Il Presidio Ospedaliero Oftalmico di Torino non si tocca: salviamo l’ Ospedale!

Calorosa partecipazione della cittadinanza all’ Incontro dell’ 8 luglio 2015, ore 11, programmato dalle sigle sindacali UIL F.P.L., CGIL, CISL FP presso il Collegio degli Artigianelli, corso Palestro 14 – Torino

L’ incontro con la cittadinanza, organizzato dalle sigle sindacali UIL F.P.L., CGIL, CISL FP il giorno mercoledì  8 luglio c. m. – ore 11 presso la Sala Conferenze Collegio Artigianelli  di corso Palestro 14  a Torino, si è svolto con grande partecipazione di pubblico, dei sanitari, dei parasanitari, degli amministrativi, dei politici di maggioranza e di opposizione del Consiglio Regionale, dimostrando in modo inequivocabile un chiaro rifiuto per l’ annunciata chiusura dell’ Ospedale Oftalmico, decisione assurda, inspiegabile ed inaccettabile che penalizzerebbe pesantemente l’ utenza.

La calura soffocante non ha minimamente intaccato l’ interesse e la sentita partecipazione dei cittadini.

Il tema dominate dell’incontro era scontato: l’ Oftalmico non si tocca o meglio non si deve spostare e tantomeno farne uno “spezzatino”.

Il presidente della RSU – ASL 1 sig. Antonio Pilla ha aperto l’incontro con una efficace e sintetica presentazione della realtà ospedaliera in discussione, dove dovevano essere i numeri a farla da padrone e non le decisioni “politiche” incoerenti e contradditorie rispetto ad altre “ristrutturazioni” in atto e previste nel Piano Socio Sanitario Regionale in vigore.

Il volantino che circolava sintetizzava chiaramente  la realtà  dei servizi e delle prestazioni che il Presidio Ospedaliero Oftalmico aveva offerto fino ad ora, sollecitando una spiegazione logica dei seguenti punti per giustificarne la eventuale chiusura:

1)- Questa struttura nell’ ultimo decennio era stata sottoposta a totale ristrutturazione (costo 20 milioni di euro), con impianti (elettrico, idraulico, antincendio) tutti rinnovati, che pongono l’Ospedale Oftalmico nella fascia più elevata per quanto riguarda la sicurezza.

2)- L’ 80% del fabbisogno giornaliero per la produzione di acqua calda è stato

     ed è ancora garantito dai pannelli solari.

  3)- Dove si eseguiranno i 6.500 interventi di cataratta all’ anno?

    I 5.000 interventi per il trattamento della maculopatia?

    I 1.200 interventi all’ anno sulla retina?

    I 180 trapianti all’ anno di cornea?

    I 53.000 passaggi di Pronto Soccorso?

I rappresentanti delle sigle sindacali, che si sono susseguiti, hanno calibrato i loro interventi, integrandoli con osservazioni diverse, su questo canovaccio.

Sono seguiti gli interventi dei Sanitari che hanno documentato, per la parte di loro spettanza, le eccellenze raggiunte in questo lungo percorso e che potrebbero essere pericolosamente depotenziate nella ipotesi concreta di uno “spezzettamento” del Dipartimento Universitario-Ospedaliero Oftalmologico di Torino. Infatti il concetto di Ospedale Mono-specialistico, decaduto anni addietro, oggi sta a livello europeo riprendendo vigore anche in funzione della rivoluzione in atto delle conoscenze della medicina rigenerativa.

Tuttavia veniva denunciata la “sparizione” dal Piano Socio-Sanitario Regionale del Laboratorio Analisi del Presidio Ospedaliero, sollevando stupore per l’ inopportunità di una mutilazione del genere, che priverebbe la garanzia di qualità e la funzionalità complessiva dell’ Ospedale stesso.

Completavano la prima parte dell’ incontro gli interventi delle  Associazioni di cittadini (a difesa dell’ Ospedale, dell’ Unione Ciechi, ecc.). Unanimità nel confermare che l’ Oftalmico doveva restare dove si trovava, nell’ essere ulteriormente potenziato e che il ventilato trasferimento (o spezzettamento) presso la Città della Salute di Torino sarebbe stata una soluzione fallimentare, tenendo conto che attualmente sarebbe disponibile una sede inadeguata e grandemente insufficiente per gli spazi disponibili.

Inutile dire che gli strali erano indirizzati all’ attuale Assessore alla Sanità Antonio Saitta (assente)  e sul  Direttore Regionale della Sanità Fulvio Moirano (senza escludere le responsabilità della Giunta Regionale)  per l’ arroganza (supponenza?) nel non voler ascoltare le esigenze dei cittadini, dei medici, dei paramedici e dei tecnici.

All’ incontro non mancava la rappresentanza di “circostanza” dei politici regionali (Il presidente del Consiglio Regionale Mauro Laus del PD, la consigliera del Movimento 5 Stelle Stefania Batzella, con il collega Davide Bono, il consigliere di Fratelli d’ Italia- Alleanza Nazionale Maurizio Marrone, il consigliere di F. I. Gian Luca Vignale, ecc.,).

Circostanza surreale per il fatto che i politici, sia dei partiti di maggioranza che di opposizione, hanno cercato spasmodicamente di marcare la distanza dai rispettivi partiti che nel passato o recentemente avevano votato a favore della  chiusura dell’ Ospedale stesso. Un esercizio di affannosa abilità mistificatoria e nello stesso tempo di grande disprezzo nei confronti dei cittadini presenti, considerati sempre dei sottosviluppati da imbrogliare o da imbonire.

Compito più facile per i “politici” che rappresentavano forze partitiche che sono sempre state favorevoli per il mantenimento attuale dell’Ospedale Oftalmico (Movimento 5 Stelle, Fratelli d’ Italia, il consigliere Gian Luca Vignale che presentava un documento di appoggio personale e contrario alla posizione ufficiale dell’ epoca da parte di F. I.).

Non facile la posizione del presidente Mauro Laus, parafulmine designato di tutte le accuse in campo.

Tuttavia i “politici”, sperimentati  camaleonti, hanno sempre risorse nascoste e soluzioni sorprendenti da offrire ad una  platea arrabbiata, che obbligatoriamente esigeva un atto di “ritrattazione” da parte dell’ accusato.

L’ imprevedibile Presidente esordiva che, in qualità del suo ruolo istituzionale, aveva il dovere, davanti ad una legittima esternazione popolare di questa portata, di riaprire e riprendere il confronto tra le parti in causa per trovare la soluzione che tenesse conto delle richieste emerse dal dibattito.

Pertanto si impegnava a favorire l’ apertura di un tavolo di confronto tra le rappresentanze dell’ Oftalmico e l’ Assessorato alla Sanità affinchè si potessero condividere le decisioni sul futuro dell’ Ospedale.

Curiosa e contradditoria la filosofia dell’ Assessore Antonio Saitta, che sembra clamorosamente stridere in questa particolare circostanza.

Infatti nel definire  il suo impegno politico il suddetto ama ricordare una citazione tratta dal libro di Siracide (180 a. C.): " … dell'artista si ammira l'opera, del politico la saggezza della proposta. Ma se parla a vanvera è una minaccia per la città; se dice cose inconcludenti si fa odiare …".

Pertanto l’ Assessore Antonio Saitta, il Direttore Generale Fulvio Morgagni e company ….,” rebus sic stantibus ”, sono tempestivamente avvisati, sempre che non siano diventati nel contempo irreversibilmente sordi.

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Articolo pubblicato il 12/07/2015