Bomba o non bomba arriveranno a Roma? Terribili stragi, orribili presagi…

Califfi e barconi, attentati e benpensanti, affamati o migranti? Chi vivrà vedrà, mentre in Tunisia la spiaggia si tinge di rosso, al porto turistico sul canale delle incertezze, attraccano gommoni e corvette.

26 giugno 2015. Il grande venerdì degli attentati è venuto. Dal Kuwait alla Tunisia, a Lione il sangue è ritornato a scorrere e il vessillo dello Stato islamico a sventolare sulle vittime delle stragi e su teste mozzate. La paura è un sentimento lecito, chi ce l'ha non fa peccato.

Sangue a sorpresa scelto nel mucchio. È strategia della pressione camuffata da fanatismo, un disegno raffinato come l’oro nero, frutto di menti che sanno quello che vogliono: prima di tutto la penisola arabica ancora zeppa di santo petrolio ed equivalenti dollari. Il resto verrà dopo, occorre tempo e distrazione, per il momento il progetto è soltanto in via di formazione.

E noi, qui in Parlamento, tra il nuovo catasto e la riforma del fisco, si continua a pensare di avere a che fare con sprovveduti beduini tenuti a bada da quattro droni?

E adesso che sul territorio nazionale abbiamo fatto il pieno di genti provenienti da altri mondi "chissà chi?" nascondendo la testa nel nome di una distorta, faziosa, anticostituzionale accoglienza...

E adesso che si sta ancora giocando con le parole: migrante avente diritto all'asilo politico e clandestino non avente diritto all'asilo politico.

E adesso che l'Europa continua a prenderci per quello che siamo diventati: litigiosi, italici residui di un ex Stato sovrano, governati da voci senza peso e incapaci di avere una politica estera degna di uno sputo d’attenzione...

E adesso che nelle stazioni, sulle spiagge della Riviera, negli alberghi, nei centri di raccolta, tra le stradine dei paesi di provincia, nei centri storici delle grandi città, tra i vicoli e nei parchi si aggirano misteriosi profughi che dai loro i-phone e dai cellulari comunicano con lingue incomprensibili verso confini lontani...

E adesso che tanta gente italica, semplice, esausta, contrariata, offesa e dimenticata, non esce di casa nei quartieri invasi, ha paura, protesta con la voce che si incastra fra i denti, reclamando i suoi diritti calpestati e ricordando i suoi doveri sempre richiesti...

E adesso che i volti senza volto tornano a colpire vicino, in Francia, possiamo dare ai transalpini torto?

E adesso che la sabbia di Cartagine si insanguina di nuovo, così vicina a quella Libia che fu, da dove salpano i barconi, non temiamo nulla e dormiamo sempre più tranquilli?

E se c'è ancora chi si sente razzista soltanto per lavare un maldestro pensiero che ne fa veramente e solo una questione di colore…

E con tutto quello che ci tocca sentire sul business degli sbarchi, delle cooperative e di quanto ci si guadagna senza sporcarsi più con la droga… .

Ma alla tv è da mesi che assistiamo alla sfilata dei più buoni. Non succederà niente di male, è cosa normale spostarsi a milioni. Chi si lamenta è un disadattato, fomenta l'odio, non è un buon cristiano…?!

Noi cittadini di serie B. piano A, terza scala a destra del cortile, tra una scritta sul muro e un bidone rotto traboccante di pattume, speriamo veramente che sia così. Cos'altro possiamo fare? Qualcuno chiede il permesso? Qualcuno ascolta un grido o un parere? 

E se così non fosse, se tra 100.000 benvenuti ce ne fosse davvero, e appena solo qualcuno, ma cattivo cattivo, chi garantirà la sicurezza del popolo italiano?

Arrivano brutte notizie e pessime immagini. Sono in molti a sussurrare neppure così piano un certo malumore, non è nemmeno una grande novità, eppure...

Per fortuna c'è Angiolino che veglia su di noi, un nome una garanzia; si alza la guardia e poi, se qualcosa andasse male, bomba o non bomba, sarà sempre colpa di chi c'era prima…. 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 28/06/2015