“The Complete(D) Trisonatas Project”, a Romano Canavese (Torino)

Il concerto proposto per la ventesima stagione di “Antiqua”, realizzata dall’Accademia del Ricercare

Sottopongo molto volentieri ai Lettori di “Civico20News” questo articolo di Debora Bocchiardo (m.j.).

 

Antiqua 2015, il 26 luglio, alle 21:00, presso la chiesa di Santa Marta a Romano Canavese (Torino), propone “Tripla Concordia” in Johann Sebastian Bach “The Complete(D) Trisonatas Project”.

L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.

Eseguiranno il concerto :

Walter Van Hauwe, Lorenzo Cavasanti Flauti

Manuel Staropoli Flauto Basso

Caroline Boersma Violoncello

Sergio Ciomei Cembalo

 

Il programma di questo concerto dal titolo apparentemente misterioso è stato concepito in una calda serata della scorsa estate, durante il Corso Internazionale di Musica Antica di Romano Canavese.

Tra musicisti capita spesso di scambiarsi opinioni e di porre le basi per futuri concerti insieme, ma in questo caso i flautisti Walter van Hauwe e Lorenzo Cavasanti e il cembalista Sergio Ciomei si sono spinti molto oltre la semplice elaborazione di un programma interessante sotto il profilo storico e di gradevole ascolto, ponendosi l’obiettivo di trascrivere per due flauti e basso continuo due delle tre sonate per viola da gamba BWV 1027-1029 di Johann Sebastian Bach.

Due perché alla terza – la Sonata in sol maggiore BWV 1027 – aveva già provveduto a suo tempo lo stesso Cantor lipsiense scrivendo la Sonata in sol maggiore BWV 1039, un brano che gli appassionati della grande cameristica barocca conoscono molto bene.

In questo modo, l’ensemble Tripla Concordia – che come sempre vede la partecipazione della violoncellista Caroline Boersma – presenta tutte (“complete”) le trascrizioni delle sonate per viola da gamba, che sono state realizzate (“completed”) dai suoi componenti. Questa la spiegazione di un titolo dal sapore deliziosamente barocco.

Di fronte a questa proposta qualcuno potrebbe se non proprio scandalizzarsi almeno storcere il naso.

In fondo – potrebbe obiettare – l’approccio filologico prevede di eseguire le opere composte prima del periodo romantico nella maniera più aderente possibile alle intenzioni dell’autore, evitando il malvezzo di quelle licenze esecutive che nella prima metà del secolo scorso avevano fatto perdere le fattezze originali – e in alcuni casi addirittura l’identità – a molti capolavori della letteratura barocca.

Diciamo subito che non si tratta di un’argomentazione peregrina, perché la licenza esecutiva può facilmente tradursi in un vero e proprio abuso, il rischio che corrono tutti i musicisti ogni volta che devono compiere scelte interpretative di ampia portata.

Nel caso in questione va però detto che per tutta la sua carriera Bach fu un formidabile trascrittore, a partire dai suoi anni di studio e di apprendistato – quando “appropriò” al clavicembalo e all’organo parecchi concerti per violino di Vivaldi e di altri maestri veneziani – fino alla piena maturità. Inoltre, come il suo coetaneo Georg Friedrich Händel, il creatore della Passione secondo Matteo riutilizzò spesso idee melodiche in opere diverse, senza peraltro perdere mai nulla in termini di originalità.

Per finire, va sottolineato che Bach fu uno dei primi compositori a poter essere definiti veramente universali, come dimostra il fatto che le sue opere “rendono” molto bene anche su strumenti diversi da quelli per cui erano stati concepiti.

Certo, anche prima di lui non erano mancati autori di opere in grado di essere eseguite indifferentemente su strumenti diversi – come Dario Castello e Giovanni Battista Fontana, autori di sonate che possono essere suonate con archi o con strumenti a fiato – ma Bach ha saputo superare tutti con lavori come l’Arte della fuga, che qualche anno fa è stata registrata da un consort di quattro sax (!) rivelando la stessa sublime bellezza – e addirittura qualche sfumature in più (ascoltare per credere!).

Non ci troviamo quindi di fronte a una desacralizzazione di opere di quello che molti considerano il più geniale protagonista della storia della musica, ma di un devoto omaggio alla sua arte inarrivabile da parte di tre musicisti che ai suoi capolavori hanno dedicato gran parte della loro vita e che ogni volta che li eseguono continuano a provare la stessa invincibile emozione della prima volta.

Per ulteriori informazioni in merito, il programma completo di ogni concerto, le note di sala e il curriculum degli artisti si può consultare il sito www.accademiadelricercare.com.

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Articolo pubblicato il 20/07/2015