“Rassegna Caffè Letterari 2015”, a Viù (Torino)

Si è conclusa con successo la seconda edizione dell’iniziativa organizzata dalla Pro Loco Viù in collaborazione con il Comune

A Viù (Torino), nella frazione Maddalene, si è conclusa il 16 agosto con la presentazione del romanzo “Acque Rosse” di Gianpaolo Castellano, la seconda edizione della “Rassegna Caffè Letterari Viù 2015”.

Questa iniziativa - organizzata dalla Pro Loco Viù, in collaborazione con il Comune - era iniziata la sera del 25 luglio, presso il Centro Polivalente, quando don Aldo Rabino e Beppe Gandolfo avevano presentato, con notevole successo fra residenti e villeggianti, molti in maglia granata, il loro libro “Il Toro che vorrei”.

Punto forte della Rassegna è stata la presentazione del libro “Il grande Califfato”, di Domenico Quirico, avvenuta nella serata del 6 agosto, nella suggestiva location del giardino della Villa Franchetti.

Il conduttore Fabrizio Gaudio ha sapientemente introdotto e interrogato l’ospite, il giornalista Domenico Quirico, caposervizio esteri del quotidiano torinese “La Stampa”, che è stato rapito l’8 aprile 2013 mentre era in Siria come inviato di guerra, per essere liberato, dopo 5 mesi di sequestro, l’8 settembre 2013. Quirico ha sottolineato al pubblico, molto numeroso e attento, la sua conoscenza diretta e vissuta dell’ideologia dei fautori del Grande Califfato: ricreare quel Grande califfato islamico che nel VI secolo andava dall’Andalusia all’Asia ed esprimeva la massima espansione militare e politica dell’islam nel mondo. E questo – ha sottolineato Quirico – non rappresenta un sogno velleitario ma un preciso progetto strategico di (ri)conquista dell’Occidente.

Sempre nel concentrico di Viù, presso il Caffè Rocciamelone, l’8 agosto, il poeta e scrittore torinese Sergio Donna, accompagnato dallo chansonnier Beppe Novajra, ha presentato con buon successo di pubblico “Sgnorete e Lusariòle | Archeujta ‘d poesìe e canson piemontèise” (Libellule e Lucciole, raccolte di poesie e canzoni piemontesi).

Sergio Donna ha recitato una selezione delle sue poesie, musicate da Novajra, proposte seguendo un percorso temporale che si estende dagli anni Venti dell’Ottocento fino agli anni Sessanta del Novecento.

Il file rouge che univa tra loro le poesie e si intrecciava con le canzoni è stato quello del territorio, della lingua dei padri e dei nonni, della vita popolare dei quartieri operai, dello stile di vita contadino, e più in generale della storia e delle tradizioni del Piemonte. Tutto questo è stato molto apprezzato dai partecipanti all’incontro, condotto da Alberto Guerci, assessore del Comune di Viù,  e da Milo Julini.

Due appuntamenti della “Rassegna Caffè Letterari Viù 2015” si sono svolti presso frazioni di Viù, nell’idea di coinvolgerne residenti e villeggianti.

Il 14 agosto, a Bertesseno presso il locale teatro, Ariela Robetto ha presentato “Una maschera sul volto”. Hanno condotto Alberto Guerci e Bruno Maria Guglielmotto Ravet, Presidente della Società Storica Valli di Lanzo che ha editato il volume, con la partecipazione di Vittorino Romanetto, consigliere comunale di Viù, con incarico alla cultura.

“Una maschera sul volto” presenta una vasta raccolta di documentazioni e immagini sui carnevali alpini del passato nelle Valli di Lanzo. Ariela Robetto ha ampiamente considerato le origini e l’evoluzione nei secoli delle tradizioni legate a questo periodo di festa - dove il mondo appare “alla rovescia” - e alla successiva quaresima, ed ha illustrato la partecipazione ai festeggiamenti carnevaleschi di “maschere” rituali come i Vecchi, gli Sposi, l’Orso, il Caprone, l’Uomo Selvatico, i Diavoli, i Soldati, i Mestieri, i Mesi e le Stagioni.

Ha anche sottolineato la differenza fra i vissuti carnevali valligiani, tranquilli, senza schiamazzi, senza lazzi, dove le maschere comunicano con la gestualità, assai diversi rispetto a quelli che siamo abituati a conoscere nelle città e nei comuni di pianura.

L’incontro, organizzato con la collaborazione dell’Associazione Co’ Moi di Bertesseno, è stato purtroppo disturbato dalla forte pioggia che ha limitato il numero dei partecipanti.

Il 16 agosto, a Maddalene, nella suggestiva piazza della frazione, con la collaborazione degli Amici di “El Madlòine”, come detto in esordio, è stata organizzato l’ultimo appuntamento della rassegna: la presentazione del romanzo “Acque Rosse” di Gianpaolo Castellano, introdotto da Alberto Guerci e Milo Julini, si è svolta con una consistente partecipazione dei frazionisti.

«Se è vero che per scrivere dignitosamente di un argomento bisogna conoscerlo, allora Gianpaolo Castellano, che pratica fin da ragazzo alpinismo, scialpinismo e trekking, prediligendo le natie Valli del Gran Paradiso, che è autore di racconti e relazioni per varie riviste dedicate alla montagna, che è socio del  Gruppo Italiano Scrittori di Montagna, ha tutte le carte in regola per parlare della montagna e certo scrive di montagna per conoscenza vissuta!» così Julini ha presentato l’autore di “Acque Rosse”.

Castellano ha spiegato che il personaggio principale del suo romanzo è la studentessa universitaria Sandra che dalla città arriva nell’impervio borgo alpino di Mallepasses, per svolgervi la sua tesi di laurea, intervistando gli abitanti. La sua presenza innesca però, nel quadro apparentemente idillico, una reazione a catena e un antico sospetto diventa una inconfutabile verità.

Castellano ha poi illustrato la genesi di “Acque Rosse”, nato come un vero romanzo, a differenza del precedente, “Il passo del lupo”, originato da una serie di racconti distinti: la stesura di “Acque Rosse” è stata per lui avvincente ed anche la rilettura, perché gli ha destato sensazioni forti che spera di trasmettere al lettore.

Il bilancio di questa seconda edizione della “Rassegna Caffè Letterari Viù 2015” appare nettamente positivo per l’ottimo livello delle opere presentate e per l’interesse dimostrato da residenti e villeggianti, che hanno sempre partecipato in numero consistente e, in alcuni casi, veramente elevato. 

Alberto Guerci, assessore del Comune di Viù, tra i principali fautori dell’iniziativa, si è detto molto soddisfatto, aggiungendo: «Sto già pensando ad una terza edizione, sempre secondo la formula che coinvolge, oltre al concentrico, alcune frazioni viucesi. Vorrei invitare alcuni scrittori di successo, con nome di richiamo, ma anche autori di saggi e studi di interesse locale, per il recupero e la riproposta delle tradizioni valligiane, e, infine, autori e poeti emergenti, ai quali offrire un palcoscenico per far conoscere e apprezzare le loro opere».

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Articolo pubblicato il 19/08/2015