In Italia emergono alternative al Renzismo

Considerazioni sul risultato delle elezioni – laboratorio che potrebbero aprire scenari inediti

Stanno affluendo i dati elettorali, sommersi da commenti di ogni tipo. In attesa dei risultati ufficiali, alcune considerazioni appaiono evidenti.

- la scarsa affluenza degli elettori, causata anche dalla scelta sconsiderata della data, collocata tra due festività, mentre evidenzia un ulteriore distacco del cittadino dalla politica intesa come mercimonio e doppiezza,  delinea qualche varco positivo.

Il corpo elettorale non è più costituito dallo zoccolo duro d’obbedienza comunista che si reca alle urne, ma anche da chi ragiona con la propria testa ed esprime liberamente il voto.

- Il mantenimento dei consensi allo schieramento di sinistra è la più clamorosa sconfitta del Renzismo. Sono sonoramente schiacciate le due indisponenti candidate alla carica di governatore di Veneto e Liguria, di stretta obbedienza Renziana. Nelle altre Regioni dove è confermata la sinistra già al potere, i candidati eletti non sono certo coevi del bullo toscano.

- Risultati aperti in Campania. La meritoria Rosi Bindi ha portato alla luce una consuetudine ormai inveterata. Quali commenti?

Per il PD ha votato la feccia di Napoli, asservita al clientelismo pseudo mafioso della peggior specie, oppure la scarsa affluenza ha favorito lo zoccolo duro del malaffare?

Il non esaltante successo di De Luca, tallonato dal tarlo dell’ineleggibilità, continuerà a provocare grattacapi a Renzi, oltre a confermargli la patente d’indecisione e di falsa ingenuità per la scelta operata ed i tentennamenti durante la campagna elettorale.

- Il trionfo di Zaia, nonostante le insidie di Tosi e di cespugli del centro destra, significa senza mezzi termini  che governare bene e fare gli interessi del cittadino paga. Questo è il vero e unico messaggio che dovrebbe ispirare i politici!

- L’elezione di Toti in Liguria e il netto successo della Lega Nord di Salvini portano alla ribalta due principi inconfutabili. L’unità del centro destra resta ancora un punto preciso contro il Renzismo che pareva dilagante. Affermare e testimoniare, in termini chiari e decisi le tematiche che più stanno a cuore agli elettori, porta la Lega Nord a successi, sino a poco tempo fa insperati in ogni regione d’Italia.

Cosa potrà emergere nelle prossime settimane?

La conferma che il Presidente del Consiglio pro tempore, nominato in modo torbido, non subisce solamente il mugugno di apparati correntizi all’interno del suo partito, ma è inviso al Paese per gli atteggiamenti e le scelte operate in dispregio della Democrazia ed a danno dei cittadini.

Come si è dimostrato con le sue suffragette di Liguria e Veneto, se invece dei Rossi, Marini ed Emiliano, il ducetto toscano avesse presentato il suo viso insignificante, avrebbe mietuto ulteriori, sonore bocciature. D’ora in poi, se Renzi vuole continuare a sopravvivere, non potrà castigare i suoi notabili dissidenti, senza fare i conti con il Paese e trarne le conclusioni.

Il dato inequivocalibe è la risposta implicita a coloro che, mugugnando, erano convinti che in Italia non ci fossero alternative al Renzismo.

Salvini con il suo impegno e Berlusconi con il progetto politico lanciato negli ultimi giorni,  indicano la strada da percorrere per presentare al Paese un’alternativa al regime dei nominati da un Presidente della Repubblica che passerà alla Storia non solamente come il fautore del sangue degli Ungheresi versato dai sovietici nel 1956, ma anche per aver stravolto la Costituzione, nominando ben tre Presidenti del Consiglio, senza l’avallo democratico delle urne elettorali.

I risultati finali ci indicheranno anche la buona tenuta del Movimento cinque Stelle, nonostante non poche frizioni e contraddizioni della sua classe dirigente. E’ l’affermazione della rabbia che cresce in un Paese ormai allo sbando, governato negli ultimi anni da una classe politica d’incapaci e presuntuosi.

 

 

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Articolo pubblicato il 01/06/2015