Cronaca dai quartieri di Torino - Più vigili davanti alle discoteche
Foto d'archivio

Gli sviluppi dell' effetto "Cocoricò"

Il 20 agosto 2015 si apprende da un quotidiano nazionale, peraltro l'unico che ne ha dato notizia, un articolo  dal titolo: "Più vigili davanti alle discoteche torinesi". 

"La notizia - dice Simonetta Chierici, voce del Coordinamento nazionale No Degrado e Mala Movida - sorprende assai positivamente: dopo anni, anni e anni di denunce, esposti, proteste, testimonianze corredate da documentazioni puntuali, a cui nessuno mai ha dato risposta tranne lo straordinario intervento del dott. Andrea Padalino sullo scandaloso "sistema" Murazzi, finalmente si è riunito il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Torino presieduto dal viceprefetto Enrico Ricci: c'erano i vertici del Comando dei Carabinieri e della Questura oltre al comandante dei vigili urbani Alberto Gregnanini e all'assessora Ilda Curti in rappresentanza del Sindaco".

Chierici aggiunge assai criticamente:

"Purtroppo è stata necessaria la morte per overdose di un ragazzo di sedici anni in una discoteca di Riccione (e gli innumerevoli casi di overdose di giovanissimi, dilaganti in tutta Italia compresa Torino) a determinare le direttive del Ministro dell'Interno Angelino Alfano che ha imposto a tutte le Prefetture d'Italia una stretta decisa sulla movida selvaggia e la sua degenerazione, le Istituzioni locali sono state così costrette a prendere decisioni che, almeno finora, non erano mai state attuate, insomma c'è stato bisogno dell'intervento del Ministero dell'Interno per convincere chi governa le nostre città ad agire".

Simonetta Chierici chiosa inoltre  polemicamente:

"Speriamo a questo punto di non sentirci più dire che la movida vivacizza la città, risana i quartieri, è fonte di gioia e socializzazione, ecc.ecc.; speriamo che chi amministra questa città si renda conto della gravità della situazione".

Uno sviluppo positivo ai messaggi inviati al Ministro Angiolino Alfano e a tutte le Prefetture d'Italia nel maggio scorso:

"Abbiamo contribuito con la forza della nostra volontà - conclude Chierici - e con la perseveranza del nostro Coordinamento a determinare queste scelte finalmente orientate verso una radicale revisione del "sistema movida selvaggia" in Italia. Di ciò siamo particolarmente orgogliosi".

Come ha sottolineato in apertura Simonetta Chierici, vogliamo evidenziare con forza che, per ottenere qualcosa o almeno l'attenzione delle Istituzioni, occorrono fatti gravissimi come le morti per droga o per incidenti stadali: speriamo di non dover più leggere, a fine week end, notizie più vicine a bollettini di guerra piuttosto che alla cronaca di un sano trascorrere del "fine settimana in musica".

 

 

 

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Articolo pubblicato il 22/08/2015