Spettacolo a Viù (Torino) dei due locali Gruppi Folcloristici

Molto apprezzato e gradito dal pubblico, ha ricordato il grande impegno a suo tempo profuso da Ada e Donatella Cane per il folclore viucese

A Viù (Torino), nella sera del 2 agosto, nella prestigiosa cornice di Villa Franchetti, si è tenuto lo spettacolo dei due gruppi folcloristici locali, ossia il gruppo “Li Magnà ‘d Viù”, formato da ballerini più piccoli, e il Gruppo Folcloristico, composto da elementi adulti.

È curioso ricordare che Viù, località turistica molto amata dai Torinesi già nella seconda metà dell’Ottocento, ha visto la nascita di un Gruppo Folcloristico fin dal lontano 1906, per opera dalla signora Ida Marchis Guglielmino.

Nel 1936, Corinna Guglielmino Gallo, figlia di Ida Marchis, diede nuovo impulso al Gruppo, che rimase attivo fin verso il 1956.

Il Gruppo Folcloristico di Viù ha ripreso la sua attività nel settembre 1965, ad opera di Ada Cane, con la figlia Donatella, che ha collaborato con la madre e, dal 2004, l’ha sostituita nelle presidenza del Gruppo, che nel 2007 è stato sciolto.

A tenere viva la tradizione, fortunatamente, è rimasto attivo il Gruppo “Li Magnà ‘d Viù”, costituito soltanto da bambini, che si era formato nel 1983. Dopo lo scioglimento del Gruppo Folcloristico, “Li Magnà ‘d Viù” hanno affiancato ai bambini anche qualche coppia di adulti ed hanno così mantenuto la tradizione dello spettacolo del ballo valligiano degli adulti.

Nel 2014 è nata l’idea del rilancio del Gruppo Folcloristico, in ricordo di Ada e di Donatella Cane.

Carlo Muhlbauer e la moglie, Fiammetta Romanetto, si sono prodigati con ottimi risultati: dopo lo spettacolo presentato in occasione dei festeggiamenti di San Martino 2014, dopo la giornata di Viù Fest del 5 luglio di quest’anno, il Gruppo Folcloristico ha di nuovo portato in scena il 2 agosto il suo tradizionale spettacolo estivo presentandosi dopo l’esibizione del Gruppo “Li Magnà ‘d Viù”, diretto da Stefania Nitelli.

I componenti dei due Gruppi folcloristici, adulti, ragazzini e bambini, hanno presentato uno spettacolo dedicato alle antiche tradizione valligiane con numerose corente tradizionali con trasposizione scenica, vari balli su musiche del Maestro viucese Piero Fornelli (1896-1984) ed hanno concluso col “Balen an piassi”, ricostruzione di una festa patronale tradizionale valligiana.

Sono state declamate due poesie scritte dalla signora Cristina Fornelli, già componente del Gruppo Folcloristico: la prima, dedicata a Viù, è intitolata “An bel pais” mentre la seconda descrive il modo di ballare la corenta al modo di Viù, cioè molto veloce.

Dopo la lettura del testo originale in piemontese delle due poesie, è stata anche presentata una traduzione in patois francoprovenzale.

Altro momento dello spettacolo è stata la lettura di un pensiero, scritto da Carlo Muhlbauer, che rappresenta l’ideale passaggio del testimone dai componenti dei Gruppi del passato a quelli di oggi.

È stato anche descritto l’abbigliamento dei componenti del Gruppo Folcloristico.

Quello delle donne, tuttora in uso per le Priore nelle feste patronali, è simile a quello festivo indossato a metà Ottocento.

È costituito da un abito di seta cangiante o damascato, con grembiule di seta nera con ricami o pizzi, con fazzoletto da spalle di seta color avorio con fiori dipinti e frange, sottogonna e mutandoni con bordo di pizzo Sangallo e con la caratteristica cuffia di pizzo bianco con alto nastro annodato, di color avorio. L’abbigliamento delle donne è completato da ventaglio, mitene (mezziguanti) e dalla ornamentazione preziosa costituita da orecchini, spilla e crocefisso (in passato usata dalle donne sposate) oppure da un ciondolo (in passato portato dalle ragazze fidanzate).

L’abbigliamento maschile è simile a quello abitualmente indossato a metà Ottocento nei giorni festivi.

Consiste di un abito in velluto a coste, marrone o verde bottiglia, con giacca alla cacciatora adorna di grossi bottoni di metallo dorato, un panciotto di fustagno e pantaloni alla zuava con calzettoni di lana. Al collo, al posto del tradizionale fazzoletto, i componenti del Gruppo portano dei pompon di lana di colore bianco e rosso, colori del comune di Viù. Portano un cappello adorno di piumetti di montagna (Stipa pennata) cui ciascuno aggiunge, a suo gusto, penne di selvaggina, coccarde dei priorati, distintivi ricordo di manifestazioni con partecipazione del Gruppo.

I balli del Gruppo “Li Magnà ‘d Viù” sono stati eseguiti sulle musiche suonate da una rappresentanza del Corpo Musicale Viucese, diretta dal Maestro Guido Giacobino.

Il complessino dei suonatori del Gruppo Folcloristico è stato coordinato da Mario Teghillo.

Lo spettacolo è stato molto apprezzato e gradito dal pubblico ed ha ricordato in modo ottimale l’impegno a suo tempo profuso da Ada e Donatella Cane per il folclore viucese.

Si ringrazia Alberto Rudigier per le foto di questo articolo.

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Articolo pubblicato il 11/08/2015