Robot Da Vinci, il “chirurgo robotico”

Appena acquisito dalla Città della salute e della scienza di Torino

Un aumento del 50% degli interventi, abbassamento delle liste di attesa e precisione dei gesti sono i valori aggiunti del nuovo modello di Robot Da Vinci, il “chirurgo robotico”, appena acquisito dalla Città della salute e della scienza di Torino grazie al contributo stanziato dalla Compagnia di San Paolo di circa 1 milione e 900 mila euro. La chirurgia diventa sempre più robotizzata e mira a colpire la malattia con estrema precisione, ma la mente e la professionalità del chirurgo sono il vero motore di un esito così eccellente. 

 

Il Robot Da Vinci - l’ultima evoluzione della chirurgia mininvasiva che è operativa da ieri 22 luglio (sono in programma interventi urologici per i prossimi tre mesi) - promette grandi successi nel campo urologico (prostatectomia radicale, chirurgia dei tumori del rene e chirurgia delle malformazioni renali) e della medicina generale (asportazione di tumori del retto e dello stomaco), ma la novità riguarda anche la sua applicazione ad altre specializzazioni chirurgiche come la chirurgia ginecologica, otorinolaringoiatria e chirurgia maxillo facciale. Obietttivo per la  Città della salute? Essere il polo regionale di riferimento multidisciplinare per la chirurgia robotica.

Ed è così che attraverso una reale visione tridimensionale del campo operatorio, il chirurgo viene letteralmente "immerso", senza l’aiuto di occhiali o apparecchiature, per valutare al meglio i piani di dissezione anatomici e "vivere" l'intervento chirurgico quasi dall'interno del corpo del paziente.

 

Aumento del 50 per cento degli interventi

Il nuovo modello di Robot Da Vinci è il sistema da Vinci XI, un’apparecchiatura che permette ad un singolo chirurgo di azionare simultaneamente quattro bracci robotici, consentendogli così di eseguire movimenti estremamente precisi e nella maggiore libertà nel corso di interventi chirurgici ad elevata complessità.

 

Il chirurgo non opera con le proprie mani ma manovra un robot a distanza, seduto ad una console computerizzata posta nella sala operatoria, in questo modo il sistema computerizzato trasforma il movimento delle mani in impulsi che vengono convogliati alle braccia robotiche.

 

«Grazie all’acquisizione del nuovo sistema – spiega Paolo Gontero, professore associato di Urologia dell’Università di Torino e chirurgo robotico in Urologia - si potrà raggiungere un aumento del 50% degli interventi di urologia, in particolare la prostatectomia radicale, e di chirurgia generale per l’asportazione dei tumori del retto e dello stomaco, passando dagli attuali 200 all’anno a 300 procedure entro la sola fine dell’anno in corso».

 

Ma non solo. Altri vantaggi sono importanti. «La chirurgia robotica, rispetto alle tecniche tradizionali – prosegue il professor Gontero - permette un gesto chirurgico più preciso, minor sanguinamento, rischi di infezione post-operatoria più bassi, tempi di degenza e recupero inferiori».

 

Le caratteristiche di un robot tecnologicamente avanzato

Il Robot Da Vinci consente una visione 3D con ingrandimento fino a 10 volte, assicurando una chiarezza e precisione dei dettagli nettamente superiore alla tecnica laparoscopica; minimizza l’impatto del tremore fisiologico delle mani del chirurgo o di movimenti involontari; è dotato di un sistema di posizionamento tramite laser che permette di ottimizzare il posizionamento delle braccia in base al tipo di intervento selezionato e alla posizione dei trocar, per ridurre i tempi di preparazione e i tempi operatori; utilizza strumenti con diametro da 5 millimetri a un massimo di 8 millimetri, chiamati Endowrist poichè consentono libertà di movimento su 7 assi (a differenza dei 4 gradi degli strumenti di laparoscopia convenzionale) e una rotazione di quasi 360°.

 

Il robot inoltre è l’unico sistema che consente di intervenire attraverso la tecnologia Single-Site, un unico accesso, attraverso l’ombelico, usato maggiormente per patologie benigne, che ottimizza l’aspetto estetico dell’intervento e riduce i costi. 

 

E c’è di più: consente una chirurgia multiquadrante, ovvero di effettuare interventi più complessi agendo su organi posizionati in diversi quadranti anatomici, senza la necessità di prevedere spostamenti del paziente o del robot; possiede una seconda console che permette a due chirurghi di collaborare durante la procedura, così da aumentare l’efficienza nella formazione e nella supervisione, ridurre la curva di apprendimento, oltre a consentire un’assistenza chirurgica; consente una fase di formazione ottimale: attraverso il simulatore virtuale, corsi di formazione e master in Italia e all’estero, l’operatore migliora l’apprendimento nell’utilizzo del sistema da Vinci.

 

Prostatectomia radicale 

L’intervento di prostatectomia radicale per tumore alla prostata eseguito con tecnica robotica, rispetto alla tecnica tradizionale a cielo aperto produce i seguenti vantaggi: periodo di degenza e convalescenza ridotti (degenza media ridotta di 2,2 giorni rispetto alla chirurgia tradizionale); tempi ridotti per la ripresa della continenza urinaria (continenza a 1 anno: da Vinci 95% - laparoscopia 77%- chirurgia open 80%); migliore recupero della funzione erettile (potenza sessuale a 1 anno: da Vinci 70% - laparoscopia 81% - chirurgia open 50%); ridotto dolore nel post-operatorio; riduzione delle perdite ematiche (non sono necessarie trasfusioni) e riduzione delle complicanze post-operatorie; precoce ritorno alle normali attività socio-lavorative (11 giorni con il da Vinci – 49 giorni con chirurgia open).

 

Chirurgia del retto

Nel corso di questi anni è stata sviluppata l'applicazione della chirurgia robotica colo-rettale dopo una già consolidata esperienza di laparoscopia convenzionale in questo settore presso la Città della salute e della scienza. In caso di neoplasia rettale la dissezione pelvica robotica ha consentito un'accurata escissione totale del tumore, la conservazione dei nervi deputati alle funzioni genito-urinarie. Inoltre, nelle neoplasie molto basse e prossime al canale anale, la dissezione del retto è stata condotta agevolmente con conservazione dell'ano.

 

Chirurgia dello stomaco: tumori ed obesità 

L’impiego della tecnologia robotica nella chirurgia del bypass gastrico per obesità grave sembra essere una valida alternativa alla tecnica laparoscopica, permettendo di ottenerne gli stessi vantaggi, con una maggior precisione di esecuzione in particolare nella fase di ricostruzione, vantaggi che si sono recentemente rivelati particolarmente utili nella chirurgia del cancro gastrico, da poco iniziata per via robotica presso la Città della Salute.

 

                                                                                                Liliana Carbone  

 

 

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Articolo pubblicato il 22/07/2015