Putin all'Expo di Milano

LA VISITA DEL LEADER RUSSO A MILANO E' DESTINATA AD ISOLARE SEMPRE DI PIU' L'ITALIA IN AMBITO INTERNAZIONALE, ITALIA SEMPRE PIU' SUPINA ALLE POSIZIONI RUSSE CHE CI ALLONTANANO INESORABILMENTE DAI PRINCIPI CHE REGGONO LE GRANDI DEMOCRAZIE

Era tanto attesa la visita di Putin all’Expo di Milano, visita che avviene due giorni dopo la conclusione del summit del G7. Tale visita rappresenta una cesura forse insanabile con i nostri partner Europei e forse anche con gli USA nonostante Obama durante il summit abbia fatto non poche pressioni sul Premier Matteo Renzi affinche’ non cedesse alle lusinghe Russe.

Durante I colloqui pochi accenni alla crisi Ucraina ma anzi una grande apertura verso la Russia come partner essenziale dell’Italia nella lotta contro il terrorismo Islamico. Di Ucraina si e’ parlato solo in termini di Minsk 2, proprio quell protocollo che la Russia viola quotidianamente con l’invio di soldati e corazzati nel Donbass. In questo festival dell’ipocrisia Renzi ci va a nozze e gigioneggia, arriva a dire che l’unica cosa che divide l’Italia con la Russia attuale sono gli accordi di Minsk mentre condivide tutti gli altri aspetti della vita sociale e politica Russa, comprese le posizione omofobiche, la stretta sulla liberta’ di stampa, l’eliminazione fisica degli oppositori politici ed alter quisquiglie di poco conto.

La presenza del gotha Italiano, ENI in testa, all’incontro testimonia di quanto conti oggigiorno la componente business su quella dei diritti umani, nessun spazio alle smancerie e frivole problematiche di gente che muore sotto le bombe, il Dio denaro deve sempre e comunque prevalere ed I gruppi di potere e le lobby affaristiche devono poter continuare il loro lavoro in maniera indisturbata.

L’Italia gia’ a marzo, sempre con Renzi, aveva gia’ scelto con chi stare durante la visita di Renzi a Mosca, e come spesso accade nella nostra storia l’Italia di solito sceglie chi sembra essere il piu’ forte salvo poi essere smentita e con grande “dignita’” cambiare casacca in corso d’opera.  Tale scelta aveva indispettito le nazioni dell’est Europa che vivono l’incubo russo a pochi kilomteri dai loro confini. Era quindi ovvio che quelle  stesse nazioni avrebbero risposto picche semmai  l’Italia avesse chiesto aiuto per il problema nordafricano.

Da oggi sembra pero’ che l’Italia abbia scelto il suo partner e questo non deve sorprendere che la scelta si sia indirizzata sulla Russia. L’Italia ha bisogno di un partner militare che faccia il lavoro sporco nel mediterraneo, lavoro che non puo’ minimamente svolgere da se. La Russia saprebbe infatti gestire il problema migranti con estrema facilita’, loro hanno dei protocolli chiari e non ci sarebbe nessun tentennamento, le barche sarebbero affondate appena entrano in acque internazionale cosa che ovviamente il Governo Italiano non puo’ permetteresi, per capirci il “modello Grozny” e’ un modello russo e non italiano, modello che stando alle parole del Premier Renzi non e’ motivo di divisione ma anzi di condivisione.

Nella giornata odierna non vince nessuno, ne Renzi che dimostra di non avere un minimo di spina dorsale (quanto rimpiangiamo il Craxi di Comiso) ne Salvini che non viene nemmeno invitato al coffe break nonostante la sua costante pubblicita’ a favore dello Zar. Non vincono I “comunisti” Italiani che idolatrano lo Zar e che ricevono un sonoro schiaffone in quanto Putin dedica parte della sua agenda per visitare il suo amico Berlusconi con buona pace di Vauro e di tutti I “compagni”, non vince neanche l’estrema destra Italiana completamente assente da questi incontri.

Non vince la liberta’ di stampa Italiana in quanto durante la conferenza stampa vengono permesse solo due domande pilotate e non si capisce come in una platea di oltre cento giornalisti, alcuni dei quali anche lautamente pagati e abbastanza famosi, a nessuno venga in mente una domanda semplice semplice al dittatore Russo e cioe’ “se il problema e’ l’attuazione degli accordi di Misnk 2, perche’ non ritirate il Vostro esercito dal Donbass ?”

Sicuramente vince Putin che quale grande istrione si e’ presentato agli italiani offrendo business e soldi in cambio di diritti umani, nel suo discorso ha piu’ volte sottolineato quali importanti risvolti economici esistano tra Italia e Russia e ha fatto trapelare tra le righe quanto sia stupido rinunciare ai benefici del business incaponendosi sulle questioni del Donbass, che in fondo i quindicimila morti e un milione e mezzo di profughi siano un dettaglio che agli italiani non dovrebbe interessare.

Da oggi abbiamo svenduto anche la nostra dignita’ nazionale, dignita’ gia’ fortemente intaccata negli ultimi trenta anni della nostra storia, una nazione che ha una classe dirigente che si puo’ riassumere nei personaggi di mafia capitale.

Quanta nostalgia per gli uomini politici delle prima Repubblica, dei giganti confrontati a nani e ballerine che popolano oggi il nostro Parlamento.

In questa ottica non deve sorprendere il fatto che in Italia non si sia mai spiegato cosa e’ accaduto a Maidan durante la rivoluzione delle dignita’, non si sia mai analizzato che il messaggio che arrivava da quella piazza era che un popolo oppresso da una classe politica corrotta si poteva rivoltare e cacciare personaggi tipo “mafia capitale”. Tutti I politici hanno paura di questo messaggio subliminale, specie I politci italiani che preferiscono mantenere la propria popolazione divisa al suo interno creando disegualianze sociali e mettendo le varie classi l’una contro l’altra, azione che anestetizza il popolo con dei “false flag” e permette alla cricca di continuare a fare I loro sporchi affari.  La confusione apparente di tutti contro tutti e nello stesso tempo di tutti che dicono il contrario di tutto e’ create ad arte, serve a nascondere la polvere sotto il tappeto e cosi’ tra uno sbarco e un altro si puo’ continuare a depredare le casse pubbliche con buona pace del contribuente italiano.

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Articolo pubblicato il 11/06/2015