Bersaglieri a Torino

Monumenti, targhe commemorative e altri ricordi torinesi di questo Corpo militare, nato a Torino il 18 giugno del 1836

Il 18 giugno del 1836 è nato il Corpo dei Bersaglieri, istituito dal re Carlo Alberto su proposta di Alessandro La Marmora, allora capitano del Reggimento Guardie.

I Bersaglieri ricevono il “battesimo del fuoco” l’8 aprile 1848, nella battaglia di Goito, nel corso della prima guerra di indipendenza.

Chi scrive non ha fatto il militare nei Bersaglieri, ha conosciuto questi soldati dai suoi studi sul periodo risorgimentale, quando erano il fiore all’occhiello dell’esercito del regno sardo ed erano invocati a proposito, e qualche volta a sproposito, non soltanto per questioni militari ma anche per problematiche che oggi diremmo di “ordine pubblico” e di “protezione civile”.

Oggi, a Torino, i Bersaglieri sono ricordati dai alcuni monumenti e targhe commemorative.

In primo luogo il monumento al fondatore, generale Alessandro La Marmora, collocato nei Giardini La Marmora, delimitati dalle vie Cernaia, Stampatori, Bertola e San Dalmazzo.

Un Bersagliere, con altre tre specialità dell’esercito sardo, si trova alla base del monumento al re Carlo Alberto, nella piazza omonima. Nel monumento che ricorda la spedizione in Crimea, in largo Crimea, troviamo un Bersagliere e un Marinaio, rispettivamente alla sinistra e alla destra di una imponente signora, in assetto di guerra, che simboleggia la vittoria del Piemonte.

Anche nel monumento a Emanuele Filiberto Duca d`Aosta, in piazza Castello, uno dei due soldati posti all’interno dei due monoliti è indicato come un Bersagliere, anche se in verità non presenta elementi caratterizzanti così evidenti.

Un drappello di Bersaglieri stilizzati si trova nel monumento di Franco Assetto intitolato “... e la corsa continua”, in corso Galileo Ferraris all’altezza di via Bertolotti.

Fin qui, sono cose note, dirà qualcuno.

Quello che pare meno noto è che il monumento in ricordo dei Bersaglieri caduti, posto nei Giardini La Marmora, nell’angolo verso via Bertola e via Stampatori, ha avuto una precedente collocazione.

L’altorilievo in bronzo, eseguito da Giorgio Ceragioli (1861-1947), che mostra l’allegoria alata della Patria volteggiante vittoriosa su una schiera di Bersaglieri all’attacco, era stato collocato il 18 giugno 1923, per sottoscrizione popolare, sul muro esterno della caserma “La Marmora”, oggi “Monte Grappa”, che era stata costruita, tra il 1905 e il 1910, per ospitare il 4° reggimento Bersaglieri.

Nel 1936, centenario della fondazione del Corpo, il presidente della sezione torinese dell’Associazione Nazionale Bersaglieri propone al Podestà di Torino di spostare l’opera nel giardino che già commemorava Alessandro Lamarmora, visto che, dal 1921, il 4° Bersaglieri dalla regione Crocetta si era trasferito nella caserma “Dogali” di via Asti, ribattezzata “La Marmora”.

La Città di Torino provvede alla rimozione del monumento dalla caserma e provvede alla costruzione del basamento in pietra dove viene inserito l’altorilievo di Ceragioli.

Ormai pochissimi torinesi di oggi sanno che la caserma “Monte Grappa” è nata come caserma dei Bersaglieri e che ha ospitato gli Alpini soltanto dopo la seconda guerra mondiale.  

Sempre in tema di ricordi dei Bersaglieri, va detto che è scomparsa la loro prima caserma, la mitica caserma “Ceppi”, in via D’Angennes 48, oggi via Principe Amedeo, all’angolo con via delle Rosine.

Qui La Marmora procedeva all’addestramento dei suoi militari, secondo un suo personale decalogo che prevedeva anche “Ginnastica di ogni genere sino alla frenesia”. Così, alla caserma “Ceppi”, le scale erano state murate e i militari dovevano partecipare all’adunata nel cortile scendendo dai balconi con le funi e, altre volte, per rientrare dovevano scalare la facciata perché il portone era stato bloccato dall’interno. Un severo addestramento ginnico che aveva portato a veri prodigi acrobatici.

Con tutto questo, la mitica caserma “Ceppi” viene abbattuta, dopo un malinconico declino, nel marzo del 1959, proprio alla vigilia dei festeggiamenti di Italia 61!

Con un incendio simulato mediante fumogeni rossi, il 17 marzo 1959, si tenta di rendere questo abbattimento un po’ meno triste e malinconico.

Oggi l’unico ricordo della caserma “Ceppi”, in via Principe Amedeo 48 è la targa in bronzo, eseguita dalla Regia Fonderia di Torino, che il 18 giugno 1886 era stata inaugurata sulla sua facciata, nel cinquantenario della fondazione, alla presenza del Sindaco Ernesto Balbo Bertone di Sambuy e di Amedeo duca d’Aosta, e che dopo la demolizione è stata collocata su un basamento di pietra.

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Articolo pubblicato il 22/06/2015