Dopo il formaggio, le vongole

La colpevole cialtroneria dei nostri eurodeputati

Gli euro burocrati non finiscono mai di stupire con la propria creatività. Dopo il vino senza uva, dopo il cioccolato senza cacao, dopo il formaggio con il latte in polvere, ora scatenano l’offensiva contro le vongole. Tutte?

Ovviamente no, solo contro le vongole italiane dell’Adriatico. Che sono più piccole rispetto allo standard individuato come obbligatorio dagli euro idioti. Non perché vengano raccolte troppo presto, ma perché sono diverse le condizioni ambientali. Ma questo particolare, forse, e’ ignoto agli euro ignoranti.

Loro, d’altronde, fanno il loro lavoro al servizio di eurodeputati che, nella fattispecie, ignorano  cosa sia la qualità alimentare e, a cuor leggero, senza nemmeno riflettere, eliminano, non si capisce il perché, il lavoro e  la qualità ottenuta dai nostri produttori in secoli di tradizioni alimentari.

 Ma il vero problema non sono soltanto gli euro servi, sui quali negli anni di sono versati fiumi d’inchiostro. Il problema sono i servi italiani. Quelli che magnificano il ruolo dell’Unione europea e poi piangono sul latte in polvere. Quelli che straparlano sul nuovo ruolo strategico dell’Italia nell’era del bullo toscano e poi piangono sulle vongole vietate.

 Le associazioni italiane di agricoltori e pescatori, le organizzazioni del settore, i numi tutelati dell’enogastronomia made in Italy, tutti pronti ad entusiasmarsi per un incontro con il premier o con l’inutile ministro Martina, e poi tutti a deprecare perché il Renzi ed il ministro Martina, essendo persone insignificanti e capitate lì, per caso, non contano nulla a Bruxelles.

Qual è Il nuovo ruolo strategico dell’Italia in Europa? Quello di vittima sacrificale.

 Grazie ai nostri eurodeputati che brillano per assenteismo e per trovarsi sempre nella stanza sbagliata, magari ad abbuffarsi, quando nelle Commissioni si discutono problemi cruciali.  Ministri italiani incapaci di reagire e porre rimedio ai misfatti dell’Europa, tollerati e supportati anche e soprattutto dalla scarsa lungimiranza delle associazioni che hanno sostenuto questo governo di incapaci, di incompetenti. 

Dov’era Martina mentre si distruggeva il futuro di chi opera nel settore delle vongole dell’Adriatico? Dov’erano gli eurodeputati della Commissione Agricoltura? Dov’era il Renzi mentre si distruggeva il comparto lattiero-caseario italiano?

Forse erano tutti attovagliati a dire panzane con i loro compagni di merende.

 Certo, a settembre, a Cheese si discuterà di quanto è ingiusta l’Europa. Ma forse bisognerebbe discutere di quanto sono incapaci i ministri di questo governo, di quanto è bugiardo il premier, di quanto sono stupidi coloro che hanno sostenuto questa gente.

Per restare al tema in esame, la Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, presieduta da Phil Hogan, un irlandese forse dedito all’alcool, annovera i seguenti parlamentari Italiani, tra titolari e supplenti:

Nicola Caputo, Paolo De Castro, Giulia Moi, Marco Zullo, Maria Bizzotto, Gianluca Buonanno, Alberto Cirio, Rosa D’amato, Michela Giuffrida, Dario Tamburrano.

Se qualcuno di costoro ha delle ragioni valide da opporre, si faccia avanti.

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 28/07/2015