Diffusi dall' ISTAT i dati sull' economia italiana nel secondo trimestre 2015 : superiori alle aspettative

Con sorpresa si prevede una crescita del PIL dello 0, 7 % nel 2015

Sono stati diffusi dall’ISTAT, l’Istituto Nazionale di Statistica, i dati relativi al PIL ed all' occupazione nel secondo trimestre del 2015. Per quanto riguarda il PIL c’è stata una crescita dello 0,3 per cento rispetto al trimestre precedente e dello 0,7 rispetto al secondo trimestre 2014. Anche nel primo trimestre del 2015 c’era stata una crescita dello 0,3 per cento rispetto al trimestre precedente: due trimestri di fila con un tasso di crescita positiva non capitavano dal 2013. Fino adesso il PIL italiano è cresciuto dello 0,6 per cento nel 2015. La crescita prevista per il 2015 è dello 0,7 per cento. Il dato diffuso oggi supera leggermente la stima preliminare che era stata diffusa lo scorso 14 agosto: era stato detto che la crescita sul primo semestre 2015 consisteva in uno scarno  0,2 per cento.

Per quanto riguarda i dati sugli occupati nel secondo trimestre 2015 continua la crescita – ininterrotta da cinque trimestri – con un aumento di 180mila lavoratori: la percentuale di crescita è dello 0,8 per cento in un anno. Di questi la maggior parte sono nel Meridione (120mila) e interessa principalmente gli italiani (130mila su 180mila). La crescita degli occupati è dovuta principalmente a un aumento di quelli con più di 50 anni, cresciuti del 5,8 per cento, mentre quelli tra i 15 e 49 anni sono diminuiti.

Nel settore dell’industria, dove c’era stata una diminuzione dell’occupazione nel trimestre precedente, i dati sono rimasti sostanzialmente stabili (con un piccolo aumento al Nord e una leggera diminuzione al Centro e al Sud). Nel settore delle costruzioni, dove i dati sugli occupati erano in calo da 19 trimestri, gli occupati sono tornati a crescere del 2,3 per cento. Anche nel terziario sono cresciuti, dello 0,8 per cento, in particolare al Sud e fra i lavoratori dipendenti.

La crescita degli occupati riguarda sia quelli a tempo pieno che quelli a tempo parziale. Tuttavia la crescita degli impiegati a tempo parziale è in maggioranza dovuta a contratti di part-time involontario: la maggioranza (64,6 per cento) delle persone assunte cercava un impiego a tempo pieno, ma si è accontentata di un part-time. Questo dato è sostanzialmente in linea con quello dell’anno precedente: 64,5 per cento di part-time involontario. In totale, l’aumento degli occupati riguarda solo i lavoratori dipendenti (1,1 per cento). Nel frattempo sono cresciuti sia il numero di contratti a tempo indeterminato (0,7 per cento) sia quelli a tempo determinato (3,3 per cento), mentre si sono ridotti di molto (-11,4 per cento) i contratti di collaborazione.

Per quanto riguarda la forza lavoro: il numero di persone in cerca di un’occupazione dovrebbe essere rimasto invariato su base annua. Fra i disoccupati il 59,5 per cento sta cercando lavoro da più di un anno e questo dato si è ridotto nell’ultimo anno: nel secondo trimestre del 2014 era del 61,9 per cento. Il tasso di disoccupazione si è leggermente ridotto, su base annua, dello 0,1 per cento e si attesta al 12,1 per cento, il valore più basso da luglio 2013. Nel secondo trimestre 2015 ha anche continuato a diminuire il numero degli inattivi, quelle persone che non sono occupate ma non cercano nemmeno attivamente un lavoro: il tasso di inattività è sceso dal 36,4 al 35,8 per cento.

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Articolo pubblicato il 04/09/2015