“Passeggiata nell’arte”, a Viù (Torino)

Inaugurata la mostra di quadri e fotografie a cura di Silvio Musto e Monica Bartolini

A Viù (Torino), presso il Centro Polifunzionale, è stata inaugurata nella sera di lunedì 3 agosto la mostra “Passeggiata nell’arte” a cura di Silvio Musto e Monica Bartolini. Dopo il taglio del nastro effettuato dal Sindaco di Viù, professoressa Daniela Majrano, i numerosi partecipanti hanno potuto ammirare i numerosi quadri a olio esposti da Silvio Musto e le fotografie di Monica Bartolini.

Silvio Musto, nato a Ginestra (Potenza) nel 1956, risiede a Ceretta di San Maurizio Canavese (Torino) dove lavora come restauratore di mobili antichi.

Pittore autodidatta, spazia in vari generi come il ritratto, il nudo, i paesaggi, la riproposizione di antichi manifesti pubblicitari e di fumetti…

Musto dimostra una sorta di bulimia nei confronti della realtà che lo circonda nel desiderio di ritrarla nei suoi quadri. Dice: “Ogni cosa che vedo, la immagino sulla tela” e questo lo si comprende facilmente quando si osserva la grande varietà di soggetti che caratterizza l’esposizione delle sue opere.

Troviamo infatti panorami agresti di vario genere, solari, sereni e spopolati ma anche vedute invernali ed una Venezia in bianco e nero, realistica e surreale nello stesso tempo, vecchi edifici con muri di pietra descritti con una precisione quasi maniacale, fiori vistosi e canne di bambù, suggestive e metafisiche, anche se dipinte con la precisione di una illustrazione scientifica, e poi ancora il cofano di un’auto monumentale e uno splendido micino, che pare emergere da uno strappo della tela…

Personalmente, ho trovato affascinante la macchia di betulle che costituisce una sorta di cancello che separa l’osservatore da un boschetto dai metafisici colori autunnali.

Musto dichiara che quella di paesaggista è la sua vocazione più sentita – lo conferma il grande numero di quadri di questo genere in esposizione - mentre non gli piace troppo dipingere gli animali, anche se il micino già ricordato ha affascinato molti visitatori, e di non amare l’astratto (“Non mi emoziona”, afferma).

La fotografa Monica Bartolini è una giovanissima, sorridente e serena mamma di Ciriè (Torino) che da alcuni anni si dedica alla fotografia per hobby e per pura soddisfazione personale. La particolarità stilistica delle sue fotografie messe in mostra è dichiarata da alcune didascalie delle sue opere: “Tanti scatti… per un’unica emozione” e “La vita è come una foto… se sorridi viene meglio”.

I soggetti delle foto, in bianco e nero e a colori, sono molto variegati ma a loro modo “classici”: le caratteristiche vigne eporediesi nel periodo autunnale, i rami di albero contro il cielo, edifici e castelli medievali, particolari delle loro strutture in ferro, moltissimi paesaggi, vedute di Casa Batlló a Barcellona, scorci di Venezia e del Parco torinese della Colletta, fiori, dettagli suggestivi di cataste di legname, di ali di aerei, scarpe da ginnastica appese ai fili da stendere…

Unico ritratto presente quello della figlia, elaborato al computer.

Alla domanda del perché di questa scelta che esclude i ritratti, Monica Bartolini ha risposto, con grande semplicità, di essere ancora alla ricerca di un suo filone personale e di rendersi conto di una evoluzione della sua sensibilità e della sua attenzione nei confronti delle realtà da raffigurare nelle sue foto.

Interessante anche la preparazione, durata un anno, delle strutture espositive di questa mostra, realizzate in modo artigianale da Silvio Musto e da Monica Bartolini, legati da una amicizia nata per caso ma ormai consolidata.

Per esporre i suoi quadri, al posto delle classiche griglie metalliche, Musto ha fatto ricorso alle sue capacità di lavorare il legno ed ha così realizzato eleganti intelaiature che imitano il cavalletto da pittore.

Ha anche insegnato a Monica l’attività di falegname: le foto, riprodotte in dimensione di cm 35 per 40 e fissate su pannelli di legno, sono appese con catenelle a travetti orizzontali di legno sostenuti da colorate piantane in legno, realizzate anche ad opera di Monica.

Queste strutture, che ricordano  le torri dei palcoscenici a sostegno delle luci, sottolineano l’aspetto di spettacolo della mostra.

Così anche per le fotografie non sono state usate griglie metalliche e i due autori possono dire, con soddisfazione, di esporre le loro opere in una realizzazione artigianale autoprodotta e originale, nata dalla loro amichevole collaborazione.  Come mi detto Monica, “Questa mostra non l’avremmo mai fatta uno senza l’altro!”.

È ospite dell’evento anche l’artista russa Elena Petrov che espone per la prima volta in Italia, i suoi quadri un po’ iperrealisti, dove predomina il bianco nero ma con tocchi di colore forte come il cuore rosso dell’inquietante rosa nera, oppure il giallo aranciato di un paesaggio interiore che si riflette nell’acqua.

“Passeggiata nell’arte”, la mostra a cura di Silvio Musto e Monica Bartolini, resterà aperta, presso il Centro Polifunzionale, fino al 14 agosto.

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Articolo pubblicato il 09/08/2015