Torino - Da "Apic" e "Ciao ci sentiamo" tre nuove strumentazioni per l'ospedale Martini
Diego Di Lisi e Giovanni Maria Soro

Per un valore complessivo di 50mila euro

L’Apic, l’associazione di volontari portatori di impianto cocleare e l’associazione onlus “Ciao ci sentiamo” hanno consegnato al modernissimo Centro di audiologia infantile di terzo livello “Ciao” dell’ospedale Martini di Torino tre nuove strumentazioni molto sofisticate per la diagnosi audiologica pediatrica e una cabina silente per valutare le performance uditive di adulti e bambini, per un valore complessivo di 50mila euro.

Un importante traguardo è stato raggiunto da “Ciao”, uno dei tre centri di riferimento del Piemonte che tratta la sordità adulta e pediatrica (gli altri due sono il centro dell’ospedale Molinette della Città della salute e della scienza di Torino e dell’osperdale di Alessandria). Ancora una volta la tecnologia viene incontro alle esigenza di cura di chi ha bisogno: se da una parte l’innovazone tecnologica assicura una qualità della vita dei bambini con diagnosi di sordità grave o profonda al pari degli altri, dall’altra anche i costi sociali e sanitari registrano un segno positivo: un bimbo protesizzato costa 179 mila e 500 euro, contro gli 82mila e 600 euro per un bambino impiantato (che a due anni conclude il percorso di cura).

Un bambino su mille nasce con sordità grave in Piemonte e oggi il trattamento precoce con impianto cocleare consente di fargli acquisire il linguaggio in modo naturale come i bambini udenti.

Il centro “Ciao” è in rete con le neonatologie e pediatrie del Piemonte e il suo coordinatore è il dottor Diego Di Lisi, che spiega: «Su 35mila bimbi nati in Piemonte prevediamo 35 bimbi con sordità. Se si riesce ad intervenire sulla sordità grave prima di una disabilità importante conseguente si vanno a modificare le prospettive di vita dei piccoli pazienti. I macchinari di ultima generazione sono più veloci ed attendibili ed accorciano i tempi dell’esame e quelli di attesa che, per i bambini con problemi uditivi infiammatori oscillano tra i 4 e i 5 mesi».

Se gli apparecchi acustici potenziano le capacità uditive residue, l’impianto cocleare sostituisce il funzionamento della coclea anche di fronte ad una grave o totale distruzione delle cellule sensoriali perché le informazioni acustiche vengono trasformate in segnali elettrici che stimolano direttamente il nervo acustico e la via uditiva centrale.

«Questo indica che la sanità è tecnologia e senza la tecnologia non si può fare sanità – spiega il direttore generale dell’Asl To1 Giovanni Maria Soro -, le associazioni hanno compreso le necessità di investire laddove la sanità pubblica non può perché in carenza di risorse».

Nei primi sei mesi di quest’anno al “Ciao” sono state fatte 667 valutazioni audiologiche, 4.136 singole prestazioni, 25 diagnosi di sordità da lieve a moderata e 14 diagnosi di sordità da grave o profonda.

Dal 2005 al 2015 sono stati eseguiti 314 interventi chirurgici di impianto cocleare, 199 interventi chirurgici pediatrici di impianto cocleare su bimbi di fascia di età 6 mesi-4 anni, 115 interventi chirurgici di impianto cocleare nell’età adulta, 5 interventi chirurgici pediatrici di impianto cocleare in mobilità attiva, vale a dire su bimbi provenienti da altre regioni di italia. Sono stati calcolati 2 giorni di degenza media per ricovero ordinario e 2 complicanze verificatesi (0,6%).

 

                                                                                               Liliana Carbone

 

 

 

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Articolo pubblicato il 03/07/2015