Il quadro della situazione. La grande invasione: notizie fresche

14 settembre 2015: immagini di un continente allo sbando scorrono sullo schermo alimentando incertezze e audience

Le corvette solcano le onde, coinvolte anch'esse in una tragica storia; marea di drammi, contraddizioni, opportunità. Epico travaso di popoli così come è già stato altre volte sulla pelle del pianeta.

La grande migrazione ora si sta mostrando in tutta la sua reale dimensione e mamma Europa, che fino a ieri aveva lasciato sulle molli spalle dell'Italia una bella fetta del lavoro lavandosene le mani, oggi ha paura, traballa e si interroga cercando quella soluzione che non c'è.

Argomento del giorno per ogni fonte di pseudo informazione, la grande invasione fa sempre più audience, è l'apoteosi della migrazione biblica che passerà alla storia per aver cambiato il volto dell'Europa.

Le notizie scorrono sui telegiornali, raffica di situazioni e variabili descritte con enfasi professionale da giornalisti che davvero sembrano credere a quel che dicono, cantastorie della grande, camuffata, farfugliata realtà.

I migranti morirono in 700, capovolti nel naufragio al largo della Libia, brutta storia quella, ma adesso cambierà.

I migranti verranno distribuiti equamente tra i paesi dell'unione europea, assicurano a Bruxelles. Verranno accolti in Germania, assicura la Merkel, come e quando non si sa. Nulla si muove, tutto si agita, nel frattempo: Francia, Austria, Inghilterra, Germania, Slovacchia, Olanda e Polonia aumentano controlli alle frontiere.

Intanto i migranti sfondano le barriere in Macedonia, entrano a migliaia, ma l'Ungheria erige un muro al confine della Serbia. Il premier Victor Orbàn dichiara: siamo un paese cristiano, dobbiamo difendere i confini della nostra storia e della storia dell'Europa.

Il Papa risponde: chi è cristiano deve accogliere…

L'Italia è la terra promessa, i migranti sono 90.000, ma Angiolino Alfano descrive, assicura, alleggerisce e racconta quel che presto si farà. A Bruxelles… su 120 mila si troverà un’intesa… Il sistema delle riallocazioni, le quote di distribuzione, il consenso è larghissimo… il rimpatrio dei non aventi diritto all'asilo…. Il trattato di Dublino si occuperà del problema…

Parole che volano come foglie secche al vento. Dichiarazioni in tv, siamo tutti più tranquilli, o forse no?

http://video.repubblica.it/mondo/migranti-alfano-ogni-ricollocamento-e-una-breccia-nel-trattato-di-dublino/211641/210791

E ancora, Angiolino da Bruxelles: la sveglia è suonata, il piano di ristrutturazione dei profughi sui rimpatri dovrà essere una responsabilità della UE, da stabilire insieme perché gli aerei costano. Ma crede a quello che dice? Nessuna scadenza, nessuna conferma, mentre Mare Nostrum prosegue con un altro nome e le navi della coalizione sbarcano i popoli sempre sulla stessa costa.

Ultime di cronaca da un altro canale:

Barcone affonda nell'Egeo, 34 morti, la metà sono bambini.

OK dell’UE per il ricollocamento di 40.000 migranti provenienti dall'Italia e dalla Grecia, non si sa bene come, dove e quando, ma si farà.

Immigrati e i provvedimenti, notizia fresca: l’UE approva l’uso della forza contro gli scafisti. Che cosa vuol dire in pratica?. Si sparerà… su chi ?

In Egitto hanno sparato sui turisti...

La Germania dice sì a 160mila accoglienze ma non c'è accordo sulle modalità.

Ogni anno il governo spende 500 milioni per risarcire i cittadini condannati ingiustamente. Qualcuno resta in galera anche se è innocente, ma questa è un'altra storia…

Smarrita ormai ogni regola, imboscata tra la quotidiana e destabilizzante tragicità dei notiziari, sovente la verità sfugge alla logica e il tutto diventa contrario di tutto nel gioco dei pareri divergenti, confondendo chi ascolta.

E c'è chi accoglie volti ignoti gettando fiori come quando arrivarono i "liberatori", mentre nei piccoli paesi di campagna, i pullman scaricano presso la parrocchia del villaggio gli uomini venuti dal mare e ripartono. La gente semplice e ignara si guarda silenziosa, non comprende, mai stata chiamata in causa.

Nelle città gli alberghi si riempiono di nuovi volti che, soccorsi, alloggiati e ben nutriti, finalmente in salvo rassicurano dai cellulari amici e parenti: il più è fatto. E la gente non osa dire quello che pensa, ma lo pensa e a qualcuno lo dice.

Parte del popolo sovrano è favorevole, un'altra accetta e spera, un'altra ancora si chiede quanto costa ogni nuovo arrivo, quali cooperative ci guadagnano, quanto traggono profitto i centri di cristiana accoglienza. Molti hanno paura di attentati giurati dagli uomini neri a chi simpatizza per il Nazareno, mentre il caporalato ne approfitta e la malavita organizzata ci sguazza facendo affari d'oro sotto gli occhi di tutti. Realtà che si intersecano senza un vero volto, senza un colore, un riconoscibile marchio di appartenenza. Il caos è pacchia.

E come triste ipocrisia, a giustificare l'immenso avvenimento, qualcuno riporta a galla vecchi misfatti di un'Europa che fu imperialista affamata di colonie e nuove terre. Brutte storie di cui non andare fieri, storie consumate, finite malamente, ma finite.

E ancora, qualcun altro colpevolizza politiche di destabilizzazione, sfruttamento, militarizzazione dei paesi da cui fuggono i profughi, giustificando il male con altro male di sfuggente appartenenza.

La verità è che la storia del mondo non è tenera, che molto c'è da dire su queste ed altre cose, tanto quanto da tacere, documentarsi, andare a fondo per scoprire poi che molto di ciò che è dato quasi per scontato, ben poco ha a che vedere con una migrazione che ha cambiato terminologia, modalità e quantità di afflusso.

Dapprima era un flusso battezzato: di clandestini, in seguito di irregolari, poi profughi di guerra, quindi profughi di fame e ultimamente persino di profughi climatici. La sostanza è semplicemente in aumento irrefrenabile.

È sotto gli occhi di tutti la diversità etnica, ma non solo, nei volti che stanno riequilibrando la crescita zero del vecchio continente. Qualcuno sbarca e ha gli occhi grandi del terrore, qualcun altro, ben nutrito, tranquillo e sorridente scende dal battello con l'aria di chi sa. Come distinguere i buoni dai cattivi?

l'Fino a pochi anni fa avevamo ancora la carta d'identità per l'espatrio e andava esibita anche solo per andare a comperare del Pastis dall'altra parte della sbarra tra Italia e Francia. Sopra c'era un nome, un indirizzo, una data di nascita, segni particolari… non fermarsi all'alt era un grosso rischio.

Populismo, xenofobia, faziosità politica, intolleranza, discriminazione, qualche paragone con la deportazione antisemita; parole ricorrenti, raffronti poco attinenti, parole mentre molta gente arriva, molta gente muore. Di chi è la responsabilità? È troppo difficile avere il coraggio di dirlo. E tra tanti proclami, Laura Boldrini rassicura: ci vorrà tempo, ma ci vuole fiducia, dovremo fare qualche sacrificio, ma è giusto così.

Altro canale, stesso argomento, modalità differenti. È una intervista davanti a una moschea, risponde la responsabile dei servizi sociologici, interviene un mediatore culturale: un ragazzo che viene dall'Afganistan. È una bella persona, racconta, rassicura, è simpatico e se fosse così non ci sarebbe niente da ridire.

Il ministro Padoan intervistato a T.G 24 Sky alimenta un dubbio sostenendo che: i flussi migratori rappresentano una ricchezza, una nuova opportunità di lavoro per i paesi che accoglieranno i profughi. Sorge il sospetto che sono troppe le seconde case acquistate con tanto sacrificio e oggi vuote per altre cause.

E poi, più gente c'è, più gente consuma...

Cosa non va in tutto questo? È un caos totale che confonde ogni singolo pensiero, che stravolge ogni Costituzione, ogni significato di Stato sovrano, e l'Europa si dimostra inconsistente, inesistente vittima di se stessa e di tutte le sue contraddizioni.

Il diritto di parlare e di dire, contraddire, balbettare in modo inconcludente, ma con un rassicurante modo di fare, pare essere l'unica certezza e l'unica follia di ogni politicante inquadrato in qualche intervista.

“Porta a porta” concluderà la serata. Salvini è presente con tutti i suoi no. Sullo schermo appare che 2 milioni di italiani sono disposti ad accogliere i profughi. A chi scrive viene da chiedersi: e tutti gli altri? La democrazia è questione di numeri e non di proclami. Rimane la curiosità.

Il fenomeno va a intaccare le nostre coscienze, ci dicono che c'è stato inculcato l'odio, l'avversione, suscitando i peggiori istinti, mentre: è la parte buona che deve emergere, tornando a chiamare in causa il buon Papa Francesco.

Ma in realtà, qual è il vero stato d'animo della popolazione di fronte a questo enorme afflusso di personeche di certo modificheranno il volto della nostra società? Solo il futuro saprà giudicare le voci e i sussurri di un diffuso, timorato dissenso. 

Ultima ora: da Bruxelles, le posizioni dei paesi sono ancora lontane, non è stata trovata una formula che metta tutti d'accordo sul problema dei migranti….

Domani è un altro giorno...

 


Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 17/09/2015