Pacta Sunt Servanda

Il tunnel senza ritorno in cui si sta infilando l'Italia

E’ la locuzione che deriva dal diritto Romano, ebbene sì l’abbiamo inventata proprio noi e tale concetto è presente all’interno della Costituzione Italiana all’articolo 10

E’ una Norma formale di carattere consuetudinario che costituisce uno dei principi fondamentali del diritto internazionale. Essa stabilisce l'imprescindibile obbligo degli Stati contraenti di un accordo di adempiere gli impegni da essi assunti con la stipulazione dello stesso.

Thomas Hobbes nel Leviatano segnala questa locuzione come una delle tre fondamentali per l’esistenza di una società, società fatta da lupi che necessitano di una disciplina alfine di non autodistruggersi.

Purtroppo non si può chiedere ai politici attuali di conoscere le basi del pensiero politico, si tratta di persone che partecipavano ai talk show, altri facevano I cabarettisti sulle navi da crociera, altri per anni hanno calcato I palchi dello spettacolo facendo I comici per non parlare invece di chi entra ed esce dalle patrie galere. Così scopriamo che nel mondo il “modello Italiano” non è l’esempio da seguire ma piuttosto un’anomalia da studio universitario così come vengono studiate le ultime tribù di Aborigeni.

Senza accorgercene siamo lentamente tornati indietro nel tempo alla cosiddetta epoca dei comuni. Ognuno decide sul proprio protettorato, sul proprio feudo, tutti in ordine sparso e spesso e volentieri tutti contro tutti.

Proviamo a guardare per un attimo l’Italia vista dalla Germania o dalla Polonia o da qualsiasi altro Stato Europeo escludendo solo la povera Grecia. Cosa si vede?

Si vede un paese sclerotico dove non sai più con chi parlare, (la situazione Libica), si vede un paese che riceve soldi dei concittadini europei destinati per l’emergenza migranti che verranno utilizzati da qualche cricca locale in mazzette e prebende. Si vede un paese che due giorni prima nel consesso internazionale del G7 ribadisce l’adesione al rinnovo delle sanzioni alla Russia per poi meno di 48 ore dopo dire esattamente il contrario.

Badate bene, Putin a Milano era in estrema difficoltà ed ha Saputo giocare benissimo le sue carte, molto meglio di quanto abbia fatto in Grecia tempo fa.  E’ venuto in Italia accolto come un Re (tipo Gheddafi qualche anno fa) ed ha giocato subito in attacco, nessuna concessione al politically correct ma un affondo pesante, un tackle da rosso diretto. Ci ha detto chiaramente che se non rompiamo l’asse Europeo lui cancella I contratti con ENI e Finmeccanica, contratti che valgono miliardi di dollari. Non ha parlato dei produttori dei Kiwi o delle mele della Valvenosta, è andato al sodo, laddove ci sono I soldi veri. Il fil Rouge di tutto il suo discorso è stato il business, ha parlato al portafoglio della sua platea ben sapendo che non erano lì per sentire pistoletti sui diritti civili o sulla pace nel mondo. La successiva sua visita al Papa era solo per il consueto Selfie di cui aveva bisogno in Patria. Ha incontrato Papa Francesco solo per ottenere quella foto e come sempre accade ha ottenuto ciò che voleva nonostante si sia presentato con oltre un’ora di ritardo battendo il precedente record del 2013 di cinquanta minuti.  Il messaggio è chiaro, “IO sono più potente del Papa e se voglio lo faccio aspettare sulla porta quanto dico io”

Se al posto del tele imbonitore Renzi ci fosse stato Craxi probabilmente la replica sarebbe stata secca, magari gli avrebbe ricordato che se l’Italia compra il gas da qualcun altro, I Russi il prossimo inverno forse tornerebbero a mangiare I cani ed I gatti randagi.

Invece no… invece ieri abbiamo violato il Pacta Sunt Servanda ed abbiamo virato decisamente verso una nuova alleanza con la Russia.

Una scelta suicida per l’Italia in questo momento storico per un semplice motive e cioè che se recuperiamo I soldi delle commesse russe perdiamo tutta quella parte di assistenza che ci può fornire l’Europa nella questione Nord Africa.

Alcuni potranno ribattere che già adesso l’Europa ci sta lasciando soli ma ben presto si accorgeranno di cosa significa essere veramente soli. L’Italia da anni si muove in maniera ondivaga e perde di credibilità giorno dopo giorno. In questo momento storico avremmo dovuto presentarci al G7 con il cappello in mano, porgere le scuse ai capi di Governo I cui cittadini hanno finanziato la cricca di “mafia capitale” e fare un discorso serio dicendo che d’ora in poi tireremo diritto e cominceremo ad essere uno Stato serio. Invece dopo due giorni di cazzeggio il venditore di pentole torna in Italia ed in 24 ore viene presentata una mozione in Parlamento per il ritiro delle sanzioni alla Russia… Un disastro totale.

Ora lo scenario futuro è davvero preoccupante, la nostra “classe politica” avanza proposte al limite dell’autoflagellazione come la chiusura dello spazio Schengen o la richiesta dell’intervento dei caschi blu in Libia che come tutti sanno richiederebbe almeno tre mesi per la messa in pratica operativa sempreché i paesi con diritto di veto non si oppongano.

In realtà in Italia assistiamo ad una guerra interna dove i migranti sono delle semplici pedine utilizzate da vari schieramenti, a nessuno interessa risolvere la situazione ma anzi a tutti interessa che la situazione degeneri sempre di più, ed ovviamente quando si parla di tutti si deve escludere la popolazione Italiana che è l’unica che pagherà il conto di tutta questa follia.

Aspettiamoci quindi tempi molto duri ed un futuro incerto fatto forse di guerra e grossi scontri sociali. I responsabili di tutto ciò si trovano oramai a 360 gradi, da chi per anni come Vendola e Casarini andava nelle piazze ad urlare che i fratelli migranti dovevano avere libero accesso al nostro paese a chi come la Lega e Berlusconi hanno sottoscritto l’accordo di Dublino. Per non farci mancare nulla oggi annoveriamo anche il PD di Renzi che accelera sullo strappo nei confronti dell’Europa e degli USA per portarci nell’orbita Russa.

Sarà un brutto risveglio per gli Italiani che si accorgeranno che zio Vova non prenderà migranti in Russia e che gli unici che faranno affari con lui sono i grandi potentati economici e le lobby mafiose Italiane, ma è un passo inevitabile, l’Italia ha bisogno di crollare definitivamente per poi sperare in una futura Maidan dove il popolo si riprenderà la sua dignità che gli è stata sottratta negli ultimi trenta anni.

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Articolo pubblicato il 12/06/2015