Le sanzioni dell’Europa contro la Russia danneggiano la nostra Economia

Continua anche nel 2015 la penalizzazione del made in Italy

Quanto pesano all’Italia le inutili sanzioni contro la Russia? Troppo. Qualche esempio: le esportazioni del vino made in Italy, secondo il Wine Monitor di Nomisma, sono crollate tra gennaio e maggio: -35% in valore e -25% in quantità.

 «Guardando ai soli vini confezionati – specifica il report di Nomisma – l’import in valore è calato del 36%. Non che i nostri concorrenti siano andati meglio: la Francia ha subito una riduzione del 45%, rendendo chiaro come la crisi abbia colpito per primi i vini posizionati su livelli di prezzo mediamente alto». Non siamo ancora riusciti a reperire altri dati a livello nazionale.

 In Piemonte ed in particolare in provincia di Cuneo sono particolarmente danneggiati i comparti della frutticoltura e dell’esportazione dei prodotti alimentari

Secondo Confindustria Padova nei 12 mesi del 2015 la riduzione dell’export veneto nei confronti della Russia segnerà una perdita di 538 milioni di euro, registrando un -32,6% rispetto allo stesso periodo del 2014.

Già i primi mesi del 2015 segnano una debacle impressionante. Tra le province più colpite in regione ci sono Venezia – che chiude il primo trimestre 2015 con una perdita di export in Russia del 49,3% –, Belluno (-35,9%) e Vicenza (-28,6%).

 È, però, Padova la provincia in assoluto più colpita, con un calo del 49,6% di export verso la Russia. Già il 2014 si era chiuso con un -18,2% delle esportazioni padovane verso Mosca (da 382 a 312 milioni di euro). Nei primi tre mesi del 2015 la caduta si è accentuata: la riduzione dell’export supera i 40 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2014.

L’Europa (Mogherini) invece di difendere ed aiutare le produzioni nazionali più appetite e pregiate, continua a emanare provvedimenti avulsi dal contesto economico, e finalizzati a danneggiare le economie nazionali.

Non abbiamo riscontrato prese di posizioni perlomeno interlocutorie, o provvedimenti di sostegno da parte del Governo Italiano a favore dei nostri esportatori che continueranno ad essere penalizzati nella loro attività, ma fiscalmente tartassati.

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Articolo pubblicato il 01/08/2015