Il miracolo dell'apporto di fondi per una scala che si vuole miracolosa.

La Cappella Loretto è una piccola chiesa costruita in stile gotico per disposizione di Jean-Baptiste Lamy vescovo dell'arcidiocesi di Santa Fe, New Mexico, cui assegnò il nome di Madonna della Luce. Progettata dall'architetto francese Antonio Mouly,era era stata richiesta dalle suore, non è chiaro di quale ordine, che si erano sparse tra il Kentucky, il Missouri ed il Kansas, per stabilirsi definitivamente a Santa Fe. Il coro della chiesa, di piccole dimensioni, richiedeva una scala per potervi accedere, ma l'architetto morì all'improvviso senza riuscire a costruirla.

Avendo bisogno di qualcuno qualificato per costruire quella scala, ma non disponendo di denaro a sufficienza, le suore decisero di raccogliersi in preghiera per dedicare una novena a san Giuseppe affinché fornisse loro la possibilità di  realizzare tale desiderio.

Trascorsi nove giorni di continue orazioni, si presentò alla porta uno sconosciuto. Alle suore raccontò di essere un falegname e, saputo della loro esigenza, disse che avrebbe realizzato lui stesso la scala, ma avrebbe avuto bisogno di essere lasciato solo a compiere la sua opera.

Si mise subito all'opera, ma quando il lavoro fu terminato,fu subito chiaro che quanto realizzato non era una scala qualsiasi. Le suore si trovarono di fronte ad una vera e propria opera d'arte di falegnameria, in grado di stupire architetti, ingegneri e maestri artigiani ancora oggi. Un manufatto prezioso, al tempo stesso elegante, solido e, per certi versi misterioso. La scala, realizzata a chiocciola e visibile ancora oggi, compie due giri completi a 360 gradi, venne costruita in un tempo brevissimo e presenta una singolarità che ha portato più di una persona a domandarsi come possa essere sorretta poiché è priva di un supporto centrale. Il mistero fu accentuato dal fatto che il falegname, una volta terminato il lavoro, non volle essere pagato in alcun modo e così, proprio come era giunto, scomparve misteriosamente e nessuno ebbe più modo di vederlo.

La voce si diffuse e cominciarono a giungere i fedeli così, più di una persona, incantata da una simile meraviglia, prese a studiarla. Grande fu lo stupore quando ci si accorse che era stata realizzata senza l'uso di chiodi e di colla, elementi indispensabili, di norma utilizzati da tutti i falegnami. Cominciò un pellegrinaggio via via sempre più corposo; si iniziò a parlare di miracolo, specie quando si notò che i gradini sono 33, come gli anni del Cristo e, alla fine nacque la leggenda che, a compiere il lavoro, fosse stato lo stesso San Giuseppe, inviato Gesù per esaudire le preghiere delle devote monache. Ancora oggi persone di ogni ceto e fede giungono ad ammirare lo splendido oggetto di cui è difficile spiegare come possa trovare l'equilibrio, in assenza di un perno centrale.

Fino a qui la suggestiva leggenda, ma i razionalisti oppongono alcune considerazioni su cui è necessario meditare. La prima è che , tenuto conto del parere dei tecnologi del legno Forrest N. Easley e John Nickell, la scala è soggetta alle leggi della fisica, come tutte le altre. Infatti il cosciale, ovvero l'elemento inclinato che supporta le estremità dei gradini all'interno (di raggio inferiore a quello esterno) agisce come una struttura capace di mantenere stabile la costruzione sul suo asse verticale. E la seconda, che gli spostamenti orizzontali sono impediti dalla presenza di un supporto in ferro che collega la traversa esterna della scala ad una delle colonne di supporto.

Altre teorie vogliono che la scala sia stata ordinata e costruita in Francia e che sia stata assemblata all'interno della cappella, utilizzando elementi prefabbricati. Essendo stato il suo montaggio estremamente veloce, la gente del posto stupita da tanta rapidità, cominciò a pensare fin da subito ad un miracolo. In realtà una possibile soluzione per quell'epoca (fine XIX secolo) ed alcune indicazioni sulla provenienza del materiale, potrebbero venire dalla Francia.

La struttura che la sostiene è un reticolo tridimensionale a basso profilo interno, elicoidale, su base angolare che ricorda la struttura utilizzata nella costruzione della torre Eifel, ancorata nel terreno, a metà del montante laterale ed alla parte superiore del coro. Sembra una teoria sufficientemente realistica per una tale soluzione, che, in ogni caso, nulla toglierebbe all'importanza ed all'ingegno della soluzione adottata.

Per quanto riguarda il legno utilizzato nella costruzione della scala, identificato come abete, purtroppo non è stato fornito un campione sufficiente per gli analisti, condizione questa che ha reso comunque difficoltoso il riuscire a stabilire la regione della sua provenienza. Il fatto che la struttura possa essere stata costruita senza l'uso di colla o di chiodi è anch'essa curiosa, ma non costituisce un evento eccezionale. Le colle efficaci erano spesso un bene prezioso e non disponibile per i costruttori, che così erano costretti a sviluppare una serie di tecniche per il fissaggio del legno senza di loro. Nel 1971 il convento fu venduto come cappella sconsacrata ed oggi è un museo privato, gestito e mantenuto in parte per la conservazione della Scala “Miracolosa” e della Cappella stessa.

In conclusione, dopo le opportune valutazioni degli specialisti, non si riesce ad intravedere il segno di un evento soprannaturale nella progettazione o realizzazione della scala. Questa (e la cappella che la ospita attualmente), sono visitabili a pagamento. Ci si trova pertanto in una situazione che offre ai suoi proprietari robusti motivi finanziari per perpetuare e diffondere il mito delle sue origini misteriose per attirare frotte di turisti che forniscono il flusso di denaro necessario a mantenere in vita meraviglie nate dall'unico vero miracolo attualmente accertabile: il miracolo costituito dal cervello umano e dalla possibilità di vedere concretizzati e corporificati i pensieri da lui elaborati che hanno permesso la costruzione di una simile meraviglia.

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Articolo pubblicato il 18/08/2015