Dada Circus: la band romana approderā a Torino al _reset Festival.
Fabio Canditi (batteria), David Denora (basso elettrico), Daniele Di Paolo (chitarra elettrica), Ezio Bombelli (chitarra elettrica), Simone Arcangeli (tromba, flicorno soprano), Samuele Pasquali (voce).

L'appuntamento č sabato 12 settembre per un concerto che ha tutte le carte in regola per farvi divertire.

Dada Circus: la formazione nasce ufficialmente nel 2102. com'è cominciata la vostra avventura?

L'idea di mettere su un gruppo nasce più o meno dall'inizio, dalla nostra entrata nel mondo. In pratica nasce dalla reazione di sei persone ad uno stato delle cose che gli va troppo stretto. Nel Dada Circus abbiamo unito le forze e il risultato è questo: è dal 2012 che facciamo canzoni.

Nonostante siate un gruppo "giovane" avete alle spalle numerosi live e partecipato ad importanti Festival. sabato sarete ospiti del _reset Festival: che esibizione sarà quella di Torino?

Non siamo soliti preparare spettacoli, lasciamo che la kermesse rotoli in qualcosa di bello o di sensato almeno (ma anche no!). D'altro canto facciamo molte prove, al _reset festival suoneremo com'è nel nostro stile, penso che verrà fuori di qualcosa di bello, e forse di nuovo. Credo. domenica ne riparliamo!

Siete nella rosa dei 50 dischi da votare per le nomination al premio Tenco 2015 nella sezione "Miglior Album Esordiente". cosa significherebbe vincere per voi questo riconoscimento?

Già l'essere selezionati ed essere arrivati tra i "cinquanta" è un traguardo per noi. Ovviamente, come per tutti, significherebbe molto vincerlo, si parla di uno dei premi più prestigiosi. Mia nonna è ancora convinta che stiamo perdendo tempo con la musica, probabilmente sarebbe una buona occasione per farla ricredere!

Qual è secondo voi il punto di forza della vostra musica?

C'hanno accusato in passato di poca continuità nei nostri brani, un disco troppo eterogeneo per la critica. Pensiamo che sia proprio questa ad essere la nostra forza. Il nostro non servire un personaggio, non cantare un solo genere, ci permette di raccontare il mondo, infinito, come le persone. Non ci sono solo accordi felici o giorni minori. si racconta quello che si vede e che si vive.

Ogni concerto regala emozioni per chi vi ascolta. Che rapporto state costruendo con il pubblico?

Fino a qui tutto bene, nessuna denuncia! A parte gli scherzi, siamo sempre stati molto interattivi con il pubblico, esplodiamo insieme in ogni concerto, è una festa. Capitano parallelamente anche serate più riflessive e devo dire che questo ci sta portando a sviluppare una sorta di empatia chimica con chi ci ascolta, si viaggia sulla stessa frequenza.

Caparezza cantava "Il secondo album è sempre più difficile": state già pensando ad un vostro secondo lavoro?

Come abbiamo già precedentemente detto il nostro album d'esordio "Nel lato del Cerchio" (è bello, lo giuro! Compratelo!) abbiamo iniziato ad inserire tutte le nostre storie. Come ogni lavoro di qualità abbiamo dovuto mettere molto impegno, è una vita che soffriamo. diciamo che adesso siamo concentrati su questo lavoro ma di riflesso qualche idea per il secondo disco bolle in pentola. facciamo quello che sappiamo fare. Speriamo che Caparezza si sbagli!

 

Autoironici ed esplosivi sono questi gli aggettivi che meglio esprimono questo sestetto romano al loro esordio. La loro musica è stata definita un "concentrato di funambolismi patchanka, gipsy, folk e altre colorate acrobazie in perfetto equilibrio sul filo conduttore rock" ed infatti ad un primo ascolto non si può non rimanere ammaliati dalla loro energia, espressa sempre in modo diverso, coinvolgente fino all'ultima nota dell'album. Li troveremo a Torino al _reset Festival tra le vie del centro con il loro album "Nel lato del Cerchio" con un'esibizione che dalle premesse promette essere fuori dal comune.


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Articolo pubblicato il 12/09/2015