"Andrà tutto bene" perchè "Il bene genera bene"

Terzo appuntamento con #RITMIKA: NESLI con "Andrà tutto bene Tour". Reportage ed intervista esclusiva per Civico20 News.

“Uno show che deve sfatare. Su di me si è detto tanto, ma ti posso assicurare che il live è il mio punto forte. E’ uno spettacolo molto bello che ti farà dire…”allora è vero che non è un rapper e tutte quelle cose lì”…nel live non puoi fingere, viene fuori quello che in realtà sei. Ho con me una band cazzutissima, due chitarre, basso, batteria e tastiere, musicisti molto bravi. E’ uno spettacolo rock’n’roll, da balera anni ’60, con tanto ritmo e dove si balla parecchio”.

Parole di Francesco “Nesli” Tarducci, durante la simpatica chiacchierata telefonica, gentilmente concessami dall’artista, poche ore prima del concerto a #RITMIKA e che potrete leggere integralmente fra poco.

Due considerazioni.


La prima riguarda la band: “cazzutissima” è senz’altro riduttivo.

Infatti Gian Marco De Feo, chitarra, Mirko Fretti, basso, Emiliano Fantuzzi, chitarra, Bruno Zucchetti, tastiere e Max Baldaccini, batteria, sono una band semplicemente da paura, come ne ho sentite poche nel corso degli anni: tecnici, virtuosi, spettacolari, in una parola, rocchettari veri, supportano il lead vocal regalando al pubblico una performance indimenticabile.

 

La seconda riguarda lo show in senso stretto: uno show che sicuramente ha fatto felici i fans del “nuovo” Nesli, l’interprete pop, per intenderci, ma in "stand by" i fans della prima ora dell’artista di Senigallia, quelli del “rapper”, sempre per intenderci, che probabilmente non hanno ancora letto il suo libro.

Questione di scelte di vita e di scelte artistiche, come dirà fra poco lo stesso Nesli.

Scelte che vanno rispettate, mi permetto di sottolineare, e credo di sintetizzare tutto con un suo inciso:

 
"Chiedo scusa a chi ho tradito, e affanculo ogni nemico".


Sabato sera il numeroso pubblico che ha affollato la platea del 45°NORD, ha potuto assistere ad uno show godibilissimo, molto ben suonato, basato sui brani del nuovo disco “Andrà tutto bene” e che ha regalato momenti molto intensi, come “Buona fortuna amore” presentata all’ultimo Festival di Sanremo, “La fine” per voce e piano, semplicemente da brividi, e “Mare mare” di Luca Carboni, “coverizzata” in maniera alquanto roccheggiante, in perfetto stile U2.

Una serata speciale” come ha sottolineato il front man, microfono in pugno, elegantissimo nel vestito scuro, prima di scendere dal palco e cantare davanti alle transenne, a stretto contatto con i fan “Un bacio a te”, che ha chiuso lo spettacolo, ricordando ai presenti che: “Il bene genera bene. Provate, partecipate”.

 

Spettacolo che conferma la bontà del cartellone scelto dal Comune di Moncalieri e dall’agenzia Reverse per la diciannovesima edizione di #RITMIKA, che prosegue il 18 settembre con Bombino e, il 19 settembre, con Carmen Consoli, nell’area dell’ex Foro Boario.

 

Ora lascio la parola al protagonista. Buona lettura.

Cominciamo parlando di un Nesli inedito…scrittore…

Nooo…in realtà non sono diventato scrittore daiii…avevo una storia da raccontare e mi sembrava il momento più opportuno questo per farla uscire. Ho voluto concentrare tutte le mie energie attuali su questo progetto. Farlo uscire mi è sembrata la cosa più giusta da fare adesso. Tutto qui.

Guardando la tua evoluzione musicale, ti senti più rapper o interprete pop?

Guarda, in realtà rapper non lo sono più da tanto e lo dico non per fare il figo, perché ho molto rispetto del genere da cui provengo e di chi fa questo mestiere. Ho fatto la scelta un po’ di tempo fa di auto-escludermi da quella categoria perché musicalmente non ero più così. Molto semplicemente ho dato il via nel tempo, ad un genere musicale totalmente personale che obiettivamente, come sonorità è molto vicino al pop. Che poi sia un pop diverso da quello che si ascolta di solito, molto contaminato, questo è vero, e la radice non è più black, se vuoi. Era giusto per togliermi l’etichetta del rapper e mettermi quella di cantautore, di cantante pop.

Hai avuto delle fonti di ispirazione o per meglio dire, qualcuno dei cantautori della scuola italiana ha influenzato la tua musica?

Ti ringrazio per la domanda, molto interessante. In realtà non sono mai stato un grande fan dei cantautori italiani, anche se crescendo mi sono accorto che facevano parte del mio background musicale, mia mamma li ascoltava, mia sorella li ascoltava…e pur non avendo mai comprato un suo disco, ma avendolo ascoltato parecchio, come ti dicevo, posso affermare che Vasco mi ha influenzato davvero molto, sia per le musiche che per i testi. Credo che lo si possa definire un cantante “storto”, nel senso che non ha fatto della dote canora il suo successo, ma lo ha fatto con la comunicazione, con l’emotività. Potrei citarti anche Luca Carboni, ma vorrei aggiungere Bob Dylan, non perché mi ci paragono, mai assolutamente, ma perché anche lui è un cantautore “storto”: cioè, se gli avessero detto…non puoi cantare perché non sai cantare…il mondo non avrebbe ascoltato le sue storie, non tanto la sua voce, ma il suo modo di comunicare.

Un commento sulla tua partecipazione a Sanremo.

Guarda, ti svelo questa. Allora…tre anni fa volevo esserci e non ci sono riuscito, due anni fa mi volevano ma non ero pronto io, invece quest’anno è stato quello giusto da ambo le parti. E’ stata un’esperienza bellissima, che rifarei.

Cosa mi dici dei Talent?

E’ un settore che conosco meno, anche se ho avuto un’esperienza qualche anno fa ad Amici. Non ho pregiudizi nei confronti dei talent. L’unica osservazione che avevo fatto e che rifaccio con te, riguarda il tempo, nel senso che io farei un’edizione ogni due anni, per dare il tempo a chi esce di costruirsi qualcosa. Un anno è troppo breve per farsi conoscere.

Condivido il tuo pensiero, anche perché è forte il rischio di bruciarsi in fretta.

Sai, si maschera male il fatto che l’interesse sia per l’artista. In realtà l’unico interesse è il successo del format, non il risultato finale, perché se così non fosse, come stiamo dicendo io e te, si farebbe ogni due anni. In realtà si fa ogni due anni perché il programma ha un gran pubblico, un pubblico “da talent”, dove i fans dello show televisivo, sono i fans di quelli che usciranno vincitori. Non necessariamente fans dell’artista.

Grazie per il tempo che mi hai dedicato. Buona musica.

Gentilissimo tu. Grazie a te e buon lavoro.


Le foto del servizio sono di Tina Rossi Photographer.


Stay always tuned !!!

 

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Articolo pubblicato il 13/09/2015