“Amore o Pazzia” a Romano Canavese (Torino)

Il concerto proposto il 27 luglio per la XX stagione di “Antiqua”, realizzata dall’Accademia del Ricercare

Debora Bocchiardo mi invia questo suo articolo che sottopongo molto volentieri ai Lettori di “Civico20News” (m.j.).

 

Il 27 luglio, alle 21:00, a Romano Canavese (Torino), presso la chiesa di Santa Marta, Antiqua 2015 propone “Amore o Pazzia” eseguito da:

Marina Bartoli Soprano

Alessandro Palmeri Violoncello

Claudio Astronio Cembalo

L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.

La musica e l’amore sono indissolubilmente legati da millenni, dai suggestivi brani eseguiti dagli auleti e dai citaredi dell’antica Grecia, fino alle sdolcinate melodie delle boy band di oggi che fanno impazzire milioni di adolescenti in tutto il mondo.

Grazie alla sua capacità di andare direttamente al cuore degli ascoltatori, la musica è senza dubbio l’arte che ha saputo incarnare meglio le variegate sfumature della passione amorosa, spaziando dalla trepida delicatezza con cui inizia a manifestarsi un nuovo sentimento, alla piena felicità della condivisione dell’amore e al delirio dei sensi.

In ogni caso, nel corso dei secoli la musica non si è limitata a esaltare le multiformi manifestazioni del rapporto tra un uomo e una donna – comprese le sue degenerazioni, come il sospetto, la gelosia e la violenza spinta fino al parossismo (basti pensare all’Otello di Giuseppe Verdi, capolavoro insuperato del genere) – ma anche altri aspetti dell’animo umano, come la devozione per Dio (in questo caso non si può non pensare alle opere di santa Ildegarda di Bingen) e alla sublime tenerezza che si può provare per un figlio appena nato, come si dirà più avanti.

Il programma di questo concerto si apre nel nome di Alessandro Stradella, compositore originario di Nepi tanto geniale quanto tormentato, che venne ucciso nel 1682 in una taverna di Genova a 43 anni di età.

Il fatto che il suo efferato assassinio sia stato dovuto a una questione legata a una donna rende Stradella il punto di partenza ideale per il nostro excursus sull’amore. Dopo la Toccata in la minore, un brano originale e dai toni spiccatamente teatrali, la cantata Lontananza e gelosia esprime i due sentimenti legati all’assenza dell’amata, ossia la soffusa nostalgia e l’ansia divorante legata al timore dell’infedeltà.

In taluni casi questi mali dell’anima possono addirittura fare desiderare di sfuggire per sempre alle insidie dell’amore, in modo da condurre una vita più sicura e serena, per quanto più vacua e triste, come cercano di convincerci – per la verità in maniera non del tutto convincente – le cantate dello stesso Stradella Adorata libertà e È pazzia l’innamorarsi.

Il fatto che sperimentando l’amore si possa uscire di senno lo aveva già scoperto prima di Stradella Barbara Strozzi, figlia – forse illegittima – del celebre poeta veneziano Giulio Strozzi e tra le compositrici più famose dell’epoca barocca, che nell’aria a voce sola dell’op. VIII È pazzo il mio core dimostra di possedere un’intensità espressiva che trova pochi rivali tra i suoi contemporanei e che la colloca tra i più autorevoli eredi della seconda prattica del divino Claudio Monteverdi.

Questa esplosione di emotività trova un ideale contraltare nella Canzonetta sopra la nanna di Tarquinio Merula, struggente ninna nanna cantata da Maria Vergine a Gesù Bambino, che nei suoi toni ipnotici prefigura con impressionante realismo i dolori che il Salvatore avrebbe dovuto patire tre decenni più tardi durante la sua Passione.

Dopo le sonate per violoncello di Alessandro Scarlatti e di Benedetto Marcello, si passa a due delle cantate più famose di Antonio Vivaldi, Allor che lo sguardo e la celeberrima Amor, hai vinto, considerate tra i capolavori più emblematici della vocalità profana italiana della prima metà del XVIII secolo.

Per ulteriori informazioni in merito, il programma completo di ogni concerto, le note di sala e il curriculum degli artisti si può consultare il sito www.accademiadelricercare.com.

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Articolo pubblicato il 21/07/2015