L'incontro con Giuliana Tofani nella cittadina ligure dove oggi risiede.
Abbiamo incontrato Giuliana Tofani, nostra affezionata lettrice, in quel di Sanremo dove risiede abitualmente per ascoltare le sue rimostranze nei confronti dell’Amministrazione comunale che promette e, spesso, non mantiene.
“Nel dicembre scorso – dice Tofani – ho dichiarato pubblicamente di non voler pagare l’Imu (80 euro) per il box di Piazza Eroi Sanremesi . Questa mia voluta inadempienza scaturisce dalla riflessione sulla mancanza di servizi in proporzione ai tributi versati da noi contribuenti”.
Tofani lamenta infatti come la più bella piazza della cittadina ligure sia sporca, trasandata e abbandonata alla più completa incuria.
In questa piazza si trova la famosa “Torre della Ciapéla”, costruita dai Sanremaschi nel XVI secolo per difendere la città dai corsari barbareschi:
“Questa torre – insiste Giuliana Tofani - è uno dei più importanti monumenti della città; oggi non solo è stata coperta da alberi, ma la sua sede è diventata ricovero di colombi e pattumiera di bottiglie vuote”.
Ricorda inoltre come nei pressi di Piazza Eroi si trovi l’insigne Basilica di San Siro, monumento storico stile romanico gotico risalente al XII secolo. In questa bellissima Basilica, che è la chiesa più antica di Sanremo ed è attualmente in restauro, è situato il Crocifisso Nero assai noto per un evento considerato miracoloso.
Rivolgendosi poi al primo cittadino, rammenta:
“Durante una Messa propiziatoria prima della battaglia per respingere gli invasori saraceni il Cristo, irradiandosi di luce, si rivolse sorridente al Suo predecessore di allora, il Podestà Luca Spinola che, a capo della milizia cittadina, ottenne la vittoria nella battaglia contro i Saraceni”.
Una citazione importante rivolta direttamente al sindaco Biancheri in forma propiziatoria per quelle opere, promesse in sede di colloquio, i cui proventi sarebbero serviti per apportare migliorie alla zona.
Giuliana Tofani ha in proposito voluto sottolineare:
“Mi auguro che le cose vadano in porto. Quando ero istruttore al CORECO della Regione Piemonte, ho visto tante delibere di incarico di progetti: nella maggior parte dei casi, questi progetti non vedevano la luce per mancanza di fondi, ma servivano solo per pagare le parcelle ai progettisti……….”.
Una considerazione, specie in questo particolare momento storicopolitico, che fa riflettere; ma Tofani prosegue nell’evidenziare i problemi quotidiani legati alla maleducazione dei cittadini ed alla colpevole assenza, in troppi casi, di chi deve far rispettare le regole:
“In via Matteotti è stata fatta una pavimentazione importante che l’ha impreziosita. Ho notato però che essa è deturpata da gomme americane schiacciate che il personale addetto alla pulizia non può asportare; inoltre vi sono macchie di ogni genere. Sarebbe necessario, perlomeno, un intervento di pulizia particolare”.
Cose di tutti i giorni che la nostra lettrice evidenzia colà dove vive, ma che trovano ugual riscontro nella maggior parte delle città per la crescita esponenziale della generale maleducazione indigena ed acquisita: Torino ne è “eclatante” testimonianza.
“In Piazza Eroi Sanremesi, nei giorni di mercato, ci sono: Carabinieri, Polizia, Vigili Urbani e, talvolta, anche la Guardia di Finanza. Tutte queste forze dell’ordine ormai non fanno nemmeno finta di contrastare i sempre più numerosi ambulanti abusivi”
afferma in conclusione aggiungendo:
“Ignoro se esista una ordinanza che vieti di gettar le cicche e rifiuti per terra. Se non esiste, mi permetto di suggerirne una che preveda severe sanzioni verso i trasgressori. La Polizia Municipale, che in tanti anni ha dimostrato di non essere in grado di debellare l’abusivismo, potrebbe essere impiegata a mantenere pulito almeno il suolo pubblico!!!”
Giuliana Tofani chiude con una provocazione:
“Signor Sindaco Biancheri, a Lei non è richiesto di partire, lancia in resta, a capo delle Sue milizie cittadine, come fece il citato Podestà Spinola nel 1543. Per combattere gli “invasori abusivi” basterebbe far rispettare le leggi”.
Frasi forti dettate da chi ama la propria città e non ne accetta qualsiasi forma di deturpazione d’immagine; chiudiamo con la piena comprensione per questo sfogo legittimo di una contribuente; lo facciamo nostro girandolo a tutti coloro che, vessati specie in questi giorni da imposizioni fiscali e tributi di ogni tipo, “fanno fatica” ad intravedere dall’altra parte, e cioè da quella degli “esattori”, un limpido impiego delle risorse acquisite a favore di chi pretende la giusta e legale contropartita.
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Articolo pubblicato il 17/06/2015