Quaranta anni di relazioni Europa Cina Sinergie di crescita

Il Sistema TOChina e le opportunità per l’Italia

Per celebrare il quarantennale delle relazioni diplomatiche tra Cina ed Europa, si è tenuto lunedì 25 maggio, nella sala d’onore della Fondazione CRT a Torino, un convegno organizzato dalla Fondazione in collaborazione con i partner del Sistema TOChina.

I soggetti del Sistema sono il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino, T.wai (Torino World Affairs Institute), Il Campus torinese della ESCP (Europe business school) e la Zhejiang University, una delle più importanti atenei della Cina.

Il Sistema è sostenuto sin dall’inizio dalla Fondazione CRT che conferma così la crescente importanza del ruolo delle fondazioni bancarie nella promozione dell’internazionalizzazione degli attori del territorio. TOChina opera per attrarre, formare e ancorare sul territorio piemontese professionalità capaci di perseguire relazioni efficaci e responsabili con la Cina di oggi e soprattutto quella di domani.

Il progetto è riuscito in tempi brevi ad aggregare intorno ad un tema di fondamentale importanza quale la comprensione della Cina contemporanea e delle sue relazioni con l’Italia oltre ovviamente a quelle con l’Europa, soggetti strategici del territorio, qualificandosi come virtuoso esempio di partenariato pubblico-privato.

Negli ultimi anni la Fondazione CRT ha notevolmente rafforzato l’impegno internazionale, nella convinzione che l’apertura ad un contesto globale e la contaminazione con le best practice di altri Paesi siano fondamentali per lo sviluppo  e la crescita della Società e per la formazione di capitale umano d’eccellenza. L’Italia ha un grande bisogno di queste figure professionali capaci di interagire in modo efficace e responsabile con le controparti cinesi di oggi e del futuro.

Questa esigenza è stata confermata da Giovanni Andornino, docente universitario torinese e coordinatore di TOChina, che ha ricordato come il 2014 sia stato un anno straordinario di intense relazioni Italo-Cinesi, con il perfezionamento di accordi per investimenti cinesi nell’economia italiana del valore di miliardi di euro. Di fronte alla partenza di questo nuovo ciclo il Sistema TOChina dovrà formare giovani talenti pronti a supportare la società italiana e il sistema produttivo a intercettare le opportunità che la Cina offre ma solo a coloro che sono in grado di riconoscerle.

Il convegno è stato aperto dal Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, alla presenza del Console Generale Cinese Dott.ssa Wang Dong in rappresentanza dell’ambasciatore.

Il nostro ministro ha ricordato che gli anniversari sono utili per fare il punto di ciò che si è fatto, , di cosa si sta facendo e quello che teoricamente si potrà fare in futuro. La Cina è oggi un gigante economico in costante crescita e l’Europa è il suo primo partner commerciale: entrambe le parti sono quindi interessate a consolidare questo straordinario rapporto, rilanciando, sulla base di regole condivise e paritarie, un ponte ideale tra la Via della seta ed il Mediterraneo.

L’Italia è anche un importantissimo partner per la Cina, con loro nel 2014 siamo arrivati a 35 miliardi di euro di interscambio; purtroppo diversi rapporti sono ancora squilibrati, infatti la nostra bilancia dei pagamenti indica 25 miliardi di import contro 10 miliardi di export. Analogo squilibrio avviene nei flussi di investimenti  che sono nettamente a favore dei cinesi.

Altri punti critici riguardano le regole della concorrenza, le barriere tariffarie, certe rigidità del mercato cinese , le tutele della proprietà intellettuale.

A nostro favore la grande attenzione e il riconoscimento cinese delle nostre capacita di innovazione tecnologica e di eccellenze in diverse settori economici e manifatturieri, settori di estremo interesse per il loro sviluppo.

Abbiamo una grande partita da giocarci con la Cina, purtroppo le relazioni strategiche con loro poggiano su basi incerte in quanto il ruolo di questo Paese è stato spesso visto in passato come una negatività, probabilmente  a causa di una basso livello di conoscenza  di un’area così vasta e culturalmente complessa: ecco perché abbiamo bisogno di nuove figure professionali che colmino questa grave lacuna. Sarà comunque importante e necessario che questa partita venga giocata con regole uguali per tutti i partecipanti.

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Articolo pubblicato il 27/05/2015