A proposito di Medjugorje

Il mondo cattolico è stato sorpreso ancora una volta da Papa Francesco che, con la solita, coraggiosa franchezza ha stigmatizzato quella parte di fedeli che sembra avere costantemente la necessità di rinsaldare la propria fede dando credito illimitato ai “veggenti” di turno.

E’ fuor di dubbio che, nella recente omelia pronunciata nella Messa a Casa Santa Marta in Vaticano, Bergoglio si riferiva ai “Veggenti di Medjugorje” e che il rigore che traspariva dalle sue parole non rivestiva soltanto i connotati dell’invito alla prudenza ma soprattutto quelli dell’ammonimento.

Ammonimento che ha colpito duramente quella tendenza all’esaltazione  e, in molti casi, a rasentare il fanatismo in particolare da parte di coloro che a tutti i costi vorrebbero dare per scontata  l’autenticità  delle visioni e delle apparizioni che alcuni soggetti affermano di avere periodicamente, qualcuno addirittura in giornate e ad a ore fisse.

Il Papa ha voluto ricondurre questi fedeli nel solco della dottrina cristiana, ricordando che la Madonna è la Madre di tutti e non soltanto dei presunti veggenti o di chi crede troppo facilmente alle loro parole.

Ma proprio perché intorno a Medjugorje si è andata creando negli ultimi anni una sempre maggiore comunità di fedeli,  lo sconcerto è stato tanto più grande.

Tanto grande che si sono avute forti e inusuali reazioni soprattutto da parte di quei soggetti (si tratta di una ristretta minoranza) che hanno  fatto di Medjugorje una  ragione di vita.

Così come l’ex personaggio televisivo Paolo Brosio che dopo Mediaset ha trovato con rapido intuito  l’occasione di intraprendere una nuova attività sicuramente più percorribile.

Brosio ha scritto una quantità ragguardevole di libri dedicati all’argomento e, subito dopo le dichiarazioni di Bergoglio,  ha rilasciato una intervista a Il Tempo nella quale, pur non osando di fatto contrapporsi alle parole del Papa (Il Papa è stato male informato!), ha assunto una posizione tanto ambigua quanto contraddittoria sviando l’attenzione dai “veggenti” a quello della devozione popolare che, secondo la sua tesi, meriterebbe maggiore considerazione in quanto espressione dei più nobili principi cristiani.

Noi non abbiamo motivo di dubitare della buona fede di Paolo Brosio, così come non dubitiamo che egli non si farà sfuggire l’occasione per mandare alle stampe l’ennesimo libro (sarebbe il secondo del 2015 !).

Si è anche affermato che in fondo, quand’anche si trattasse soltanto di una illusione, non sarebbe male mantenerla perché di fatto la consolazione che ne deriva e ne deriverebbe ai fedeli sarebbe di per sé una buona cosa.

Ma non sarà certamente la sbandierata testimonianza di personaggi sulla cui attendibilità nutriamo non poche incertezze (seppur mitigate dal beneficio di una possibile influenza emozionale) a credere in manifestazioni sovrannaturali che guarda caso (come hanno sottolineato alcuni osservatori) si verificano soltanto intorno al 45° parallelo ovvero nei paesi a stragrande maggioranza cattolica !

Non saranno dunque le perorazioni di costoro e la loro impazienza ad influenzare la Congregazione per la dottrina della fede e in ultima istanza il Papa, al quale spetterà comunque l’ultima parola su Medjugorje.

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Articolo pubblicato il 13/06/2015