Marsilio Ficino visse nel quindicesimo secolo.

Scrisse un libro in dodici parti che apparve a Venezia nel 1495.

Fra il 1457 e il 1476 scrisse le “lettere”, nelle quali disputava di filosofia con i suoi contemporanei, fra cui figurava Lorenzo de’ Medici.

S’interessò molto all’astrologia e ciò lo pose in conflitto – per un certo periodo - con la chiesa dell’epoca.

Nelle sue lettere, testimonia continuamente la vita dell’anima ai colleghi filosofi e consiglia loro di non conformarsi alla vita che proviene dall’essere-ego. Disse: “il corpo è l’ombra di Dio, ma l’anima è la sua immagine immortale.

Ficino era favorevole alla disciplina, forse sotto l’influenza della filosofia di Platone.

Era, spesso, anche satirico. Così scrisse in una delle sue lettere:

<Non ci è affatto facile ascoltare, vili come siamo, ma – pur vivendo nella vergogna – speriamo di essere uditi da Dio.

Ah, come siamo sciocchi e irragionevoli!

Cerchiamo di cambiare Dio, ma non il nostro comportamento!

Vogliamo convincere gli altri di ciò che è bene, senza convincere noi stessi.

Abbiamo il bene sulla bocca, ma il male nel cuore.

Mentre parliamo della virtù, come se la cantassimo con la cetra, non ne percepiamo il suono nel nostro cuore.

Imitiamo i cattivi medici che promettono agli altri la salute, di cui essi stessi non possono dare prova.

Vorrei, amici, che per un attimo mi porgeste ascolto.

Allora vi insegnerei – volentieri e con poche parole –la retorica, la musica e la geometria.

Convincervi di quanto è giusto controllare i movimenti dello spirito e misurare la vostra forza e i vostri atti.

Ma voi direte che ciò è troppo difficile.

Non sarebbe così difficile se desideraste ardentemente vivere nel bene come voi desiderate vivere>

Catharose de Petri (vero nome Henriette Stok Huyser 1902-1990) - Come co-fondatore e guida spirituale del Lectorium Rosicrucianum, il lavoro della sua vita fu, insieme a Jan van Rijckenborgh 1896-1968) la costruzione della Scuola Internazionale della Rosacroce d’Oro.