I musulmani chiedono di usare le chiese francesi abbandonate per pregare

Questa la proposta di Boubakeur presidente del Cfcm per ovviare ai problemi generati dalla crescente domanda di spazi musulmani di preghiera

Le Chiese francesi donate ai musulmani? Effettivamente sembra un paradosso, ma la Francia ospita la più grande comunità islamica d'Europa, eppure secondo i dati di Le Monde conta 2.500 moschee (oltre 300 in fase di realizzazione) per circa tre milioni di musulmani praticanti, contro 40.000 chiese per gli 11 milioni di cattolici. In pratica una moschea ogni 1.200 musulmani e una chiesa ogni 275 cristiani.

Queste cifre hanno spinto Boubakeur, presidente del Consiglio francese del culto musulmano (Cfcm) creato nel 2003 da Nicolas Sarkozy, a proporre di trasformare le chiese francesi vuote o abbandonate in luoghi di culto per i musulmani. Per valorizzare la sua proposta, si è appoggiato all'esempio del Buon Pastore di Clermont-Ferrand, il quale ha messo a disposizione il suo rifugio ai musulmani.

Tuttavia non è solo una questione che si riduce a pareggiare gli edifici di culto diversi e di concedere la stessa dignità a tutte le religioni, ma una vera e propria esigenza funzionale: ogni venerdì infatti, migliaia di musulmani in svariate città francesi (Parigi inclusa), si precipitano in strada e sui marciapiedi, bloccando il commercio locale e intrappolano i residenti non islamici nelle case e negli uffici, per sistemare i fedeli che non riescono a entrare in moschea per la preghiera. Alcune moschee hanno cominciato a trasmettere sermoni e canti di “Allahu Akbar” nelle strade: il venerdì è per tutti i musulmani un obbligato giorno di preghiera.

Disagi che, è inutile dirlo, hanno provocato molte reazioni e lamentele, ma per il momento le autorità non sono mai intervenute, probabilmente per evitare di far scoppiare conflitti in considerazione del momento delicato che stanno vivendo queste tematiche e anche per rispetto dei più basilari principi democratici. I francesi si dividono: c'è chi sostiene che questo fenomeno possa minare la tradizione laica della Francia e chi invece sostiene la posizione opposta e crede che sia giusto dare a questi fedeli l'opportunità di professare adeguatamente la propria religione.

La questione delle preghiere di strada illegali ha scalato l’agenda politica francese, soprattutto quella del Front National di Marine Le Pen, che nel 2010 le ha paragonate all'invasione nazista, ma “senza soldati o carri armati”. Molti inoltre si chiedono perché ad essere utilizzate per le preghiere musulmane, debbano essere proprio le chiese e non, ad esempio, le caserme e gli edifici cittadini abbandonati.

La proposta di Boubakeur potrebbe dunque essere una soluzione adeguata alle nuove e crescenti sfide lanciate dal multiculturalismo? Voi cosa ne pensate?

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Articolo pubblicato il 26/06/2015