ fomentatori” .  Per questi personaggi  “Tutto il resto è noia” .


Claudio De Maria

 

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Articolo pubblicato il 03/10/2015