Archeologia Industriale in Piemonte

Il M5S presenta in Regione una proposta di legge per convertire i siti produttivi dismessi

Nella nostra regione, l’industrializzazione è nata nel 1700, con un consolidamento ed estensione che ha attraversato l’800, sino ai nostri giorni.

Viaggiando per il Piemonte è facile incontrare costruzioni ed opifici, abbandonati da anni, che fanno presagire un antico splendore, testimonianze di un passato industriale ma anche opportunità di sviluppo per progettare il futuro senza dimenticare la storia.

Nei giorni scorsi è stata depositata la Proposta di legge “Interventi a favore dell'individuazione, della salvaguardia e della promozione culturale dei beni di archeologia industriale” a prima firma Francesca Frediani, consigliera regionale del M5S.

Obiettivi della Proposta di legge sono quelli di sfruttare le infrastrutture, i mezzi ed i siti collegati alla produzione industriale per conferire una nuova funzione e una nuova dignità nel rispetto del valore storico che essi hanno rappresentato. Ogni struttura rivitalizzata rappresenta inoltre una cementificazione in meno del territorio piemontese, già ampiamente sfruttato. Il testo di legge sostiene la riqualificazione con particolare attenzione al riuso a fini culturali dei beni industriali, come peraltro già avvenuto nel recente passato.

E' previsto un censimento dei beni industriali piemontesi con uno stanziamento annuale in favore dei soggetti interessati al recupero. Molteplici sono le finalità dell’iniziativa e le prospettive che potranno aprirsi dopo il recupero delle localizzazioni,  non escludendo l’interesse turistico, rivolto in particolare a coloro che sono esperi in Archeologia industriale, oltre che di storia.

Auspichiamo che la Proposta di legge venga rapidamente discussa nelle Commissioni competenti ed in aula al rientro dalla pausa estiva, così da fare conoscere ed apprezzare  il Piemonte nel mondo anche per la cultura del territorio e gli usi e le consuetudini di coloro che effettivamente hanno operato sul territorio e nelle specifiche attività industriali.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 04/08/2015