Lega Nord Piemonte. Il Vento del Nord stoppa il complotto e si guarda oltre
Sebastiano Fogliato

I risvolti di una congiura di palazzo andata male

 Venerdì sera a Bra, in provincia di Cuneo, si è tenuto un incontro di Leghisti finalizzato a finanziare Radio Padania, l’emittente storica della Lega che copre tutto il Piemonte, già da tempo programmato.

 La calura serale era attenuata dal riascolto delle affermazioni decisamente galvanizzanti  conseguite dal partito, nelle elezioni di fine maggio, anche oltre alle zone d’influenza tradizionali, con lo sguardo alle prossime scadenze elettorali in Piemonte.

L’argomento che però ha tenuto banco tra i chiacchiericci, discendeva dalla decisione inaspettata, assunta dalla Commissione Federale Disciplinare di via Bellerio, che il giorno precedente aveva detronizzato il commissario della sezione di Torino, Alessandro Benvenuto, acclamato nei giorni scorsi, con la nomina di Sebastiano Fogliato, leghista di lungo corso, già parlamentare e sottosegretario, stimato da tutti.

Gli antefatti, già oggetto di precedenti articoli, sono presto ricordati. Dopo lunghi tentennamenti e rinvii, si riunisce il 18 maggio il Congresso cittadino di Torino per eleggere il segretario che subentra a Elena Maccanti, da molti mesi già dimissionaria.

Ha la meglio Domenico Morra, capogruppo Leghista in una circoscrizione, rispetto al candidato sponsorizzato dal gruppo dirigente capeggiato da Stefano Allasia che da molti anni controlla tessere e cariche di ogni tipo in provincia di Torino.

Mentre il neo segretario, sta ancora ricevendo le congratulazioni di rito, ben sei consiglieri del “cittadino”, si dimettono, facendo così decadere l’intera segreteria.  Pochi giorni dopo, si riunisce, come da Statuto, il consiglio provinciale che per acclamazione nomina Commissario della sezione di Torino, il segretario provinciale Alessandro Benvenuto che si ritiene, oltretutto, tra gl’ispiratori della congiura.

Nel frattempo segue la compagine elettorale regionale che conferma la Lega vittoriosa in Veneto, in maggioranza in Liguria e in posizione avvantaggiata in molti comuni e regioni anche nel Sud.

Salvini, che non è potuto intervenire a Bra in quanto impegnato in altre regioni in vista dei ballottaggi, ha agito in modo tempestivo per ripristinare la legalità nella vicenda commissariale torinese.

Mentre si sprecano i commenti e le previsioni, abbiamo notato un atteggiamento sereno, propositivo e per nulla rancoroso da parte del già segretario Domenico Morra.  Lo slancio dell’affermazione elettorale sta animando le sue prossime mosse, finalizzate alla piena collaborazione nei confronti del neo commissario Fogliato per preservare l’unità e l’affermazione del movimento.

Sono poi seguiti gli interventi ufficiali del vice presidente del  Senato Roberto Calderoli, il vice segretario Federale Riccardo Molinari, la Presidente della Lega Nord del Piemonte, Gianna Gancia ed il segretario Nazionale Roberto Cota.

La vera posta in gioco non è auto celebrativa, perché la sfida determinante si svolgerà nel 2016 e lo Stato maggiore della Lega Nord ne è perfettamente consapevole.

Si terrà  certamente l’elezione del Sindaco di Torino, allo scadere del mandato di Piero Fassino.

Renzi, non incanta più, le urne hanno già dato segni di discontinuità, e nel frattempo sta contando il numero dei membri del suo governo collusi e raggiunti da comunicazioni giudiziarie. Il 2018, scadenza di fine legislatura pare  ormai meramente teorica.

Chiamparino che in settimana si dimetterà da Presidente della Conferenza Stato Regioni, a quasi un anno delle elezioni, sta gestendo un’agenda di governo, sempre più intessuta di banalità e di rigore che non sfiora minimamente i gravi problemi irrisolti del Piemonte.

Non si deve dimenticare che l’udienza davanti al Tar per la causa sulle presunte firme false nelle liste riconducibili a Chiamparino, promossa da Patrizia Borgarello, si avvicina velocemente.

E’ quindi indispensabile, se si vuole invertire la tendenza, che i partiti si organizzino in modo adeguato su temi concreti e non avulsi dalla realtà del Piemonte, presentando una classe dirigente competente, coesa ed agguerrita. Per la Lega Nord, come per altri partiti di opposizione, non c’è che attendere chi dei tre responsabili del malessere e dell’inadeguatezza nella gestione del potere, si sgretolerà per primo.

 

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Articolo pubblicato il 08/06/2015