#gruvillage: la rassegna jazz si chiude con il Guru...TULLIO DE PISCOPO

Il centro del palco è occupato da un’astronave nera e luccicante.

O forse no.

Se la guardi più da vicino noti chiaramente che è una batteria Yamaha: un gigantesco drum set, contornato da una serie di piatti scintillanti.

La batteria…quella che sarà protagonista assoluta dello spettacolo.

La batteria…interpretata da Tullio De Piscopo…”il guru di noi musicisti”…come lo definisce un membro della band.

Guru che prima del concerto e nonostante il ritardo nella costruzione dello stage, procurato dal tanto agognato, da noi torinesi, primo temporale estivo, trova il tempo di presiedere un “clinic” o seminario, se preferite, naturalmente dedicato al suo strumento, a cui hanno partecipato numerosissimi musicisti.

Poi, poco più tardi, il concerto.

Concerto che comincia in maniera inaspettata, con “Chid’s anthem”, instrumental dei Toto, un brano tipicamente rock, suonato superbamente per altro, ma è solo un attimo.

Il Maestro impugna le bacchette e ci regala un primo “solo” con le “hang”, semplicemente da brividi.

E poi la musica va, dal jazz al blues, con quella caratteristica particolare, quella contaminazione afro-latino-mediterranea, che rende i brani dell’artista napoletano unici nel suo genere.

Brani di un’artista che è stato sicuramente un precursore: Cheb Khaled e Iglesias Jr, tanto per fare due nomi, hanno raccolto dove il Maestro aveva già seminato, almeno vent’anni prima.

Ma il concerto non è fatto solo di brani strumentali: Tullio presenta i suoi maggiori successi, “E fatto ‘e sorde! E?”, distribuendo al pubblico dollari con la propria effige, “Stop bajon”, dilatatissima, “O sarracino” presentata come un brano di Herbie Hancock, “E allora”, la richiestissima “Qui gatta ci cova”, “Quanto si bbella” dedicata alla madre, il nuovo singolo “Conga milonga” e naturalmente “Andamento lento”, con una base techno che forse si poteva evitare, il tutto condito dai battimani del pubblico che stupisce lo stesso artista…che dice con un irresistibile e divertente accento partenopeo: ”A facc ro cazz…sapete tenere il ritmo…eppure qui siamo al nord…!”.

Molto sentito e commovente il ricordo che Tullio fa dell’amico di sempre Pino Daniele, attraverso due brani strumentali, ascoltati dal pubblico in silenzio, perdonatemi la blasfemia, quasi religioso.

Il concerto si chiude con “Buran – Fortune empress of the world” il mitico brano di musica classica, riarrangiato in chiave progressive, in un tripudio finale di botti e coriandoli.

Tullio torna sul palco, ringrazia il pubblico “Grazie guagliò” e chiede se è tempo di una pizza…certo…e naturalmente arriva Pasquale a servirla…con un “Andamento lento” che chiude definitivamente lo show.

Insomma: settant’anni e non sentirli e ancora tanto da dire e da raccontare, in chiave musicale, naturalmente.

Questo è Tullio De Piscopo.


Prossimo appuntamento con #gruvillage martedì 28 luglio con Anastacia.

Ringrazio Roberto Troisi (www.troisiphoto.com) per le splendide foto del servizio.


Stay always tuned !!!


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Articolo pubblicato il 26/07/2015