Regione Piemonte - Psichiatria, stop alle cure?

C’è qualcuno che vuole prendersi gioco dei malati?

Ormai è chiaro. Una caratteristica consolidata della Giunta Regionale, retta, pro tempore da Sergio Chiamparino, è quella di approvare delibere importanti bypassando le commissioni regionali competenti e prevedendo un fugace passaggio in consiglio regionale.

 Così è stato nell’autunno scorso per il Riordino dell’attività ospedaliera”, così nei giorni corsi per il “Riordino dei servizi psichiatrici”. Due delibere che prevedono cambiamenti sostanziali rispetto alla situazione in essere, con grave danno per gli utenti.

La furbata non è passata inosservata al consigliere Gianluca Vignale di Forza Italia che ha chiesto e preteso la convocazione di un Consiglio regionale aperto sull’argomento. Richiesta appoggiata poi da comunicati e prese di posizione motive da parte della Lega Nord e del Movimento cinque stelle.

Così nel pomeriggio di martedì 16 s’è svolta la seduta consigliere, preceduta da un incontro, alla presenza del presidente del consiglio Regionale Laus, di Chiamparino e alcuni assessori tra cui Saitta e molti consiglieri regionali, con oltre 400 persone in rappresentanza di pazienti, associazioni di malati, medici e famiglie.

Si è trattato di un confronto aperto in cui è emerso lo smarrimento di utenti che si vedono privati di un servizio essenziale e chiedono solamente di poter esporre le loro ragioni. I punti principali messi in risalto dall’audizione sono: in primo luogo, l’accusa verso l’Esecutivo di non aver dialogato con gli operatori, gli utenti e le famiglie rappresentanti il mondo della psichiatria, prima dell’adozione della deliberazione del 3 giugno “Riordino della rete dei servizi residenziali psichiatrici”.

In secondo luogo, il timore che il passaggio della classificazione, previsto dalla delibera, dei “gruppi appartamento” e “comunità alloggio” dall’ambito sanitario a quello sociosanitario, porti un aumento dei costi, attraverso una compartecipazione della spesa del 60% a carico dei comuni e degli utenti, con rischio di mancanza di risorse da parte degli enti locali, e di forte aggravio di spesa per gli utenti 

E’ poi seguito il dibattito in aula. Il richiedente Vignale, insieme al gruppo di Forza Italia, ha presentato una mozione che impegna la giunta a ritirare la delibera e a costituire un Osservatorio permanente sulla psichiatria costituito da enti locali, associazioni di pazienti e familiari e imprenditoria sociale al fine di predisporre un nuova delibera di riordino dei servizi psichiatrici e successivamente verificare le ricadute della stessa.

 “Condividiamo la necessità di definire un nuovo modello di assistenza psichiatrica, spiega Vignale, efficace ed efficiente, ma è evidente che quello intrapreso sia sbagliato e serva invece imboccare la strada della condivisione, del dialogo e del confronto.

 Siamo di fronte ad una delibera illegittima, prosegue il Consigliere, perché approvata senza l'obbligatorio parere della Commissione competente ed errata perché riduce di un terzo i posti disponibili, non garantisce il diritto della scelta del luogo di cura, non coinvolge operatori e associazioni di famigliari, non sostiene servizi di domiciliarità, non indica percorsi di reinserimento sociale tramite borse lavoro, ed infine, non risolve il grave problema del settore psichiatria che rende i Dipartimenti di Salute mentale unici soggetti in grado di decidere e controllare chi eroga i servizi e dove un paziente deve essere curato.

 A tutto questo si aggiunge che la trasformazione dei servizi psichiatrici residenziali da strumento di cura a attività di assistenza con l'introduzione della compartecipazione della spesa scaricherà su famiglie e comuni più di 15 milioni di euro”.

 Con questa delibera verranno meno i servizi erogati, si rischia che centinaia di pazienti non abbiano più il diritto alla cura, il licenziamento di centinaia di operatori e la cura psichiatrica a bassa intensità si trasforma in un servizio da badante. È evidente che si sia sulla strada sbagliata e che serva un passo indietro da parte del centro sinistra al governo della Regione”.

 Nella discussione sono poi intervenuti diversi consiglieri della maggioranza, Nino Boeti, Paolo Allemano, Andrea Appiano e Nadia Conticelli (Pd), Alfredo Monaco (Scelta civica) e Marco Grimaldi (Sel) che hanno sostanzialmente appoggiato l’operato dell’Esecutivo, pur se con qualche aspetto da chiarire meglio secondo Scelta civica e Sel, per i quali il mondo della psichiatria deve essere ascoltato attentamente, essendovi pure diverse esperienze che devono essere preservate  

Per il gruppo M5S, hanno parlato Giorgio Bertola, Davide Bono e Stefania Batzella che con analisi dettagliate sulle conseguenze che la delibera della Giunta produrrebbe sull’intero sistema di assistenza psichiatrica, chiedono “d’istituire un osservatorio permanente e aprire un tavolo di lavoro e di confronto. Ma è prima delle delibere che bisogna ascoltare i soggetti interessati”.

Ed ancora, “quanto fatto oggi, quasi un Consiglio aperto più che un Consiglio straordinario, è positivo, ma temiamo che la Giunta stia costruendo un nuovo Piano sociosanitario senza confrontarsi con il Consiglio e con gli operatori. Se la gestione commissariale della Sanità porta ad atti assunti in modo troppo precipitoso e frettoloso, tanto vale partire con percorsi più condivisi”.

 Nel suo intervento l’assessore Saitta ha ribadito che la delibera dovrebbe entrare in funzione il primo gennaio 2016, per cui ci sarà spazio per confronti e verifiche.

La seduta si è chiusa con la votazione di tre ordini del giorno e una mozione. Approvato l’ordine del giorno proposto dal primo firmatario Domenico Ravetti (Pd), che impegna la Giunta regionaleaffinché, nella fase transitoria prevista dalla D.G.R. n. 30-1517, il percorso di attuazione avvenga tramite il coinvolgimento, in un tavolo permanente, dei Dipartimenti di Salute mentale, delle Associazioni dei pazienti, degli enti gestori e dell'Anci; a prevedere, nel percorso attuativo, un confronto costruttivo tra i soggetti istituzionali interessati, in modo da prevederne le conseguenze economiche, sociali e sanitarie e elaborare modalità atte a fronteggiarle adeguatamente. Si prevede altresì di coinvolgere mediante pareri e indirizzi la Commissione consiliare Sanità, Politiche sociali e Politiche per gli anziani”.

 Respinta la mozione del primo firmatario Gian Luca Vignale (FI) per impegnare la Giunta regionale a ritirare la delibera n. 30 del 3 Giugno 2015 e costituire un Osservatorio permanente sulla psichiatria costituito da enti locali, associazioni di pazienti e familiari e imprenditoria sociale al fine di predisporre un nuova delibera di riordino dei servizi psichiatrici e due un ordine del giorno della prima firmataria Stefania Batzella (M5S) per istituire un tavolo di confronto fra i rappresentanti pubblici e privati impegnati nel riordino della rete dei servizi residenziali della psichiatria e delle famiglie dei pazienti che approdi alla revisione della delibera e per migliorare l’assistenza residenziale e semiresidenziale dei disabili psichici.

Civico20News seguirà gli sviluppi per scoprire e divulgare cosa si nasconde dietro a termini impegnativi.

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 18/06/2015