“Nello stile italiano o nello stile francese?”, a Scarmagno (Torino)

Il concerto proposto il 30 luglio per la XX stagione di “Antiqua”, realizzata dall’Accademia del Ricercare

Debora Bocchiardo mi invia questo suo articolo che sottopongo molto volentieri ai Lettori di “Civico20News” (m.j.).

Il 30 luglio, alle 21, presso la chiesa di San Michele Arcangelo a Scarmagno (Torino), piazza Cavalier Maria e Savino Enrico, Antiqua 2015 propone “Nello stile italiano o nello stile francese?” eseguito da:

Manuel Staropoli Flauto e Oboe Barocco

Federico Vitalone, Luca Ventimiglia Flauti

Vittoria Panato, Federico Guglielmo Violini

Noelia Reverte Reche Viola Da Gamba

Daniele Bovo Violoncello

Ugo Nastrucci Tiorba

Claudia Ferrero Cembalo

 

L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

Nella serata del primo agosto del 1752 il clima già afoso di Parigi venne ulteriormente riscaldato da quella che sarebbe passata alla storia della musica come Querelle des Bouffons, una disputa senza esclusione di colpi tra gli estimatori dell’opera buffa italiana e i fautori della gloriosa tradizione francese, che in quegli anni era rappresentata dalle tragédie-lyrique di Jean-Philippe Rameau.

In particolare, i primi – che potevano annoverare sul supporto di autorevoli maîtres-à-penser come gli Enciclopedisti e Jean-Jacques Rousseau – esaltavano la brillantezza e la spiccata teatralità della Serva padrona di Giovanni Battista Pergolesi, mentre i secondi – oltre a voler respingere il baldanzoso assalto degli invasori italiani – miravano a preservare la raffinatezza verbosa e ridondante ma ormai piuttosto agée di opere che nel corso del tempo erano diventare una delle principali icone del Grand Siècle francese.

Questa polemica – che per la cronaca alla fine vide prevalere il gusto italiano – non era però il primo motivo di attrito tra le scuole musicali italiana e francese, punta dell’iceberg di una rivalità che è giunta fino ai giorni nostri investendo non solo la sfera artistica ma quasi tutti i campi, primi tra tutti il vino e la moda, per non parlare del calcio.

In precedenza la contesa si era concentrata soprattutto sul repertorio strumentale, con una reciproca diffidenza che in non pochi casi diede origine a vere liste di proscrizione, come ebbe suo malgrado a sperimentare anche un gigante come Marc-Antoine Charpentier, che per aver studiato a Roma con Giacomo Carissimi dovette superare molte difficoltà, prima di raggiungere un pieno successo.

Uno dei compositori che si prodigarono concretamente per fare coesistere i due stili, coltivandoli entrambi con pari profitto fu François Couperin, clavicembalista di eccelso talento, che nel 1724 scrisse Le Parnasse ou l’apothéose de Corelli, sincero omaggio al compositore di Fusignano scomparso undici anni prima che continuava a essere considerato il maestro indiscusso della sonata a tre e del concerto grosso, e Les goûts réunis, opere di straordinaria raffinatezza in cui si concentra il meglio del meglio degli stili italiano e francese.

Nello stesso anno venne data alle stampe anche Les Nations, una raccolta di opere composte da una triosonata e una suite dedicate alle quattro nazioni più importanti dell’Europa dell’epoca, La Française, L’Espagnole, L’Impériale e La Piémontaise.

A questo campione di sportività francese e a Marin Marais – autore riemerso improvvisamente dalle nebbie del tempo nel 1991 grazie al fortunatissimo film Tous les matins du monde – rispondono da par loro per il Belpaese Corelli e Antonio Vivaldi, degni alfieri di quel Barocco italiano che all’inizio del XVIII secolo si affermò come modello imprescindibile in tutti i paesi europei – fatta ovviamente eccezione per la Francia – mentre come conclusione del concerto è stata scelta con un pizzico di malizia la Passacaglia dell’Armida di Jean-Baptiste Lully, massimo esponente dello stile transalpino durante il regno del Re Sole, ma nato a Firenze nel 1632 con l’italianissimo nome di Giovanni Battista Lulli.

Questo per dire che non sempre le cose sono semplici come possono sembrare a prima vista.

 Per ulteriori informazioni in merito, il programma completo di ogni concerto, le note di sala e il curriculum degli artisti si può consultare il sito www.accademiadelricercare.com.

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Articolo pubblicato il 24/07/2015