Riforma Governance Rai: voto favorevole del PSI
Enrico Buemi

Buemi: "Ancora enormi criticità da risolvere"

 "Il gruppo Per le Autonomie - Psi - Maie, pur votando a favore del provvedimento  di riforma della governance Rai, non può non evidenziarne alcune grosse criticità".

Così si è espresso il senatore socialista Enrico Buemi, dimessosi ieri da correlatore del ddl, intervenendo in dichiarazione di voto.

"La Rai è un'istituzione culturale e al contempo un'azienda industriale che veicola un prodotto duplice, l'informazione e la cultura, fondamentale per la democrazia, al nostro Paese"

ha spiegato Buemi aggiungendo:

"Per questo ha bisogno di una governance efficiente che affronti la concorrenza del mercato, pur mantenendo le sue specificità".

La Rai, infatti, ha due capitali, uno economico-finanziario e l'altro democratico che non possono essere gestiti dagli stessi soggetti: il primo è nelle mani del Governo, il secondo dovrebbe essere di competenza del Parlamento proprio perché la governance dell'azienda pubblica radiotelevisiva deve rispettare i criteri e le norme del Codice civile e di quello societario come tutte le aziende.

"Ma, poiché realizza un prodotto specifico, il suo Statuto dovrebbe avere necessariamente un carattere peculiare"

ha spiegato Buemi concludendo:

"La Rai deve godere di entrate certe, per questo sul canone è indispensabile un ragionamento politico serio, che è stato sottovalutato; non possiamo dividere gli utenti nelle due categorie dei furbi e degli onesti ma prevedere meccanismi che recuperino l'enorme mole di evasione fiscale sul canone".

Nel 2014 il Psi presentò un ddl di riforma della governance:

"Per oltre 10 mesi, ed era chiaro che saremmo arrivati alla scadenza del Cda del 26 maggio scorso senza aver approvato una nuova legge, si è comunque deciso di forzare la mano perché è ormai prassi consolidata che nel Parlamento italiano l'approvazione delle leggi, che avrebbe bisogno di riflessione e di un confronto vero, sia sempre svolta in fretta,  penalizzando per forza la qualità della nostra legislazione."

  

 

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Articolo pubblicato il 01/08/2015