Dal documento Ocse per l' economia, l' Italia in netto miglioramento dal 2016

Presentato il documento Ocse per l' economia italiana alla presenza dei ministri Padoan, Boschi e Poletti

E ' stato presentato ad inizio settimana il documento OCSE sull' economia italiana da parte dei ministri Boschi, Poletti e Padoan. Presente il segretario generale dell' Ocse Angel Gurria.

L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) (in inglese Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD); in francese Organisation de coopération et de développement économiques (OCDE) è un'organizzazione internazionale di studi economici per i Paesi membri, Paesi sviluppati aventi in comune un sistema di governo di tipo democratico ed un' economia di mercato. L'organizzazione svolge prevalentemente un ruolo di assemblea consultiva che consente un'occasione di confronto delle esperienze politiche, per la risoluzione dei problemi comuni, l'identificazione di pratiche commerciali ed il coordinamento delle politiche locali ed internazionali dei paesi membri.

L'OCSE conta 34 Paesi membri e ha sede a Parigi.

"Dopo una lunga recessione, l'Italia ha cominiciato la sua graduale ripresa". E' la valutazione dell'Ocse, che nel capitolo dedicato all'Italia delle sue previsioni economiche conferma la stima per una crescita del Pil allo 0,6% nel 2015 e la alza all'1,5% nel 2016.

"Le esportazioni continueranno a sostenere la crescita ma la ripresa si estenderà ai consumi privati", dice l'Organizzazione parigina. "L'Italia è un buon esempio di come il venire meno di incertezze" si traduce in un quadro migliore sia per le aziende che per le famiglie, ha spiegato  la capo-economista, Catherine Mann, interpellata durante un briefing sui motivi della revisione al rialzo delle stime di Pil italiano per il 2016 all'1,5%, dall'1,3% che era stato prospettato dall'organizzazione a marzo (il governo si aspetta +0,7% per il 2015 e +1,4% per l'anno prossimo).

"Da marzo ci sono stati cambiamenti nell'abilità mostrata dal governo di attuare e andare avanti con le sue strategie politiche. Questo ha creato un clima di fiducia, come dimostrano anche gli sviluppi sul mercato del lavoro", ha spiegato Mann . L'Italia - ha aggiunto la capo-economista - "è un caso interessante nel senso che il tasso di disoccupazione è salito per buone ragioni, perchè più gente è entrata nella forza lavoro e questo mostra fiducia, perchè le persone ritengono che ci siano più posti di lavoro. In effetti anche l'occupazione è salita, perchè le aziende hanno assunto di più. Quindi questo mostra come si passi da un basso livello di equilibrio economico a un livello più elevato".

La diagnosi arriva nel giorno in cui l'Istat segnala il calo della disoccupazione ad aprile. Per l'Ocse la disoccupazione resterà però un problema: l'ente parigino prevede che quest'anno il tasso di disoccupati rimanga al 12,7%, lo stesso valore del 2014, mentre nel 2016 dovrebbe ridursi al 12,1%.

L'Ocse fornisce anche una stima solo sull'ultimo trimestre di ogni anno, e per gli ultimi tre mesi del 2016 si attende un calo della disoccupazione all'11,9%. In ogni caso, il Jobs Act "ha il potenziale per migliorare drasticamente il mercato del lavoro, riducendo le dualità e garantendo sussidi universali alla disoccupazione, aumentando così la condivisione dei rischi e migliorando notevolmente la rete delle garanzie sociali".

Quanto alla politica di bilancio, il suggerimento per l'Italia è "continuare a mirare a uno stabile, ma graduale risanamento dei conti in modo da non strangolare la nascente ripresa economica, rispettando al tempo stesso le regole Ue e riducendo l'elevato debito/Pil". Il rapporto stima al 2,6% il deficit/Pil della Penisola quest'anno e al 2% il prossimo. Il debito/Pil è previsto in aumento al 133,3% nel 2015 dal 132% del 2014, per poi scendere nuovamente al 132% nel 2016.

"Il cammino di consolidamento dovrebbe essere attuato, ma lasciando agire gli stabilizzatori automatici", scrive l'Ocse, rilevando che i rimborsi ai pensionati dovuti per effetto della recente sentenza della corte costituzionale non influiranno sul disavanzo previsto in quanto saranno graduali. Oltre alle indicazioni positive per il Jobs Act, arriva un nuovo invito a procedere con la bad bank per sgravare in parte le banche dalle sofferenze e agevolare la ripresa del credito.

Il quadro internazionale. Nonostante la promozione, non bisogna dimenticare che l'Italia continua ad avere, assieme al Giappone, la crescita più lenta tra i maggiori Paesi. In base alle attese dell'Ocse, il Pil tedesco salirà dell'1,6% nel 2015 e del 2,3% nel 2016 (da +1,7% e +2,2% indicati a marzo). Per la Francia, le stime puntano a +1,1% e +1,7% (come a marzo), per il Regno Unito a +2,4% e +2,3% (da +2,6% e +2,5%) e per la Spagna a +2,9% e +2,8%. Tra i paesi del G7, per il Giappone le previsioni di crescita sono a +0,7% e +1,4% (da +1% e +1,4%) e per il Canada a +1,5% e +2,3%. Dando un voto alla crescita globale, il rapporto affida un 6-: sufficienza stiracchiata. L'Ocse ha consistentemente rivisto al ribasso le sue previsioni sulla crescita globale, dopo i dati deludenti del primo trimestre: per quest'anno pronostica una espansione mondiale del 3,1%, cui seguirà un +3,8% nel 2016.

La crescita dell'area Ocse è stimata a +1,9% nel 2015 e +2,5% nel 2016, contro +2,3% e +2,6% delle previsioni di novembre. Per gli Usa le attese sono in rallentamento: puntano a +2% e +2,8% contro +3,1% e +3%. L'Eurozona vede confermato per il 2015 il +1,4% .

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Articolo pubblicato il 06/06/2015