Torino, è già partito il totosindaco

Cronache, per ora indiscrete su quel che potrebbe divenire il tormentone d’autunno

C’era stata un’avvisaglia agostana. L’ormai ingrigito Vito Bonsignore aveva rivolto l’appello, attovagliato con vecchie glorie, non solo in senso anagrafico.  Quelle, per intenderci, che potrebbe cantare, in coro “si apron le tombe, si levano i morti”,  tutte fuoriuscite, transfughe o girovagate nei partiti e tra i  cespuglietti del centro e sonoramente battute a più varchi elettorali.

Si proponeva una lista di centro, per le elezioni amministrative di Torino della prossima primavera, con un occhio già strizzato a Fassino, in caso di necessità, con l’ovvio tornaconto di lucrose e conseguenti prebende. Poi nessuno prese sul serio l’idea, anche per lo scarso appeal che, candidati ai giardinetti più che all’agone amministrativo, avrebbero potuto ottenere.

Ci ha poi pensato l’irrefrenabile avvocato Olivetti a lanciare nomi di professionisti cittadini, oltre al suo, forse all’oscuro dei gravami che una candidatura del genere comporta. Costui, con la tenacia e l’ambizione che lo contraddistingue, ha convocato, in settimana, un vertice tra i partiti di riferimento.

Anche Forza Italia pare non prenda sottogamba l’argomento.

Mino Giachino l’entusiasta promotore dei circoli Forza Silvio, ha tenuto sabato scorso una riunione, con all’ordine del giorno, un elenco di programmi che, finalmente potrebbero focalizzare le più gravi emergenze della città dopo tanti anni di cura PD.

L’ultima notizia, sempre proveniente dai Forzisti, preannuncia la riunione del Comitato regionale, convocato per oggi pomeriggio. Il nome roboante e già più volte invocato negli anni scorsi, come futuro sindaco, sarebbe Marco Boglione, fondatore del gruppo Basic Net.

Questa volta non è solamente Roberto Cota, suo fans da sempre, ma anche Gilberto Pichetto a far sua la candidatura.

Per ora nessun cenno da parte della Lega Nord, a parte una candidatura improponibile, e non funzionale al caso, fatta uscire in estate, da parte di qualche pretoriano, collocato nella quarta fila del movimento.

Infatti, interpellata in proposito, la Segreteria provinciale, oltre a smentire ogni supposizione, precisa che di elezioni amministrative, alleanze e candidature, se ne incomincerà a parlare nel corso della Festa Nazionale della Lega, in programma a Torino dal 18 al 20 settembre e in appositi e successivi incontri.

Se poi mettiamo in conto che in autunno si terrà l’elezione del segretario nazionale della Lega Nord, con prevedibili avvicendamenti al vertice, la presa di posizione definitiva e ufficiale del partito, non potrà essere immediata.

Tutti riconoscono i meriti di Boglione, personalità di fama internazionale, di successo e realizzatore tenace, imparagonabile e lontano anni luce dalla supponenza di Castellani e dalle visioni localistiche di Chiamparino.

Nutriamo ancora dubbi che un imprenditore in piena ascesa, possa abbandonare il timone di un’azienda all’avanguardia per imbarcarsi in un’avventura dagli esiti imprevedibili.

Intanto continua il silenzio di Fassino, sull’eventuale raddoppio, seppur tallonato da Renzi. Potrà sciogliere la riserva forse al termine della festa del PD.

Silenzio ermetico da parte del M5S, nonostante il vento favorevole, soprattutto se la ridiscesa in campo di Fassino, creasse dissapori nelle frange anarco sindacali del partito, che già si stanno agitando e ciò alimentasse divisioni tra i Sel.

In chiusura, è bene evidenziare che, a dispetto delle indiscrezioni o boutade devianti diffuse ad arte, in Forza Italia e nella Lega Nord, sono attive e impegnate, giovani e qualificate signore, ben inserite nel contesto culturale, professionale e produttivo della città con valide esperienze amministrative alle spalle.

Se a Torino tornasse un sindaco donna, forse non sarebbe male. O sbaglio?

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Articolo pubblicato il 07/09/2015