Il Palazzo Reale di Torino

Approfondiamo la conoscenza delle meraviglie culturali della città 1

Le origini della prima e più importante residenza della dinastia sabauda in Italia sono legate al trasferimento della capitale del ducato da Chambéry a Torino, avvenuto nel 1563 per volontà di Emanuele Filiberto, il quale si insediò temporaneamente nell’antico Palazzo del Vescovo. La nuova residenza ducale fu infatti avviata all’inizio del Seicento su committenza del successore Carlo Emanuele I, secondo le indicazioni progettuali di Ascanio Vitozzi.

Impostata su pianta quadrangolare intorno a una corte interna protetta da alte torri angolari secondo il sistema “a padiglioni” di derivazione francese, la nuova residenza conobbe una fondamentale fase architettonica e decorativa verso la metà del XVII secolo, quando la prima Madama Reale Maria Cristina di Francia affidò ad Amedeo di Castellamonte il completamento degli appartamenti.

Le dimensioni e la ricchezza del Palazzo crebbero in concomitanza con l’ascesa della dinastia: dopo il conseguimento del titolo regio, nel 1713, Vittorio Amedeo II chiamò a corte il grande architetto messinese Filippo Juvarra, autore all’interno del Palazzo di capolavori quali la Scala delle Forbici e il Gabinetto Cinese.

Nel corso del Settecento, grazie a Carlo Emanuele III e Vittorio Amedeo III, il Palazzo fu arricchito di preziosi ambienti volti a celebrare il gusto estetico del tempo, nonché di cospicue collezioni di porcellane orientali e arazzi. L’ultima fase decorativa di rilievo fu quella voluta dal re Carlo Alberto, a partire dagli anni Trenta dell’Ottocento, realizzata per opera dell’artista bolognese Pelagio Palagi, al quale si devono al Primo Piano Nobile la Sala del Trono, la Sala dello Statuto, la fastosa Sala da Ballo e al Secondo Piano il riallestimento dell’Appartamento dei Duchi di Savoia.

Dopo la proclamazione del Regno d’Italia nel 1861 e il trasferimento della capitale prima a Firenze e poi a Roma, il Palazzo perse progressivamente di importanza, ma venne comunque utilizzato dalla famiglia reale durante i soggiorni torinesi. Continuarono pertanto interventi di adeguamento stilistico al gusto del tempo, come quelli disposti tra Ottocento e Novecento, sotto il regno di Umberto I e della Regina Margherita.

Negli anni Venti e Trenta del Novecento si ebbe una nuova rinascita della residenza, grazie agli interventi richiesti dal principe Umberto e dalla sua consorte Maria Josè, i quali abitarono per alcuni anni negli appartamenti del Secondo Piano.

Passato in consegna al demanio nel 1955, il Palazzo è tra i musei che compongono lo straordinario complesso del Polo Reale di Torino, insieme a Galleria Sabauda, Armeria Reale,  Museo Archeologico, Biblioteca Reale e Palazzo Chiablese.

Da quattro anni il palazzo ha trovato una nuova vita ospitando in estate la rassegna “Cinema a  Palazzo Reale”: più di 40 serate, nove settimane ininterrotte di programmazione, dal 4 luglio al 29 agosto 2015

E’ un appuntamento atteso dal pubblico torinese, che ogni estate gremisce i 500 posti disponibili, ma anche dai turisti che trovano nell’evento un’occasione per vivere in maniera diversa un monumento simbolo di Torino, respirando dentro il grande cinema, altra passione della città.

In cartellone i film più importanti della storia del cinema, alcuni proposti in lingua originale per apprezzarli ancora di più, e molte rassegne tematiche. Organizza Distretto Cinema in collaborazione con Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Polo Reale di Torino, Comune di Torino e Museo Nazionale del Cinema.

www.poloreale.beniculturali.it

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Articolo pubblicato il 06/08/2015