Giuliana Tofani si rivolge direttamente all'Assessore regionale Giovanni Berrino
La nostra affezionatissima lettrice Giuliana Tofani Rossi, innamorata sempre più della "sua" Sanremo, si è rivolta direttamente all'Assessore Giovanni Berrino che si occupa, fra l'altro, di promozione turistica e tutela dei consumatori.
Pubblichiamo la sua lettera, assai equilibrata ed interessante, per proseguire quel contato diretto con i cittadini che ci porta a "dialogare", grazie a loro, con le Istituzioni locali in merito alle problematiche che la generica informazione spesso distorce mettendo in cattiva luce chi invece si adopera affinchè si addivenga alle migliori soluzioni.
"Buongiorno Assessore Berrino, spero che non Ti offenderai se uso il Tu come si fa tra gli amici di facebook.
Giustissimo il Tuo appello rivolto ai Comuni Liguri per denunciare l’abusivismo delle case locate ai turisti. Oltre alla concorrenza sleale dei privati che, aggirando norme e regolamenti, non pagano tasse, vi è anche il pericolo di una cattiva pubblicità alla Regione Liguria qualora gli appartamenti lascino a desiderare.
Sanremo, come Tu ben sai, è stata devastata da palazzi di cemento che hanno provocato la chiusura di un gran numero di lussuosi alberghi e il licenziamento di numerosi lavoratori sanremesi. Molti di questi appartamenti, seconde case di milanesi e torinesi, attualmente sono chiusi a scapito di negozi e locali. Nella stagione invernale, Sanremo e dintorni godono di un favoloso clima temperato che tanto piacque all’Imperatrice di Tutte le Russie Alessandra Romanova.
Fu proprio la visita a Sanremo dell’Imperatrice a creare la fortuna turistica di questa città. Visto che il clima è rimasto lo stesso, tutti questi alloggi vuoti potrebbero essere utilmente locati se si creano i presupposti di garanzia di serietà e affidamento.
Prima, però è indispensabile fare una bella pulizia eliminando un'altra forma di abusivismo che danneggia tutta la Regione e ha portato un degrado mai visto. Parlo dei venditori stranieri abusivi che non pagano tasse e occupano il suolo pubblico.
Per contrastarli, a volte i Vigili Urbani e le altre Forze dell’Ordine sequestrano loro le borse con la motivazione che sono contraffatte. Se non erro non esiste il brevetto per abiti, borse o occhiali da sole. I cosiddetti “capi firmati” da Valentino, Armani ecc. possono essere riprodotti in proprio da chiunque ad esclusione della etichetta.
Anche per le borse non esiste brevetto. Se una borsa di PRADA, ad esempio, costa circa 1000 euro, nessuna persona che conosca questo marchio può pensare di acquistarla per poche decine di euro da un vu cumprà. Chi la compra lo fa perché gli piace il modello e probabilmente ignora che si tratta dell’ imitazione di un marchio famoso. Chi desidera una borsa firmata e vuole risparmiare si rivolge all'outlet della Casa. Requisire ai turisti merce comprata al mercato rappresenta un gravissimo danno di immagine per un centro che vive di turismo.
All’estero vengono normalmente venduti prodotti che imitano quelli di marchi famosi. A Pechino il NEW SILK MARKET, fa grandi affari con i turisti che impazziscono per i prodotti taroccati.
Il Comandante dei Vigili Urbani di Sanremo, dott. Claudio Frattarola, ha dichiarato che sono state sequestrate circa 18.000 borse che devono essere distrutte, previa autorizzazione del Tribunale.
Considerato che Tu sei Assessore al Turismo e al Lavoro, mi permetto di sottoporre questa mia idea alla Tua attenzione:
Visto che a Sanremo e, presumo, in tutta la Liguria, ci sono parecchi giovani disoccupati, visto che le borse taroccate sono richieste dai clienti e vi è un giro d’affari mostruoso che sfugge al fisco, visto che distruggerle comporterebbe una ulteriore spesa, considerato che il reato non sta nel vendere la merce taroccata, ma nel venderla in nero, ti chiedo se potrebbe essere emanata una legge regionale che stabilisca che il materiale di cui sopra, anziché essere distrutto, vada a beneficio di residenti disoccupati (con precedenza agli invalidi che percepiscono 280 euro al mese) che volessero, dietro il rilascio di una regolare licenza, aprire un negozio o un banco al mercato.
Mi chiedo se dietro tutta questa tolleranza dell’abusivismo in nero non si nasconda una forma di invasione camuffata da buonismo. Spero proprio che la Regione Liguria dia ora un forte segnale per far capire che c’è volontà di cambiamento".
Richieste più che legittime che non possono passare inosservate da parte dell'Amministrazione regionale; ed infatti la risposta non si è fatta attendere.
L'Assessore Giovanni Berrino, chiamato direttamente in causa, ha così replicato a Giuliana Tofani Rossi:
"Carissima signora Giuliana,
la tua lettera – uso il tu, anch’io, come vedi – solleva un problema, anzi due : lo stato delle case date in affitto ai turisti e l’abusivismo commerciale.
Sulla prima questione, gli affittacamere abusivi, credo che la Regione Liguria debba trovare il modo di inserire in maniera concreta l’offerta delle seconde case fra le strutture ricettive, stabilendo criteri di qualità e servizi offerti. Offerta ricettiva che potrebbe essere promossa anche dalla Regione Liguria, come accade in altre regioni.
Per quanto riguarda le contraffazioni commerciali la Regione Liguria non ha competenze dirette, ciò non toglie che si possa avviare un confronto interassessorile per valutare iniziativa da prendere per frenare il fenomeno".
Da questo dialogo, che mette in risalto serenità e sincerità delle parti, ci si può compiacere del fatto che, quando il problema c'è e viene preso in considerazione senza acredine o rivendicazioni di colore politico, si può giungere in breve all'esame attento delle misure da adottare nell'immediato per arginare il malcostume, a qualsiasi natura appartenga.
Sappiamo, inoltre, che "il dialogo delle parti" continua per cui attandiamo gli sviluppi futuri per poter documentare, ne siamo certi, quanto i suggerimenti pacati ma ugualmente determinati dei cittadini possano essere di grande utilità per i vari governi locali, e non soltanto.
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Articolo pubblicato il 12/08/2015