La “Torino noir” vista e narrata da Milo Julini

Gli “uomini d’oro” nelle gallerie della Cittadella

A Torino, è stata sollevata nelle ultime settimane una vivace polemica perché i lavori di costruzione di un parcheggio sotterraneo in corso Galileo Ferraris hanno già comportato la sciagurata demolizione di un tratto delle gallerie del complesso della Cittadella.

Questo mondo ipogeo, un po’ favoloso, emerge dalla cronaca nera torinese di 58 anni or sono per una impresa che ricorda la performance dei “Sette uomini d’oro” del film di Marco Vicario (1965).

Ci racconta tutta la vicenda un articolo anonimo della cronaca cittadina de “La Stampa” del 14 dicembre 1957, sotto il titolo «Forzano le gallerie di Pietro Micca per svaligiare un bar a Porta Susa», con l’occhiello «Ladri esperti dei segreti sotterranei della città» e col sommario «Attraverso il dedalo degli antichi cunicoli sono penetrati nelle cantine dell’esercizio - Forse miravano ad una vicina gioielleria».

Ci auguriamo che qualche fenomeno non lodi la distruzione attuale delle gallerie della Cittadella col pretesto di evitare imprese criminali di questo genere (m.j.).

 

I ladri non si concedono soste. Un furto clamoroso è stato compiuto l’altra notte a Porta Susa: clamoroso non per l’entità del danno - relativamente modesto – ma per la via inconsueta e romanzesca che hanno seguito i malviventi per raggiungere l’obbiettivo.

Ieri mattina il signor Massimo S., comproprietario del bar-pasticceria Dock-Milano, annesso all’omonimo albergo che è in via Cernaia all’angolo del piazzale di Porta Susa, apriva, come di consueto, il locale.

Tutto a posto, tutto in ordine, apparentemente.

Si avvicinava alla cassa e trasaliva: la cassa era stata aperta e la somma lasciata la sera precedente, 60 mila lire, era sparita. Il proprietario guardava in ripostiglio dove erano state depositate 40 mila lire, appartenenti ai camerieri del locale: anche le 40 mila lire avevano preso il volo.

Breve, affannosa ispezione in tutte le scansie: erano scomparse alcune cassette natalizie contenenti bottiglie di liquore pregiato.

Si telefonava al Commissariato Moncenisio e sul posto accorrevano un sottufficiale e due agenti.

Il furto appariva enigmatico; l’unico in possesso delle chiavi del bar risultava essere il signor S., le serrature d’altra parte non presentavano segni d’effrazione. Intatte le finestre.

Ad un tratto si notavano deboli orme di scarpa gommata nelle vicinanze della porticina, che immette alle cantine.

Gli investigatori scendevano, ma non rilevavano indizi d’interesse; venivano a sapere però che sotto la cantina vera e propria esisteva un «infernotto», in tempo di guerra ripulito, rinforzato con grossi pali di legno e adattato a rifugio.

Calatisi nell’«infernotto» gli agenti avevano una sorpresa: in un angolo c’era una vecchia porta forzata e sgangherata: oltre la porta, come nei romanzi d’appendice, si intravvedeva una galleria buia, di antichissima costruzione.

Gli uomini della polizia, armati di torce elettriche, s’infilavano nella galleria, sprofondata sotto terra d’almeno sette metri. La percorrevano tutta e ad un certo momento andavano a sbucare in un cunicolo-rifugio, nell’area della stazione di Porta Susa.

La galleria misteriosa è quella conosciuta comunemente come galleria di Pietro Micca e appartiene a quell’imponente dedalo di sotterranei che verso la fine del ‘600 si dipartivano dalla Cittadella e che erano stati praticati a scopo di difesa militare.

I ladri, non digiuni evidentemente dell’antica storia e delle curiosità di Torino, s’erano introdotti nella galleria a Porta Susa, abbattendo un debole muro. Erano poi usciti, scassinando un passaggio, negli infernotti del Dock-Milano, salendo infine nella pasticceria.

Si ritiene tuttavia che i ladri fossero diretti altrove, a qualche negozio - qualche gioielleria forse - lungo via Cernaia: perso l’orientamento o calcolate male le distanze erano sbucati invece sotto l’albergo.

La notizia del furto ha destato notevole impressione e allarme nei commercianti e negozianti della zona Porta Susa-via Cernaia. 

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Articolo pubblicato il 15/06/2015